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Per alcuni giorni io e Zero non ci parlammo, lui mi aveva chiesto scusa di quell'accusa clamorosa e io non avevo alcuna intenzione di passarci sopra come se nulla fosse successo.

Lui non mostrava nemmeno in minimo rimorso in quello che mi aveva detto quella sera e ciò mi fece capire che di me non gliene doveva importare proprio niente dato che riusciva tranquillamente ad essere totalmente spontaneo a scuola, ma forse quella era solo esperienza lavorativa.

Io e Mathew al contrario ci eravamo avvicinati tanto e forse anche per questo motivo Zero non accennava minimante a riprendere un rapporto pacifico con me, un giorno mentre eravamo in corridoio e Mathew mi disse mi disse

-Vorrei portati al cinema questa sera, ti andrebbe?-chiese, io avvampai e con un sorriso timido annuii facendolo ridere, di fianco a me c'era il mio presunto fratello che non era molto d'accordo con la mia risposta infatti mentre tornavamo a casa iniziò a parlarmi solo per dirmi che tutto quello che facevo un giorno si sarebbe ritorto contro di me

-Comunque comincia ad inviargli un messaggio e digli che tua fratello non ti lascia uscire!-urlò davanti casa

-Assolutamente no! Una ragazza normale avrebbe accettato-risposi

-Scusa ma cavolo ne sai tu della normalità? Quando eri una studentessa non venivi minimante considerata e ora stai semplicemente recitando il tuo ruolo quindi non sei nella posizione di decidere!-rimasi di stucco anche perché tutto quello che aveva detto era vero, non risposi e abbassai il capo sconfitta e aumentando il passo

-Diamine Keira... scusa...- fece prendendomi delicatamente il polso

-No, hai ragione...-risposi divincolandomi con facilità dalla sua presa molle e salendo in camera mia.

Io e lui ci sbattevamo la verità in faccia ogni singola volta che uno dei due non aveva i piedi per terra e siccome lui non aveva un minimo di tatto finiva sempre così e io ci rimanevo male, ugualmente quella sera sarei uscita e avrei mantenuto il mio ruolo senza però mancare di vista l'obbiettivo. Avrei cercato indizi su di lui, i luoghi che una persona visita e i film che va a vedere dicono molto sulla persona che si ha davanti e io dovevo decifrare con che soggetto sarei stata costretta a scontrarmi prima o poi. Come tutte le ragazze cominciai a prepararmi qualche ora prima psicologicamente e poi fisicamente indossando un vestitino grigio corto fino a metà coscia con un nastro in vita del medesimo colore e il bustino in pizzo con brillantini, sarebbe stato fin troppo elegante con il tacco così ci abbinai delle scarpe basse nere e un giubbino in pelle nero. Mi misi un fili do trucco e mi preparai alla serata guardando fuori dalla finestra e facendo mente locale di cosa sarebbe accaduto: ci saremmo salutati e mi avrebbe fato salire in macchina, avremmo parlato e saremmo andati al cinema a vedere un film che lui sveva scelto, dopo il film avremmo fatto un giro e mi sarei potuta permettere di rimanere fuori a lungo anche perché era venerdì e il giorno seguente non c'era scuola. Mi avrebbe riaccompagnato a casa e ci saremmo salutati... ...

NO NO NO pensai subito che avrebbe potuto anche provare a baciarmi e io non avevo mai baciato nessuno e non volevo nemmeno che la prima persona che avessi baciato sarebbe stato colui che con molto probabilità aveva ucciso i miei genitori e mi aveva restituito i suoi resti! Cominciai ad ansimare davanti alla finestra cercando di rimanere calma ma non riuscendoci, mi mancava il fiato ma allo stesso tempo mi girava la testa perché aveva respirato troppo intensamente.

Mi tirai dei colpetti sulla faccia

-Calmati Keira andrà tutto bene è solo lavoro... solo lavoro... solo lavoro...-cominciai a dirmi

-Che stai facendo?-chiese una voce alle mie spalle che mi aveva totalmente colto di sorpresa facendomi saltare in aria e cacciare un urlo con dei decibel che anche i delfini mi avrebbero lodata.

JOLLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora