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Bussai e mi venne ad aprire lui senza maglietta con solo i pantaloni corti neri addosso

-Scusa ma non potevi infilarti qualcosa?!-chiesi

-Guardare me ora e te allo specchio è quasi uguale solo che tu non hai muscoli-mi provocò

-Sì ma io ho cervel...-mi sbatté la porta in faccia, non riuscii a trattenermi in quel momento ed esplosi e con voce cavernosa urlai

-Lurido bambino viziato, codardo, maleducato, scemo, deficiente, idiot...-aprì la porta con sguardo furioso, io cambiai tono di voce facendolo diventare dolce e con un sorrisetto soddisfatto

-Dobbiamo parlare-dissi scansandolo ed entrando in camera sua, era molto ordinata e non me lo aspettavo. La sua stanza era molto più grande della mia e molto più confortevole:pareti bianche e nere come le lenzuola, armadio in legno scuro e una scrivania con dei fogli ancora bianchi e una penna.

-Io non ho nulla da dirti-

-Ho saputo della tua storia Zero-dissi chiara ma molto delicata

-Ma ho saputo solo qualcosa d'impreciso e vorrei che tu mi spiegassi cosa è accaduto sul serio... se puoi, so che non ne vorrai parlare ma...-

-Ma niente se non ne voglio parlare e lo hai capito non saresti dovuta venire!-urlò

-Sono il tuo Jolly! E tu non vuoi dirmi nulla?!-

-Tu puoi fare tutti i progressi di questo mondo ma io non mi fido e non mi fiderò mai di te!-

-Come potrei io fidarmi di te allora?!-

-Non ho bisogno di te! Ho già riposto in te troppe speranze e tu le hai distrutte prima ancora di incontrarmi!-disse con tanta amarezza.

Dopo tanto gridare si sentì solo silenzio distrutto solo dal nostro respiro affannoso carico di rabbia e di dolore

-Quando?-chiesi in un sussurro

-AVEVO BISOGNO DI QUEL DANNATO CIONDOLO!!-urlò fuori di sé

-IL CIONDOLO!!!-urlai subito dopo

-Mi avrebbe permesso di ottenere più...-fece per dire ma io lo scansai e cominciai a correre in camera mia ma non trovai dei vestiti normali, mi accorsi che Zero era dietro di me così chiesi a lui e senza fare domande mi portò in una sala

-Vedi quelle cabine?-disse puntandole, erano di vetro lunghe, strette e rotonde

-Ti permettono di cambiare i tuoi vestiti, ma anche il tuo corpo completamente rendendoti diversa-disse

-Come?!-chiesi

-Potresti diventare una bionda con gli occhi azzurri e con la quinta di seno se volessi-detto questo incrociai subito le braccia al petto imbarazzata

-Ci cambieremo qui ma solo se mi dici perché-continuò

-No-

-Senza la mia approvazione non potrai mai nemmeno uscire di qui!-

-Fidati di me-dissi, lui mi guardò a lungo negli occhi e io mi feci seria guardandolo fisso e provando con tutta me stessa a infondergli fiducia

-Ultima-disse chiamando uno scienziato che ci raggiunse e ci mostrò due cabine, Zero gli fece il segno "uno" con la mano e lo scienziato annuì poi ci fecero entrare in quelle strane e inquietanti cabine. La porticina si chiuse e io venni investita da una forte aria che mi costrinse a chiudere gli occhi, durò pochi secondi e quando uscii mi ritrovai con i capelli sciolti nonostante fossi sicura di averli legati, un addetto mi portò uno specchio e magicamente mi ritrovai con un paio di jeans una maglietta bianca e una felpa grigia, Zero invece indossava dei jeans una maglietta blu e la felpa bianca. La cosa che mi stupì di più fu il mio viso truccato alla perfezione, non sembravo nemmeno io, non ebbi tempo per riflettere che Zero mi fece segno di seguirlo e così feci raggiungendo una macchina nera.

Salii subito dicendogli la destinazione

-Sarà stata guardata da cima a fondo, è impossibile che sia rimasta la cosa che cerchi-io lo guardai convinta

-Parti-dissi, lui sbuffò e mi portò a casa mia e la scena che mi trovai davanti mi fece accapponare la pelle: la casa era tutta rotta, anche le pareti perché temevano che dentro esse ci potesse essere qualcosa. Pezzi di vetro per tutto il giardino, corsi sul retro seguita da Zero e mi diressi verso il masso che non era stato spostato di un millimetro

-Fai la guardia e dammi qualche minuto-dissi

-Qui faccio io gli ordini!-

-Zero vuoi quella missione?!-risposi seccata

-Fa come ti dico!-conclusi, lui se ne andò e io spostai il masso cominciando a scavare con le mani, non riuscendoci presi dei resti di legno ottenuti dalla casa in frantumi e scavai più in profondità. Quando raggiunsi il ciondolo quasi non credevo ai miei occhi: lo raccolsi con cura e con un fazzoletto lo pulii, poi mi diressi verso Zero che mi guardava impaziente

-Aspetta di andare in un luogo più sicuro, voglio dirti tutto all'agenzia-dissi

-Non prenderti gioco di me!-sbraitò

-Non è mia intenzione farlo, mi hai fatta soffrire per molto più tempo di cinque minuti tu! Non fare il bambino e sali in macchina-mi arrabbiai e salii senza aspettarlo, arrivò poco dopo che lo sentii sbuffare rumorosamente.

Arrivata al parcheggio dell'agenzia sapevo che non mi avrebbe lasciata andare più avanti di lì, così appena parcheggiò scesi dalla macchina e cominciai a correre verso la sala principale. Zero mi venne subito dietro correndo come una saetta facendomi venire paura e correre più veloce

-Keira fermati o ti ammazzo!-urlò ad un certo punto, io corsi più velocemente riuscendo a raggiungere la sala principale e fermando mi con un sorrisetto beffardo lo aspettai, quando mi vide accelerò per mettermi le mani addosso ma prima che potesse farlo gli mostrai il ciondolo rosso

-Era questo che cercavi vero? Vai a ritirare il nostro premio Zero...-dissi consegnandoglielo, lui mi fissò negli occhi accorgendosi del fatto che fossero vuoti al ricordo che l'ultima persona che lo aveva toccato a parte me era stato mio padre di cui ormai non possedevo nemmeno la foto, lo afferrò e dopo il riconoscimento facciale entrò lanciandomi un ultimo sguardo mentre io fissavo il pavimento.

Tornai alle cabine e mi cambiarono nuovamente con l'uniforme senza che io dovessi dargli delle particolari istruzioni, speravo che da quel momento Zero si sarebbe fidato di me in qualche modo, o almeno volevo che ci provasse.

A cena arrivai per prima e poi mi raggiunsero Simon e Zero che mi non mi aveva rivolto più di qualche occhiata ma si era seduto accanto a me.

-Come c***o è possibile!?-urlò Drake

entrando in mensa, sentii immediatamente un ghigno da parte di Zero

-Non puoi essere passato tu in graduatoria così velocemente!-continuò fissando Zero con odio mentre lui rimaneva a guardare fisso davanti a sé mentre beveva con un sorrisetto beffardo, ci fu silenzio per alcuni minuti in cui Drake aveva cominciato a cambiare colore

-RISPONDI!!!-urlò sbattendo le mani sul tavolo

-Non meriti risposta-disse Zero senza nemmeno guardarlo

-E' solo per merito di quella tavola piatta che ti hanno rifilato altrimenti tu non...-fece per dire

-MA SI PUO' SAPERE PERCHE' INSULTI ME SE STAI LITITGANDO CON LUI?!-urlai innervosendomi e alzandomi in piedi

-Perché tu sei sua!-urlò

-UOUOUO calmati agentino da quattro soldi io non appartengo a nessuno! Non può dare merito alla mia mancanza di seno se lui è andato avanti con la missione!-urlai

-Sì invece perché non provando attrazione per te non si deconcentra!-disse facendo ridere qualcuno, io mi arrabbiai ma non troppo, la quantità giusta per permettermi di cambiare voce e farla diventare macabra

-E allora fossi in te al posto di far diventare Lynsey uguale a te le ridurrei il seno, SCEMO!-finii alzando i tacchi e tornando in stanza vedendo tutta la mensa che rideva di lui e... persino Zero.

JOLLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora