Tornata dal bagno rimanemmo in silenzio al tavolo e lui continuava a fissare ogni mio singolo movimento senza dire nulla e senza fare nessuna espressione del viso tanto che dopo un po' m'innervosii
-Posso sapere che cosa stai pensando?!-chiesi seccata, lui sorrise
-Non ci arrivi?- io lo guardai spaesata
-Sto pensando a quanto eri bella quella sera e a cosa mi sono perso lasciandoti da sola, ma in particolare sto pensando che sei molto carina anche senza un vestito rosso...-fece studiandomi, io avvampai e lui cominciò a ridere
-Non mi stancherò mai di farti arrossire con qualche parola-fece tra le risate rendendomi impossibile non sorridere anche se in realtà mi stavo contenendo
-Cosa ti aspetti scusa? Non mi hai mai fatto dei complimento se non nelle ultime due settimane, non puoi pretendere che mi ci sia abituata-mi giustificai cercando di nascondere il volto tra le mani
-Farò in modo di non fartici abituare allora-commentò e io gli lanciai un'occhiataccia amichevole che lo fece ridere poi di colpo tornò serio
-Piuttosto, hai saputo di Simon e Cindy?-chiese sorpreso
-Cosa?-chiesi
-Pare che lei provi qualcosa per lui o almeno è quello che ho intuito ma non ne sono convinto-fece pensieroso e io risi di gusto
-Ma davvero?!-mi finsi sorpresa
-Non me lo sarei mai aspettata! Come sei perspicace!-commentai ridendo mentre lui era dubbioso poi ad un certo punto si illuminò
-Aspetta non dirmi che lo sapevi!-fece tendendo il busto agitato
-E' da quando sono uscita con Simon che so che Cindy è innamorata di lui caro Zero, me lo ha confessato in bagno ma tu psicopatico come sei non lo hai mai capito ed hai sempre pensato che fossi io quella innamorata di lui-dissi bevendo un sorso d'acqua mentre lui mi guardava come se gli avessi aperto la porta del mondo magico delle fate facendomi ridere
-Prego il conto-fece il cameriere dando lo scontrino al mio Master che lo guardò cagnesco
-Spero che il pranzo sia stato di vostro gradimento e che avremo il piacere di riavervi come clienti-disse quando ce ne andammo prendendo la mia mano e baciandola leggermente, Zero in tutta risposta mi circondò con il braccio e mi tirò verso di sé facendomi scontrare contro il suo petto
-Sì certo contaci!-disse sarcastico con un sorriso tirato uscendo dal locale trascinandomi con sé. Appena uscita mi resi conto che il cameriere mi aveva messo un bigliettino nella mano con sopra un numero di telefono, io lo ripiegai e lo misi in borsa sotto lo sguardo sconvolto del mio Master
-Stai scherzando?!-chiese e mi divertii ad irritarlo
-Nel caso qualcuno si dimenticasse di dover accompagnare a casa una donzella saprò a chi rivolgermi-risposi altezzosa superandolo mentre lui capendo le mie intenzioni rise irritato alzando gli occhi al cielo.
All'agenzia mi rimisi la divisa e andai a fare visita a Red parlando del più e del meno e dicendomi che presto mi avrebbe dovuto prendere le misure per una nuova divisa che avrebbe potuto contenere molti più attrezzi, capii solo i quel momento che lui era uno scienziato di tutta l'agenzia ma che le sue invenzioni più funzionali le dava solo ed esclusivamente a me e a nessun altro, in fondo era davvero una persona dolcissima.
Per i corridoi incontrai Drake e mi divertii ad ignorarlo completamente mentre lui provava a farmi arrabbiare mentre in realtà mi faceva ridere.
Decisi di andare ad allenarmi e di smorzare un po' la tensione in modo che quando fossi andata a trovare Mathew avrei avuto la mente lucida e attenta ad ogni suo movimento e ad agni sua parola. Mi preoccupava il fatto che fosse malato anche perché credevo che fosse stata una febbre da stress e avrebbe finito per impazzire, io volevo che lui confessasse tutto e riconoscesse i suoi errori pentendosi e decidendo di lavorare con noi ma sapevo che la cosa oltre ad essere impossibile da parte dell'agenzia, lo sarebbe stata anche da parte di quel ragazzo cocciutissimo e irresponsabile che era rinchiuso.
Ashlie invece sembrava la tipica bambina innocente e spensierata, lei uccideva e rispondeva agli ordini ed era una macchina da guerra, ma credo che non sapesse esattamente che cosa stava facendo e che nessuno glielo avesse fatto capire per non distruggere quella sua spensieratezza. Avevamo la stessa età e la stessa condizione ma reagivamo in modo diverso, io avevo deciso di trasportare tutto il peso delle mie azioni meschine e disgustose mentre lei non voleva e nessuno gli diceva che doveva farlo per continuare a vivere altrimenti avrebbe preso per sempre la vita delle persone come un gioco o comunque qualcosa che non fosse sotto la sua responsabilità anche se la mano che premeva il grilletto era la sua.
Non volevo farla stare male perché avevo capito che non era una persona cattiva ma allo stesso tempo mi rendevo conto che se lei se ne fosse accorta sarebbe stato un disastro e lei avrebbe finito per impazzire, senza rendermene conto mi ritrovai nella sala di Carl dove lui era comodamente seduto su una poltrona a bere un caffè, appena mi vide mi sorrise e mi fece segno di avvicinarmi
-Come mai ho l'onore di vederti più volte al giorno?-chiese felice
-Devo chiederti delle cose importanti...-dissi subito facendolo diventare serio
-Dimmi-disse rizzando la schiena dallo schienale pronto ad ascoltarmi
-Ci sarebbe un programma di reinserimento alla società cancellando la memoria di un individuo?-chiesi e lui s'incupì
-Keira tu non puoi...-fece ma io lo interruppi subito
-Non è per me... stavo pensando ad Ashlie...-confessai e lui indurì lo sguardo
-Keira questa è un agenzia investigativa non un centro di accoglienza per persone problematiche non puoi chiedermi una cosa del genere!-fece risoluto facendomi paura
-Ma perché?! Lo sai anche tu che quella ragazza è cosciente di quello che fa solo quando legge delle riviste di moda!-risposi
-La discussione finisce qui Keira e basta!-mi zittì e mi studiò subito dopo aver detto quelle cose
-Allora voi non lavorate per il bene delle persone andando alla radice del problema ma potate semplicemente i boccioli della situazione senza che essi possano sbocciare!-urlai fuori di me
-Loro non sono persone come le altre!-urlò alzandosi
-Non sei tu che lo devi stabilire! Ti sembra che non abbiano gambe e braccia?! Che non ragionino?! Che non si ammalino?!-chiesi
-Sono io che comando e come puoi ben ricordare loro ti hanno ferito come nessuno altro, ti hanno portato via la cosa più importante che avevi e che avevamo e li vuoi salvare?!-fece sconvolto sotto lo sguardo degli scienziati che lo guardavano impauriti mentre guardavano la mia figura con stupore
-Perché?!-chiese con il volto rosso
-Perché sono stata educata così, sono diversa e non lascerò morire anche le loro ideologie solo perché tu ti sei dimenticato come erano fatti-risposi calma ma arrabbiata poi indurii lo sguardo e me ne andai da quel ufficio di corrotti individui senza umanità.
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JOLLY
FantasyKeira, una ragazza come tante altre scopre il vero lavoro dei suoi genitori e la sua vita verrà totalmente ribaltata. Entra a far parte della MMJM costretta ad una vita che ha come alternativa la morte