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-Hai una faccia molto scura-gli feci notare appena vidi Mathew affacciato alla balconata con le braccia sul ferro e il vento che gli scompigliava i capelli, lo affiancai

-Stavo solo pensando-rispose

-Non credi che dovresti rilassarti un po'?-chiesi, lui prese un respiro profondo e cominciò a guardare lontano, aveva dei lineamenti del viso perfetti e cominciai a pensare se non fosse entrato anche lui nella cabina che cambiava l'aspetto fisico, se non fosse stato una persona così misteriosamente disgustosa sarebbe stato una delle persone con cui avrei avuto piacere passare del tempo perché era riflessivo e razionale.

Se Zero avesse letto nella mia mente in quel momento mi avrebbe incenerito con lo sguardo e io ringraziai il fato che fosse lontano, in quel momento certamente sarebbe stato con Ashlie che gli stava addosso come una sanguisuga assetata di sangue, viscida e rivoltante come... Aria dovevo essere Aria...

-Mathew...-dissi vedendo che li rimaneva fisso sul vuoto

-Mio zio ha degli affari troppo importanti che stando andando a rotoli...-disse passandosi le mani sul volto mentre scrutava la mia reazione, mi concentrai per rimanere a bocca aperta e rimanere un po' spaesata come se non sapessi nulla dell'argomento

-Che tipo di affari?-chiesi avvicinandomi di più

-Ha dei problemi con un'altra agenzia che gli mette i bastoni tra le ruote-rispose scrutandomi fino all'anima

-Per quale motivo?-chiesi ancora, lui si rabbuiò

-Non dovresti dirmelo tu?-mi si bloccò il fiato

-Secondo te per quale motivo?-continuò e io feci finta di pensarci

-Se è una grossa agenzia potrebbe essere invidia o semplicemente senso di competizione, un gesto che vi rende superiori rispetto a loro... i colpi bassi oltre ad essere superficiali sono anche inutili, sono sicura che tuo zio ti darà del filo da torcere-appoggiai una mano sulla sua spalla per consolarlo e lui si sciolse totalmente

-Spero davvero che tutto si sistemi-rispose appoggiando la sua mano sulla mia

-Ma tu pensa: si vede che siamo fratelli!-disse Ashlie entrando per mano con Ike che appena mi vide passò lo sguardo ripetutamente dalle nostre mani al mio volto cominciando a digrignare i denti in un modo spaventoso, io feci per ritrarre la mano ma Mathew me la tenne ferma

-Tranquilla ce ne stavamo andando-disse prendendomi per mano e portandomi verso di loro, mentre passavo vidi il mio presunto fratello fare labiale di parole che decisi di non decifrare per la mia incolumità mentale.

Ma non nella mano non facemmo altro che camminare in mezzo ai corridoi mentre lui mi conduceva in qualche strano posto

-Tra poco dovrò tornare in classe-dissi camminando velocemente cercando di andare al suo passo

-Lo so ma la tua vicinanza mi rilassa-rispose senza guardarmi, io mi obbligai ad avvampare e seguire in silenzio quel ragazzo che m'incuriosiva sempre di più, alla fine mi condusse semplicemente davanti ad una finestra e rimase a fissare il cielo fino a quando la campanella non suonò ma io anche in quanto Keira non avevo il coraggio di lasciarlo in quello stato.

Il suo sguardo era distrutto e non aveva nessun pensiero malvagio in quell'istante quindi non potevo avere nulla contro di lui, rimasi a fissarlo a lungo mentre lui non voltava il capo, fu solo dopo tanto tempo che lui si voltò e rimase a fissarmi negli occhi a lungo.

Non avevo paura che scoprisse la mia copertura perché in quel momento pensavo la stessa identica cosa che avrebbe pensato Aria: perché quella faccia? quello sguardo? quel dolore?

-Aria io non ho la minima idea di che cosa stia combinando mio zio da molti anni, si è sempre preoccupato dei miei studi, mi ha insegnato un sacco di cose ma non mi ha mai fatto entrare nel suo mondo... mio zio sa che sono una persona forte e se non mi vuole includere nei suoi affari vuol dire che non mi crede abbastanza pronto e io non riesco ad immaginarmi il mondo in cui lui vive quotidianamente-dichiarò perso nei miei occhi

-Avevi detto che aveva dei problemi con un'agenzia...-dissi

-Sì ma non so nemmeno di che cosa si occupa: da lui ricevo solo delle risposte molto vaghe alle mie continue domande. Ashlie riesce a viverci tranquillamente perché è una persona che si adatta alle situazioni molto velocemente ma io non ci riesco... ho bisogno di meditare a lungo se voglio proteggere anche lei-disse

-Non esagerare Mathew tua sorella se la sa cavare bene da sola e poi da che cosa dovresti mai difenderla?-

-Non lo so è per questo che mi sento totalmente spaesato-concluse.






Quando ci salutammo io e Mathew non rientrai più in classe anche perché ormai mancavano pochi minuti alla campanella e io mi limitai ad aspettare mio fratello nel cancello dell'uscita.

Da lontano vidi Ike uscire con Ashlie per mano e camminavo spediti quando lei si avvicinò a lui per baciarlo, mi si bloccò lo stomaco, il cuore, e il respiro in un istante sgranando gli occhi vedendo che ormai la loro vicinanza e quasi annullata.

Ike non fece per ribellarsi fino a quando non incrociò per un millesimo di secondo il mio sguardo e volto il viso dalla parte della guancia, la ragazza fece un faccino deluso ma alla fine fece uno sguardo civettuolo e sculettando si allontanò da lui che nel frattempo di stava dirigendo verso di me evitando il mio sguardo. Mi resi conto di starlo guardando malissimo solo quando mi fu vicino

-Ciao-disse senza guardai

-Ciao-risposi facendo un mezzo sorriso, durante il viaggio di ritorno raccontai tutto a Zero in modo che potesse inviare in qualche modo non intercettabile le informazioni all'agenzia, stranamente non commentò quello che gli dissi e si mise a parlare di quello che era successo a lui ma Ashlie non aveva detto niente dato che per tutto il tempo aveva continuato a trovare scuse per baciarlo. Quando lo venni a sapere ammetto che ero disgustata dalla sua mancanza di giudizio perché infondo il personaggio di Ike non si faceva conoscere molto facilmente e desiderare ardentemente le labbra di uno sconosciuto non era proprio ciò che ci si aspettava da una ragazza.

Ma ciò che mi disgustava ancora di più era Zero che come se nulla fosse avrebbe baciato una ragazza senza conoscerla e senza pensarci troppo, più lo guardavo agire più credevo alla storia dei diversi punti di vista tra maschi e femmine... comunque ero del parere che cambiasse da persona in persona.

A cena come al solito si tendeva a stare in silenzio e io che ero persa nei miei pensieri non cominciai con un motivo futile un argomento tanto per non rimanere in silenzio come ormai era diventata un'abitudine, mi resi conto dopo tanto che Zero mi stava fissando

-Che c'è?-chiesi

-Lo trovi interessante-

-A chi ti stai riferendo?-continuai

-Non fare la finta tonta, mi sto riferendo al bellimbusto che ti ha fatto saltare la scuola oggi!-si innervosì senza scomporsi

-Non dicevi che era un damerino?-chiesi

-Smettila di scherzare... tu ti stai innamorando di lui-dichiarò

-Che cosa?!-gridai

-Sei innamorata! Quando parli di lui subito dopo ti perdi nei tuoi pensieri come se non esistesse più nessun altro!-urlò, ero stanca delle sue sparate: cercavo semplicemente di capire quale fosse la verità nulla di più nulla di meno e non provavo nulla nei confronti di colui che magari faceva solo finta di non essere colpevole dell'uccisione dei miei genitori

-Loro hanno ucciso i miei genitori Zero... e io non provo amore quando lo guardo-risposi glaciale, mi alzai da tavola senza finire di mangiare e senza dire altro mi rifugiai in camera mia rifiutandomi di far scendere calde lacrime sul mio viso.

JOLLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora