Non volevo andare in quella sala ma lo stavo facendo, non volevo camminare verso quel luogo ma lo stavo facendo... sarebbe cambiato tutto e io non avevo il minimo potere e credo che nemmeno Carl avrebbe potuto fare qualcosa perché nonostante tutto credevo che avesse dei limiti. Non potevo avercela con lui anche perché mi era stato sempre vicino e si era addirittura offersi di farmi da padre e io lo avevo apprezzato molto, ero arrabbiata con l'angelo del destino che a quanto sembrava ce l'aveva a morte con me e mi voleva veder soffrire altrimenti non ci sarebbe stata altra soluzione.
Si aprì la sala di Carl dove erano presenti tantissimi Master che si stamparono un irritante sorriso soddisfatto quasi appartenessi già a loro che mi fece venire i brividi, mi sentivo osservata dalla testa ai piedi, ogni singolo millimetro del mio corpo era sotto il loro sguardo scrutatore e io mi impegnavo a guardare davanti senza volgere il minimo sguardo a nessuno di loro. Solo dopo tanto tempo guardai la folla scoprendola immensa per cercare il volto del mio Master ma... non lo trovai, almeno sarebbe potuto venire a chiedermi scusa di quello che era successo, mi sarebbe anche potuto venire a salutare o minimamente a vedere nelle mani di chi capitavo poi mi resi conto che in fondo io stavo sognando come una bambina: a quel ragazzo non era mai importato nulla di me e di quello che facevo per lui, voleva solo vendetta e voleva solo quella sua maledetta missione che purtroppo desideravo anche io dato che erano coinvolti miei genitori.
Da bambina sognavo spesso e pensavo che un giorno quei miei sogni tanto felici con impegno sarebbero potuti diventare la mia realtà e invece la realtà in quel momento la capii... per quanto tu metta impegno in quello che fai, la fatica che dai, non sarai mai tu a decidere per te stesso ma le altre persone sceglieranno per te quindi o ti riduci a fare lo zerbino delle persone che contano o finisci calpestato proprio dalle persone che tanto ammiravi
-Siamo nuovamente riuniti qui oggi... -disse Carl posto davanti a me ma io non volevo guardarlo, sapevo che non era nemmeno lui in grado di poter fare qualcosa e il suo sguardo pieno di pietà mi avrebbe fatto stare ancora peggio
-Keira con il suo nuovo Master...-continuò Carl e mentre mi rendevo conto di essermi persa metà discorso lui stava per annunciare il mio nuovo Master... ...
andava bene così, lui sarebbe rimasto con Sharon che ero sicura lo avrebbe provato a proteggere come meglio poteva.
Si sentì aprire la porta e tutti ci voltammo e io vidi il volto del mio Master che non ebbe il coraggio di guardami negli occhi e da lì capii che non ci fu nulla da fare, avevo perso tutto ciò che fino a quel momento ero riuscita a guadagnarmi.
Zero si diresse verso la folla e si mise davanti a tutti con la testa bassa.
-Il nuovo Master di Keira è ...-continuò Carl con voce tremante, io chiusi gli occhi con forza e non ebbi il coraggio di aprirli
-Josh-disse, si sentì silenzio e io ancora con gli occhi chiusi trattenni il respiro.
-Rifiuto!-urlò spaventato fu solo allora che decisi di aprire gli occhi rimanendo scioccata da ciò che stavo vendendo.
Zero aveva puntato alla testa una pistola e minacciava di premere il grilletto con uno sguardo assatanato
-Non puoi rifiuta...-provò a dire un bruno dietro che si fece avanti venendo accolto dall'arma del mio Master, Carl sorrise e non disse nulla nonostante tutti stessero aspettando che lo fermasse ma lui rimase a fissarlo divertito
-Beh faccio prima a dire se qualcuno vuole Keira come Jolly-commentò divertito, io guardai i Master che erano ipnotizzati da ogni movimento di Zero, lui li aveva terrorizzati con il suo sguardo e gli aveva reso impossibile qualsiasi tipo di reazione.
I Master reagirono solo al gesto inquietante di Zero che si portò le pistola alla bocca e con un sorriso sadico la leccò lentamente, anche se ero distante potevo vedere la pelle d'oca sul corpo degli uomini
-La prendo io Keira-disse Zero senza staccare un secondo gli occhi dall'ammasso di gente ammutolita e immobile
-Com'è desiderato dal Master: il Jolly Keira Lewis rimarrà sotto la proprietà del Master Zero!-annunciò Carl, non mi sarei mai abituata alla parola "proprietà" nei miei confronti anzi più il tempo passava più la cosa mi faceva imbestialire ma almeno non ero costretta ad abbandonare tutto ciò che possedevo quindi per quella volta ci passai sopra.
Zero mi venne incontro con uno sguardo fiero e un sorriso soddisfatto, mi si parò davanti e mi fissava come se dovessi dirgli qualcosa
-Che vuoi?-chiesi
-Voglio che mi ringrazi mi sembra ovvio!-commentò, ci risiamo, non capirà mai quando è il momento di chiudere quella sua dannata boccaccia
-Dopo tutto quello che hai combinato, questo gesto mi sembra il minimo!-conclusi facendo un leggero cenno a Carl e dirigendomi verso l'uscita
-Ricorda che mi appartieni!- urlò Zero mentre camminavo
-Sogna!-risposi non degnandolo di uno sguardo.
Per prima cosa andai ad abbuffarmi in mensa dato che tutto quello stress provato in quei giorni mi aveva chiuso lo stomaco e poi sapevo che dopo pochi giorni sarebbe ricominciata la scuola quindi mi cominciai a preparare psicologicamente a quello che sarebbe successo una volta che io avrei rivisto le facce degli assassini dei miei genitori.
Ripensando a loro mi era quasi impossibile credere che una persona potesse essere tanto crudele da restituire i corpi ridotti praticamente in brandelli senza battere ciglio e ripresentarsi davanti ame con tranquillità e senza provare un minimo senso di colpa, loro erano le persone che mi avevano cambiato la vita e la avevano privata delle due presenza più importanti e io volevo distruggergli la loro con tutto il mio cuore ma pensai che giocando come loro avrei solo fatto male alle persone abbassandomi a tal punto di vedere un volto contorto dal dolore a causa mia... volevo giustizia e non vittime, volevo solo che provassero un minimo di dolore e non il cratere profondo che avevo nel cuore ogni volta che mi veniva in mente il sorriso di mia madre.
Qualcuno bussò alla porta mentre ero immersa nei miei pensieri, aprii e vidi la ragazza rosa
-Strano che tu abbia bussato, posso fare qualcosa per te?-chiesi con tono ostile
-Sì, lascia stare il mio Zero e togliti dai piedi!-sclerò
-Mi dispiace ma non vedo il mio guadagno in questo-
-Tu non devi guadagnarci niente! Non capisci che con il tuo menefreghismo e con la tua ostilità nei suoi confronti lo rendi solo più chiuso con sé stesso? Lo devi rispettare e non usare come trampolino di lancio! Chi ti credi di essere tu?! Non sai minimamente chi è lui, perché hai questa presunzione di affiancarlo?!-urlò, mi stupii che tali parole potessero uscire dalla sua bocca
-Perché tu lo conosci?-chiesi senza gridare, lei si calmò
-Vorrei conoscerle-rispose, seria come non mai e quelle sue gemme preziose di un color rosa chiaro e lucente mi parvero speciali, se si fosse mostrata sempre così combattiva e seri sarebbe diventata uno dei migliori Jolly dell'agenzia invece preferiva fare la gallina... perché?
-Allora siamo in due-risposi, lei rimase a bocca aperta e sinceramente anche io non mi sarei mai aspettata di dare una risposta del genere eppure era quello che pensavo: volevo conoscerlo come lui aveva avuto modo di conoscere me e creare quella circostanza di fiducia reciproca che abbiamo provato ad instaurare.
-Che sta succedendo?-chiese Zero uscendo da un angolo guardando me negli occhi
-Amore mio!-disse Sharon saltandogli al collo e schioccandogli un bacio rumoroso sulla guancia, per me era già troppo e chiusi la porta senza dare il minimo sguardo al mio Master, mi infilai sotto la doccia e ci rimasi per almeno un'ora fino a quando le mani e piedi non cominciarono a risentirne.
Vedere il rapporto che voleva creare Sharon con Zero mi fece venie in mente che doveva essere bello appartenere a qualcuno senza vincoli lavorativi, sceglievi di rimanere con una persona che a sua volta di aveva scelta tra tante. Il vero significato dell'amore non si può spiegare ma lo si percepisce, o almeno è quello che citano molti libri, eppure guardando loro due non percepivo amore... forse attrazione fisica?
Mi ripresi ricordandomi che non erano fatti che mi riguardavano e mi infilai il pigiama concludendo la giornata chiusa in camera.
STAI LEGGENDO
JOLLY
FantasyKeira, una ragazza come tante altre scopre il vero lavoro dei suoi genitori e la sua vita verrà totalmente ribaltata. Entra a far parte della MMJM costretta ad una vita che ha come alternativa la morte