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Una notte insonne a guardare Zero che pareva dormisse e la sua schiena come carbonizzata che mi faceva venire da vomitare da quanto era conciata male, il paesaggio era bello e avrei preferito guardarlo con qualcuno che non stesse per morire a causa mia ma non mi potevo lamentare anche perché non ero io quella che rischiava di morire.

Mi ero distesa accanto a lui guardando il suo volto notandone tutti particolari: i lineamenti duri e perfetti, carnagione che era meno bianca e labbra ancora un po' viola e secche.

Non so bene il perché ma quando lo guardavo mi impedivo di provare qualsiasi cosa, la mia moralità è molto pessimistica per questo avrei finito per piangere calde lacrime.

Non avevo sonno quindi presi una pietra e cominciai a scavarla in modo da ottenere una sorta di recipiente e metterci dell'acqua dolce che avrei cercato al sorgere dell'alba.

Non avrei voluto lasciarlo neanche un secondo ma dovevo farlo se volevo farlo sopravvivere. La mattina arrivò e io trovai l'acqua, trovai frutta e trovai legno... trovai tutto e volevo condividerlo con Zero ma lui rimaneva disteso con gli occhi chiusi, gli inumidii le labbra con un po' d'acqua e gli lavai il viso sentendolo fin troppo caldo... come se non bastasse aveva la febbre così mi strappai i pantaloni lunghi e li feci diventare corti utilizzando la stoffa come straccio bagnato da mettere sulla sua fronte ma contro la febbre non avevo nulla da dargli. Mi venne in mente che forse sarei riuscita a trovare qualche pianta medicinale e come se lui potesse sentirmi dissi

-Stai tranquillo adesso ci penso io a te-mi voltai e cominciai a cercare tutte le piante di cui avrei avuto bisogno. Successivamente mi tagliai anche le maniche lunghe e con un coltellino affilai una pietra e cominciai a scavare con essa un'altra pietra in modo da farne come una pentola, poi misi due pali di legno in verticale ai lati del fuoco e legai due bastoni in modo orizzontale sui due sostegni in modo da poter incastrare la pentola senza però far raggiungere il fuoco ai bastoni che sarebbero bruciati.

Cominciai a sminuzzare le erbe e le misi a bollire e poi assaggiai, mi portai una mano alla bocca disgustata e sputai tutto quello che avevo in bocca

-Dio mio!-esclamai

-Se non ti hanno ucciso le onde ti avrebbe fatto fuori questo intruglio!-commentai come se potesse sentirmi, mi voltai e lo guardai un attimo e vederlo lì fermo senza che mi potesse insultare mi fece venire voglia di continuare così misi del sale e qualche altra erba che potesse rendere l'intruglio meno disgustoso e lo lasciai ancora sul fuoco.

Intanto portai la mia attenzione sulla schiena di Zero che sembrava cominciare a guarire ma comunque se non si svegliava e mangiava qualcosa sarebbe rimasto debole, gli accarezzai la fronte sentendo che la sua temperatura era alta

-Cosa mi doveva capitare! Sei uno stupido stupido stupido stupito!-mi arrabbiai

-Io ti insulto e tu non mi rispondi sono sola da tutta una vita dovrei esserci abituata ma tu mi confondi con il tuo rimanere in silenzio! Perché mi sento così male ogni volta che ti guardo?!-sclerai, ormai stavo impazzendo e cominciavo addirittura a parlare da sola

Lo guardai ancora e vidi che il suo viso era leggermente sporco di cenere

-Senti caro mi spiace ma io ti lavo solo il viso...-dissi mentre prendevo un pezzo di stoffa che prima era la mia manica

-...lo faccio solo per te, altrimenti Sharon rimarrà delusa nel vedere il tuo volto rovinato dall'incapacità del tuo Jolly-commentai con un sorriso amaro, mi venne in mente quella ragazza odiosa e il suo atteggiamento nei miei confronti e in quelli del mio Master

-Sai... non avrò mai il coraggio di chiedertelo quando sarai sveglio... ma per quale motivo tu e Sharon parlate di cose di cui io non devo venire a conoscenza?-chiesi per poi scoppiare in lacrime

JOLLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora