Un'altra giornata iniziava male anche perché ero in palestra ad allenarmi da almeno un'ora ma di Zero neanche l'ombra, eppure ero certa che si sarebbe fatto vivo dopo avermi dato un ordine. Speravo che la chiacchierata di insulti della sera prima non avesse distrutto completamente quel poco rapporto amichevole che dopo tanto tempo eravamo riusciti a creare. Nel silenzio della palestra si sentiva solo il mio respiro affannato per via dell'allenamento che mi aiutava a schiarirmi le idee, forse avevo esagerato dicendogli quelle cose ma le pensavo e le sapeva anche lui quindi comunque un momento in cui si sarebbe realmente accorto di chi era veramente e si sarebbe messo in disparte ci sarebbe stato. La sera prima mi ero arrabbiata molto perché mi aveva trattata molto male e i miei genitori di certo non sarebbero stati contenti nel sapere che io ero rimasta in silenzio ad ascoltare. Insultando il Jolly che sono è come se insultasse il massimo che sono riuscita ad ottenere dopo la morte dei miei genitori facendomi capire che li avrei solo fatti vergognare di me, sapevo di non essere perfetta ma nessuno, a quanto ho capito, in questa agenzia si senta all'altezza di misurarsi con la coppia dei Lewis... e nonne sarò mai degna nemmeno io che sono la figlia. "Chi vola in alto rischia di bruciarsi le ali... ma solo se le ali non sono sicure" aggiungeva sempre mia madre... lei se lo poteva permettere, mi mancava molto e io mi sentivo sola senza i suoi consigli che anche se erano rari mi aiutavano molto spesso e mi tornavano in mente ogni volta che mi accadeva qualcosa.
Mi stavo cominciando ad annoiare così andai da Red per spaventarlo un po', non bussai ed entrai nel suo ufficio
-Ciao-dissi sedendomi, lui mi guardò serio ed indagatore
-Posso fare qualcosa per te?-chiese guardandomi da sopra gli occhiali
-Nah sono solo venuto per vedere a quale diavoleria stai lavorando, ti posso aiutare?-chiesi, lui mi guardò sorpreso e mi porse una lista di attrezzi che gli servivano per costruire la sua invenzione di cui non mi parlò minimamente.
Andai con più velocità che potei e tornai con le mani piene di ferri, lame, motori in miniatura, chiavi inglesi, bulloni, trapano, pinze, martello, fili di rame e altre tantissime cose. Quando arrivai nel suo studio c'era uno scienziato: mezza età, basso, capelli grigi e castani e occhi marroni; non apparteneva a quel reparto, infatti lo avevo già visto nella sala di Carl, io entrai dubbiosa e lo scienziato mi guardò
-Il suo Master Zero mi ha chiesto di avvisarla che quest'oggi salterà l'allenamento e che lei può anche non allenarsi-disse agitato, il mio sguardo si rivolse a Red che sudava freddo ed evitava a tutti i costi il mio sguardo.
Lo dovevo aver offeso davvero allora... non credevo che anche lui fosse così interessato alla mia opinione su di lui, inondo lo aveva detto che ero uno stupido Jolly quindi non riuscivo a capire perché... avevo esagerato.
Lo scienziato però era molto agitato forse fin troppo e la cosa mi insospettì
-Dove si trova?-chiesi con sguardo indagatore, lui deglutii rumorosamente
-Rispondi tranquillamento voglio solo capire se non mi vuole vedere oppure ha avuto davvero da fare-lo tranquillizzai, mentendo, lui si tranquillizzò visibilmente... questa faccenda mi insospettisce parecchio
-E' da Carl-rispose.
Da Carl! Quei due insieme senza di me non mi piacciono e poi Carl mi vuole sempre quando deve parlare con Zero, il perché non lo capivo ma aveva sempre fatto così.
Indurii lo sguardo e vedendo il mio cambio di personalità lo scienziato cominciò a tremare
-Per quale ragione?-chiesi, lui gemette quasi stesse per morire
-Rispondi-continuai, ero calma e forse era proprio quella calma a terrorizzarlo.
Mi venne in mente che forse stavano tramando qualcosa, gli avevano detto di non farne parola con me sicuramente ecco perché reagiva in quel... no.
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JOLLY
FantasyKeira, una ragazza come tante altre scopre il vero lavoro dei suoi genitori e la sua vita verrà totalmente ribaltata. Entra a far parte della MMJM costretta ad una vita che ha come alternativa la morte