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-Carl sono tornata!-annunciai entrando nel suo ufficio una volta che mi fu aperta la porta, tutti si voltarono verso di me e mi guardavano sorridendo, notai una figura accanto a quella di Carl e distinsi il suo volto così familiare.

Zero fece per avvicinarsi a me ma io subito cominciai

-Bene vedo che sei impegnato ci si vede dopo!-mi voltai di scatto e cominciai a correre come una forsennata sentendo dei passi altrettanto affrettati dietro di me

-Keira!-urlò

-No!-risposi, arrivai davanti a camera mia e stavo per aprire la porta ma venni afferrata e sbattuta al muro con violenza

-Zero ho detto no! Non voglio ascoltare niente che provenga dalla tua bocca, sei un lurido traditore bugiardo e io non...-feci per dire ma lui mi impedì di parlare tappandomi la bocca, mi immobilizzò le braccia sopra la testa e mise una gamba in mezzo alle mie per evitare che gli tirassi dei calci

-Ssshhhh! Credi che non lo sappia già che cosa pensi di me?! Voglio solo spiegarti che le cose non sono andate come pensi tu...-

-Non voglio ascoltare-sbiascicai con la sua mano che premeva sulla mia bocca

-Keira mi hai accusato di averti pugnalata alle spalle e di...-

-Perché non è stato così?!-dissi ancora , lui finalmente tolse la mano

-L'ho fatto il giorno seguente a quando ti hanno affidata a me e solitamente queste cose richiedono tempo ...- provai a divincolarmi ma lui strinse la presa

-Infatti venne accettata solo qualche settimana fa e io avevo già spedito l'annullamento da tempo solo che deve essere ancora accettato e nel frattempo mi hanno messo come tua sostituta Sharon ed è per questo che nell'ultimo periodo mi cercava-

-Ti posso assicurare che ti cercava per motivi molto distanti dall'ambiente lavorativo!-ringhiai, lui alzò gli occhi al cielo e fece un leggero sorriso

-Non è divertente! Sapevi bene quanto io tenessi al mio posto e come mi sentivo nell'essere in una posizione inferiore a quella dei miei genitori eppure non hai esitato a togliermi il posto!-urlai

-Come credi che mi sia sentito io ad essere affiancato da una persona che mi odiava, avrei rischiato la vita più tenendoti al mio fianco che avendo una completa incapace!-

-Perché tu credi di aver fatto qualcosa per farti amare? Mi hai ammanettata e trascinata con forza fino a quando i miei polsi non hanno sanguinato!-sclerai

-Non ho mai voluto che tu mi apprezzassi!-urlò

-Sarà meglio che cominci a far entrare nei tuoi interessi di non essere totalmente detestato dalle persone altrimenti rischi la vita, soprattutto in questo ambiente!-

-Perché dovrei farmi amare?!-continuò

-Perché se le persone ti conoscessero davvero saresti diverso-conclusi

-Diverso come?-chiese

-Migliore... ... o almeno lo credevo-sussurrai

Lui mi guardò a lungo, esasperato e stanco di me e delle mie risposte che lo incuriosivano sempre e gli impedivano di rimanere in quel silenzio in cui lui era abituato a vivere e a essere indipendente.

-Ti ho deluso a tal punto?-chiese dopo un po' rallentando la presa fisica ma intensificando il suo sguardo che m'impedì di muovermi di un millimetro e di prendere fiato, rimasi in silenzio cercando di capire come quegli occhi potessero congelarmi il corpo e bruciarmi l'anima.

-Senti Keira questa è la prima volta che m'interessa che una persona sappia la verità, io non ho mai rincorso nessuno e in questo momento credo di stare sbagliando ogni singola parola ma io so solo che ti posso giurare che per quanto tu cercherai di sfuggirmi tu non apparterrai mai a nessun altro perché il mio nome è ormai impresso nella tua pelle-sussurrò

JOLLYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora