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E l'inverno arrivò, in un batter di ciglia. Il freddo si fece giorno dopo giorno sempre più pungente e i mesi nel capoluogo milanese scorsero senza particolari eventi e, il 21 dicembre, quasi a non voler violare il calendario, iniziarono a cadere i primi fiocchi di neve, che in poche ore riempirono le strade della città, con le ruote delle automobili che riducevano il bianco candido in una fangosa paccottiglia.

Monica, guardando fuori dalla finestra, pensò a quando era bambina e adorava passare ore a guardare la neve scendere dal cielo, raffigurandosi il momento in cui sarebbe scesa in cortile per giocare, mentre crescendo aveva iniziato a trovare sempre più infantile quella tradizione, introducendo la fase della sua vita che ora disprezzava, costituita da vizio e apatia.

Ora i fiocchi di neve non le ricordavano solo questo ma, nonostante fossero passati alcuni mesi, nella sua testa continuavano a girare e rigirare le ultime parole che Scoiattolo Invernale aveva pronunciato, dicendole che sarebbe sparito per prepararsi per l'Inverno e, qualunque cosa potesse significare, solo una cosa contava; presto lui sarebbe tornato. Sarebbe tornato per lei e non sapeva come prevenire questo pericolo.

Ancora una volta, il maniaco era svanito nel nulla. Aveva scoperto la trappola in cui lei e i poliziotti avevano cercato di incastrarlo, ma aveva scoperto ogni cosa. Forse quella notte era lì vicino, aveva studiato l'ambiente e magari le era passato anche accanto, sfiorandola in modo impercettibile. Alla fine era stato arrestato un uomo innocente, il quale oramai era libero da ogni accusa. Ma quella bravata, pensava Monica, l'avrebbe potuta pagare molto cara

In alcuni momenti si diceva che forse Scoiattolo non era così pericoloso perché, per quanto ne sapeva, non aveva ucciso nessuno ora. Forse è solo uno psicopatico con la mania della persecuzione, pensava Monica, la quale però poi era costretta a fare i conti con la realtà. Ciò che la preoccupava maggiormente era non sapere quale sarebbe stata la prossima mossa e cosa il suo stalker avesse in serbo per lei.

Nel frattempo, era stato ufficialmente aperto il processo a Yellow Chat, dopo settimane di indagini preliminari che avevano portato a galla elementi sufficienti per indire un procedimento penale, con molti uomini truffati che si erano costituiti parti civili contro la piattaforma e le adescatrici, tra le quali non risultava Monica, che era stata esclusa dal registro degli indagati per la sua confessione immediata e le informazioni fornite al Pubblico Ministero.

L'indagato numero uno era Fernando che, nonostante non fosse il proprietario, aveva in qualche modo funto da prestanome, di modo che il reale possessore di Yellow Chat se l'era data a gambe nel momento opportuno, lasciando nel liquame del processo penale il caprio espiatorio della vicenda, relegato ai domiciliari con tanto di braccialetto elettronico, attendendo in custodia cautelare la prima udienza in aula.

Vari quotidiani avevano dato risalto alla vicenda, mettendo in guardia gli utenti abituali delle chat da simili rischi di truffa e allo stesso modo era stata messa nero su bianco, anche se solo in un trafiletto al centro di un Giornale locale non molto conosciuto, la storia di Monica con il suo stalker, ma se il nome della giovane era stato eliso per motivi di privacy, la dicitura Scoiattolo Invernale era apparsa a metà dell'articolo e dopo pochi giorni, per la stampa, quella storia era già vecchia.

Non lo era certo per Monica, che aveva cercato comunque di andare avanti con la propria vita, concentrandosi sul lavoro e aiutata da Andrea e Sharon, nonché dai suoi genitori, che avevano rivestito un ruolo importante in quei mesi. Ora, con l'inverno nel vivo, sapeva di doversi guardare le spalle, ma non volle chiudersi in casa per la paura, decidendo di affrontare la vita a viso aperto, come non aveva mai fatto prima.

"Stiamo organizzando un Capodanno pazzesco!" affermò Sharon, seduta insieme a Monica all'interno del Saint Patrick. "Michele ha affittato una baita in montagna, per cui potremo fare il brindisi di mezzanotte dopo aver sciato!".

"Io non so sciare." replicò Monica pacatamente.

"Non c'è problema. Vorrà dire che ci seguirai con il bob!".

Monica rise di gusto. In realtà non aveva molta voglia di festeggiare il Capodanno, ma sarebbe stato peggio restare a casa con i suoi pensieri. Per cui, chiudersi in una casa nei pressi di un bosco a bere cioccolata e a giocare a carte le sembrava una soluzione migliore. "Grazie per essermi stata vicina."

"Sei la mia migliore amica." disse Sharon. "Non devi ringraziarmi."

Monica fece per dire qualcosa, ma quando vide che aveva ancora ripreso a nevicare si bloccò e Sharon se ne accorse. "Ti vedi con Andrea questa sera?".

"Lo sentirò tra poco, quando finisce il turno in ufficio." affermò la giovane, ringraziando mentalmente Sharon per aver cambiato discorso. "Forse questa sera staremo a casa a guardare un film."

"Sotto le coperte... abbracciati."

"Qualcosa del genere."

"La famigerata Monica è diventata amante delle coccole." commentò con sarcasmo Sharon. "Chi l'avrebbe mai detto?".

"Non sono un'amante delle coccole!".

Dopo qualche minuto si congedarono e Monica tornò a casa, con i marciapiedi intasati di neve che veniva bucherellata a ogni passo dagli alti tacchi delle scarpe, che rendevano impervia la marcia. Non aveva portato l'ombrello, ma non le importava; la neve che scendeva sui capelli non le dava fastidio. Proprio in quel momento squillò il cellulare con la suoneria impostata per la chiamata di Andrea.

"Ehi, bel tenebroso, hai finito di lavorare per oggi?".

"Bel tenebroso?" domandò Andrea. "Da dove salta fuori questo appellativo?".

"Non lo so...  sarà il tempo, il cielo scuro."

"Scuro come la tua anima?!".

"Che scemo! Allora stasera vieni da me?".

"Film e pop corn..." rifletté il giovane. "Come potrei rifiutare?".

Monica svoltò l'angolo e Andrea udì chiaramente il rumore dei tacchi sui ciottoli, ma non la sua voce. "Ci sei? Che succede?".

Ancora silenzio. Dal ritmo dei passi Andrea intuì che la compagna avesse accelerato l'andatura. "Mi stai facendo preoccupare. Dimmi qualcosa, per favore."

"Andrea..." disse finalmente Monica a bassa voce. "Qualcuno mi sta seguendo."

"Cosa?! Sei sicura?".

"Si, da quando sono uscita dal pub."

 "Quanto sei distante da casa?".

"Non molto." affermo Monica, svoltando l'angolo, all'interno di un cunicolo che avrebbe accorciato il tragitto. "Ora corro e.."

In quel momento, distrattamente, Monica inciampò e cadde con il viso nella neve e il cellulare volò qualche metro più in là e la voce di Andrea, forte e squillante, chiedeva cosa fosse successo. La giovane fece per alzarsi ma, quando appoggiò le mani nella neve fredda, udì dei passi alle sue spalle. 

Mi ha raggiunta!

Presa dalla foga, fece leva con le gambe, ma cadde nuovamente a terra. Chiunque la stesse seguendo si era fermato dietro di lei, poteva sentire il suo respiro. Istintivamente si girò con la schiena al suolo e i suoi occhi incrociarono l'inseguitore, che credeva essere Scoiattolo invernale, ma invece era l'ultima persona che avrebbe pensato di vedere in quel momento. "Tu? Che ci fai qui?".

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