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Scoiattolo stringeva sempre di più, animato da una furia ceca e da una forza insormontabile. Sotto di lei, Monica si dannò per cercare di liberarsi, pur nella consapevolezza che sarebbe stato tutto inutile. Agitò le gambe, si dimenò come un'ossessa, si attaccò con le mani ai polsi del maniaco, ma sembrava avesse una presa di ferro. Era seduto sopra di lei, schiacciandola con il proprio peso, bloccandole ogni possibilità di movimento.

Nonostante fosse solo a pochi centimetri, non riusciva ancora a vedere il suo volto. Sembrava che avesse scelto il buio come propria maschera, che lasciava intravedere quelle lenti rotonde che sembravano vuote, assenti. Era arrabbiato, ne era certo e la foga che stava imprimendo nel suo gesto ne era la riprova.

Monica, pochi istanti dopo, iniziò a mollare la presa. Sentiva il fiato venirle a mancare e quella orribile sensazione era amplificata dal terrore e dall'agitazione. Morirò, disse a sé stessa. Morirò qui. E sarà tutta colpa mia. Avrebbe voluto gridare, implorare Scoiattolo di fermarsi e di risparmiarla, ma le parole le morivano in gola, strozzate, proprio come la fine che stava per fare quella notte.

Poi, al dolore e alla sofferenza, iniziò a subentrare una nuova sensazione. La pace. Qualcuno le aveva detto che negli istanti prima di morire il corpo inducesse la mente a una sorta di benessere. Non sapeva se fosse quello il suo caso, ma sentiva che la fine era vicina e non aveva più paura. Lasciò la presa dalle mani del suo assassino e socchiuse lentamente gli occhi, convinta che dì li a poco la vita l'avrebbe lasciata.

E invece, la Morte sembrava aver perso interesse per lei, almeno per il momento. Scoiattolo, di punto in bianco, allentò la presa in modo graduale, fino a lasciare il collo della sua vittima e rimase seduto sopra di lei a osservarla. Monica alzò la testa e prese dei forti respiri, nonostante le riuscisse difficile e si toccò il collo, sul quale percepì la presenza di evidenti tumefazioni. Lui era ancora lì, impassibile.

Monica sgranò gli occhi, terrorizzata. Non sapeva fino dove quel pazzo avrebbe spinto il sadico gioco di cui era protagonista, ma non voleva sapere quale sarebbe stata la prossima mossa. Con sorpresa, la mano dell'assassino la toccò nuovamente, ma non per farle del male, ma per accarezzarle il viso, con la stessa dolcezza di qualche minuto prima, quando l'aveva baciata senza chiedere il permesso.

Questa volta, tuttavia, non si lasciò incantare dai modi gentili di quel maniaco. Poteva giocare al Dottor Jekill e Mister Hyde con qualcun altro, ma non con lei. Approfittando della sua distrazione, Monica gli rifilò delle potenti ginocchiate sulla schiena e solo dopo una decina di colpi riuscì a scalfirlo, riuscendo a evitare che le mani dello stalker si attaccassero nuovamente la suo collo. Gli diede una spinta e riuscì a divincolarsi, nonostante le fosse parso di aver spostato un macigno.

Corse verso la porta, l'attraversò e salì le scale per l'ennesima volta. In altre circostanze quella lotta sarebbe potuta essere inserita in una delle tante parodie horror uscite al cinema o tuttalpiù in qualche scenetta condita da umorismo inglese, ma Monica non aveva intenzione di ridere, nemmeno nervosamente. Quel lusso se lo sarebbe riservato semmai fosse riuscita a fuggire.

Giunta al pianterreno, si mise nuovamente alla ricerca dell'interruttore della luce, l'unico modo per affrontare quella sfida impari almeno con l'ausilio della vista. Ma sapeva di aver poco tempo, in quanto non gli aveva nemmeno fatto il solletico con quelle ginocchiate. Quando udì passi pesanti giungere dalla scalinata adiacente, capì che non avrebbe avuto il tempo di trovare le chiavi.

Fece a malapena in tempo a udire le urla di rabbia di Scoiattolo, che stava correndo verso di lei. Come potesse vedere così alla perfezione nell'oscurità era un mistero, ma Monica non aveva intenzione di scoprirlo e si avviò verso la cucina, riprendendo quel macabro girotondo. Tuttavia non fece in tempo a fare nemmeno un passo, in quanto venne afferrata per le spalle e lanciata sul divano, ma con una mossa rapida, riuscì a lanciarsi sul pavimento e alzarsi di scatto.

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