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Una volta terminata la chiamata, rifletté attentamente sulla propria scelta e pensò di essere stata una stupida, perché colui che si era spacciato per Scoiattolo poteva essere un complice che le aveva teso una trappola.

Per liberarsi da ogni timore, l'indomani si recò di prima mattina alla stazione di Polizia, dove spiegò la situazione e ottenne quanto sperava; quella sera avrebbero presenziato anche i due agenti con i quali aveva organizzato il finto appuntamento con Scoiattolo. Una precauzione in più non avrebbe guastato.

Questi giunsero con il giungere del crepuscolo, ormai abituale a metà pomeriggio, in divisa e non in borghese come la volta precedente. Che il maniaco osservasse o meno non aveva più rilevanza, tanto si aspettava una mossa da parte della sua preda.

Poi fu la volta dei genitori di Monica, tornati dal lavoro e di Andrea, corso rapidamente a fine turno. Carlo sembrava il più agitato, persino della figlia. "Siamo sicuri che possiamo fidarci di questo detective? ".

"Abbiamo chiamato a Roma." disse uno dei due agenti. "Ci hanno confermato l'identità del poliziotto e la sua partenza per Milano."

"Mi sembra una buona notizia." osservò Andrea con il suo proverbiale ottimismo. 

"Temo che però non ci porterà buone nuove." replicò Monica e pochi istanti dopo suonò il citofono.

La voce del detective con cui aveva parlato la sera prima echeggiò dall'apparecchio e senza nessuna remora Monica aprì il portone. Non c'era motivo di allarmarsi. Ma, quando aprì l'uscio, si rese conto con sorpresa che l'agente non era da solo.

Con lui c'era una giovane donna, che attendeva sulla soglia quasi timidamente. Il detective Simoni ruppe l'imbarazzo. "So che pensava di incontrare solo me, ma la mia collega è diretta interessata dalla vicenda ed è importante che sia qui."

"Nessun problema." assicurò Monica. "Entrate pure. "

I due poliziotti accolsero l'invito e iniziò il giro di presentazioni e strette di mano con Andrea e i genitori di Monica, che iniziava ad agitarsi, non sapendo cosa attendersi da quell'incontro, temendo però che avrebbe scoperto qualcosa di spiacevole.

Il detective Simoni era un giovane uomo sulla quarantina, moro, vestito in giacca e cravatta, mentre la collega, che si presentò con il nome di Chiara Macchi e poteva avere cinque anni di meno, indossava un elegante tailleur grigio e i suoi riccioli rossi erano raccolti, apparendo a suo agio con tacchi forse troppo alti.

Gli ospiti vennero invitati a sedersi attorno al tavolo del soggiorno, sul quale erano appoggiate due bottiglie d'acqua e alcuni bicchieri di cristallo appositamente preparati per l'occasione. Chiara Macchi appoggiò sul ripiano una cartelletta che Monica scrutò con curiosità morbosa, raffigurandosi cosa potesse contenere.

"Ringraziate i vostri superiori per averci concesso giurisdizione." disse Simoni. "Sì tratta di una questione molto importante."

"Lo sappiamo bene." confermò uno dei due agenti. "Stiamo seguendo il caso da tempo ormai."

"Siamo passati in albergo a portare i nostri bagagli." affermò Chiara, parlando per la prima volta. "Credo ci fermeremo a Milano per un po'."

"Il nostro scopo non è spaventarla." disse Piero a Monica, leggendole nel pensiero. "Ma appena abbiamo letto la notizia abbiamo ritenuto opportuno partire."

"Sono felici che siate qui." assicurò Monica. "Se esiste un modo per fermare quel pazzo, ogni aiuto è ben accetto."

"Mia figlia non può sopportare ancora a lungo questa situazione." spiegò Carlo, senza aggiungere nulla di nuovo.

"Faremo del nostro meglio." disse Simoni, cercando lo sguardo della collega.

"Cosa potete dirci di Scoiattolo? Ci avete già avuto a che fare in passato?".

"Purtroppo si. Ma è ancora a piedi libero e, come sapete, è molto scaltro e difficile da scovare. Tanto più che la sua vera identità è ancora sconosciuta."

Monica strinse le labbra. "Perfetto. "

"Se venite da Roma", intervenne Andrea, "significa che questo maniaco proviene dalla capitale."

"Non ne abbiamo la certezza." rispose Piero. "Come detto, sappiamo poco nulla di lui."

"E allora come potete aiutarci?" chiese Monica con asprezza.

"Monica!" la redarguì la madre. "Ti sembra il modo?".

"Non si preoccupi, signora. " tagliò corto il detective. "E' comprensibile questo atteggiamento. Ha subito un forte shock."

"Lo so che è doloroso ricordare." affermò Chiara, rivolgendosi a Monica. "Ma devo farle qualche domanda."

"Prego. " acconsentì la giovane.

"Ha mai avuto un incontro ravvicinato con il suo stalker?".

"Non direttamente. .. cioè,  è entrato in camera mia mentre dormivo e mi ha spiato e seguito ovunque. Negli ultimi giorni so per certo che è rimasto parecchio tempo a spiarmi fuori dalla finestra. "

"E tu come lo sai?" domandò il padre, ma Monica sviò la domanda facendo spallucce. A parte lei e Andrea, nessuno sapeva di Ernesto. 

"Come temevano. " sibilò Piero alla collega, che si limitò ad annuire.

"Già. Ma forse siamo ancora in tempo."

"Di cosa state parlando?" volle sapere Monica.

"Beh,  c'è un motivo se si fa chiamare Scoiattolo invernale. "

"Lo so. Si sta preparando per l'inverno."

Piero alzò un sopracciglio. "Come fa a saperlo?".

"Semplice. "spiegò Monica. "Me l'ha detto lui stesso."

"E' sempre stato narcisista ed esibizionista. Non mi sorprende la cosa."

"Eppure so che è colpa mia. Io l'ho attirato e ora sono diventata la sua preda."

"Quello che è fatto è fatto." sentenziò Chiara. "Ora dobbiamo solo pensare a catturarlo una volta per tutte."

"Inizialmente pensavo fosse solo un maniaco incapace di arrivare al dunque." confessò Monica. "Non pensavo potesse arrivare all'omicidio. Forse sono stato io a spingerlo a un tale gesto. "

I due detective si lanciarono una strana occhiata e Monica se ne accorse. "Perché quelle facce? C'è qualcosa che devo sapere?".

"Ripeto, non siamo qui per spaventarla." disse Chiara. "Ma è giusto che lei lo sappia. Quello di Fernando non è il primo omicidio di quel maniaco."

Monica sbiancò e tutti rimasero di sasso.  "Come?".

"Per una serie di motivi, le vicende del suo stalker sono passate in secondo piano e i mass-media ne hanno parlato poco. "

"Cosa state cercando di dirmi?".

Piero sospirò. "Quello che lei conosce con il nomignolo di Scoiattolo Invernale non è un semplice stalker. Si tratta di un feroce serial killer."

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