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Pochi giorni più tardi salutò telefonicamente Sharon, che sarebbe partita per l'Egitto con il primo volo del mattino. La giovane chiuse la chiamata promettendo che sarebbe tornata nera come le pece, abbronzando per bene la propria pelle, forse troppo bianca. Monica non le aveva raccontato della fuga da uno sconosciuto maniaco. Si era spaventata, ma tutto si era risolto per il meglio, si diceva. Il pervertito l'aveva seguita fino a casa, ma poi se n'era andato. 

È una storia chiusa.

Il giorno seguente ricevette una chiamata da Sonia, la cugina che abitava in Liguria, la quale le propose di passare un weekend al mare. Monica, stanca e spossata da giornate intere passate di fronte al computer, accettò di buon grado l'invito e si recò nei pressi di Savona, passando due intere giornate a prendere e il sole, poltrendo in spiaggia. Il riposo fu quanto mai utile, tanto che pensò di restare ancora qualche giorno. Ma poi ricordò che aveva del lavoro arretrato.

Tornò così in una Milano sempre più vuota, quando mancava poco meno di una settimana all'inizio di Agosto. A fine mese sarebbe andata nell'ufficio di Fernando per reclamare il proprio stipendio mensile e quel baldanzoso imprenditore avrebbe dovuto tesserle lodi ancora maggiori rispetto all'incontro precedente, dato che la clientela procurata era ancora più vasta rispetto a quella delle prime settimane.

In tutto quel tempo aveva avuto modo di riflettere su come funzionasse quell'ingegnosa truffa. Si basava sul motto prendi l'abbonamento e scappa, nel senso che l'utente beffato, nel momento del pagamento, si vincolava ad almeno sei mesi di contratto, pena il pagamento di una penale che ammontava circa alla metà del prezzo totale. Alla fine di quel periodo avrebbero disdetto e non ne avrebbero fatto parola con nessuno; d'altronde chi avrebbe confessato di essere stato fatto fesso in modo simile?

Saettò su Yellow Chat e spulciò la lista dei candidati – che aveva nominato con l'appellativo polli da spennare - appositamente creato sul Block Notes virtuale fornito dal sito. Fece scorrere l'elenco dei vari nickname, fermandosi su quello di Andrea Assago. Il suo profilo era molto dettagliato; 27 anni, laureato in scienze politiche, con un ottimo lavoro da impiegato, appassionato di calcio e con hobby che spaziavano dalla musica alla letteratura.

Poi diede un'occhiata alle foto. Moro, alto, un viso pulito e un bel sorriso. Molto carino tutto sommato. Poi notò che aveva già un abbonamento sulla piattaforma, ma solo quello base per l'invio e la ricezione di messaggi privati. Un'altra trentina di euro e avrebbe ottenuto una minore ma non per questo trascurabile provvigione. Perfetto, è quello giusto.

Lo contattò, ricevendo risposta immediata. "Ciao Andrea."

"Ciao, Melania.", scrisse lui alla nuova identità di Monica.

"Devo farti una domanda. Com'è possibile che un ragazzo carino come te abbia bisogno di un sito d'incontri per trovare una ragazza?".

"Se è per questo potrei farti la stessa domanda."

Monica rise, pensando alla foto caricata, appartenente a una ragazza che non conosceva. "L'ho chiesto prima io."

"E va bene. Vedi, la fase della conoscenza reale è lunga. I difetti, le passioni e altre utili informazioni vengono fuori con il tempo, mentre qui il contatto è diretto e immediato, potendo scartare subito chi non rispecchia le tue caratteristiche."

"Interessante teoria.", digitò Monica. È la cosa più stupida che io abbia mai sentito.

"Visto? Già abbiamo trovato qualcosa in comune."

"Che ne dici di tagliare per davvero tutta questa parte noiosa e vederci in webcam? Così puoi dirmi se ti piaccio o meno."

"Mi sembra davvero un'ottima idea.", commentò Andrea. "Che ne dici se però andiamo altrove? Così non dovremo pagare il servizio."

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