Epilogo

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Alcuni giorni più tardi i giornali e i telegiornali raccontarono la macabra storia di cui era stata vittima una ragazza di ventitré anni, capace di eliminare un pericoloso serial killer che per anni aveva terrorizzato le città di Roma e Milano, ponendo fine a un incubo di cui sarebbero stati scritti best- sellers e prodotti film americani che nulla o poco avrebbero avuto a che fare con la carta stampata.

Monica, la quale iniziò a essere tempestata di richieste di interviste che non avrebbe mai accettato fino a quando non se la fosse davvero sentita, avrebbe voluto chiamare Piero e informarlo di persona, ma non sarebbe servito a lenire il dolore che provava ancora per la morte di Chiara. Eppure in cuor suo sapeva che il detective romano avrebbe accolto positivamente la fine di quella storia, che aveva cambiato tutti loro. E non tutti si sarebbero ripresi.

Alcune settimane più tardi riprese le sedute con Maria, la quale ebbe una nuova cliente, Sharon, il cui trauma subito non si sarebbe dissolto senza un aiuto. Monica sapeva che il suo percorso sarebbe stato molto più lungo e non solo per la terribile esperienza, ma anche perché la Polizia era rimasta allibita dalla ferocia con la quale aveva sterminato Scoiattolo Invernale, dubitando dell'integrità della sua mente, lambita da eventi terribili e incancellabili.

Anche lei ne dubitava.

Aveva ucciso un essere umano e lo aveva fatto nel modo più cruento possibile, ma una volta compiuto il suo primo delitto, la sete di sangue che l'aveva colpita in quegli attimi concitati era svanita nel nulla e, nonostante Maria avesse cercato più volte di convincerla del fatto che non avrebbe mai più compiuto nulla del genere, Monica pensò di aver superato un limite dal quale sembrava impossibile tornare indietro.

Dodici mesi più tardi giunse il ventiquattresimo inverno della sua vita. Non era cambiato molto da allora e oltre alla stabilità del lavoro, al rapporto ritrovato con i genitori e all'amicizia con Sharon che si era trasformata in una sorta di legame di sangue a causa di ciò che avevano passato insieme, si rinnovò l'incapacità di legarsi seriamente a un ragazzo. Sapeva che un giorno ci sarebbe riuscita, ma il quando restava un punto interrogativo.

Con i primi fiocchi di neve affiorarono nuovamente paure e angosce e con esse il timore che Lorenzo avesse mentito e che tutta la storia raccontata sulla sua vita e su Luca non fosse altro che un ammasso di frottole. Certo, aveva pensato spesso all'esistenza di un terzo complice e solo con il trascorrere di un altro inverno avrebbe avuto la certezza quasi assoluta che l'incubo fosse cessato.

Quando mancava una manciata di giorno all'arrivo della primavera, iniziò a credere che avrebbe potuto vivere alcuni mesi senza più doversi guardare le spalle, controllare maniacalmente ogni anfratto della sua stanza alla ricerca di microspie, dormire con un occhio aperto. Era convinta che prima o poi sarebbe tornata alla normalità che in passato aveva tanto disprezzato.

"Complimenti." disse il suo Capo, stringendole la mano. "Sei una delle nostre più giovani dipendenti, eppure sono felice di firmare con te il contratto per l'aumento di livello."

"Non so come ringraziarla." replicò Monica. "Non me lo sarei mai aspettato e non lo dico per modestia."

"Devi ringraziare te stessa. Per aver tenuto duro. Sempre."

Corse a casa per dare la bella notizia ai suoi genitori, convinta che una volta tanto sarebbero stati orgogliosi di lei. Le erano sempre rimasti accanto in ogni momento del difficile percorso che stava compiendo e non essere sola, ne era certa, avrebbe accelerato i tempi. Entrò nell'appartamento e venne accolta dal cinguettio del canarino che aveva deciso di adottare. Poi gli si avvicinò e infilò il dito nella gabbietta, accarezzandogli il petto. "Buonasera, Pino."

Andò in cucina e prese una bottiglia d'acqua dal frigo, adocchiando un bigliettino sulla cucina scritto dalla madre, che la informava del loro imminente impegno serale e che la cena era nel forno da riscaldare. Monica sorrise, felice che i suoi genitori avessero ripreso ad uscire, dopo che per parecchio tempo avevano limitato la propria vita sociale per occuparsi di lei, la quale di contro li aveva sempre spronati a godersi qualche momento di divertimento.

Approfittando della calma piatta che avvolgeva l'appartamento, Monica si gettò sul letto, stanca ma felice. Se fare carriera non era mai stato uno dei suoi obiettivi, ora era ciò che occupava gran parte dei suoi pensieri, oltre a Sharon e a qualche nuova amicizia che avrebbe catalogato in futuro come importante o meno. In quel momento il cellulare squillò. Lo prese e guardò il display. Alcuni istanti dopo rischiò di avere un mancamento.

Era un messaggio da Yellow Chat.

Si alzò di scatto e prese a camminare nervosamente per la stanza, incapace di togliere gli occhi dall'icona raffigurante l'inconfondibile canarino giallo, la chat per incontri che le aveva scombussolato la vita. Ma non si sentiva nemmeno coraggiosa abbastanza da scoprire cosa vi fosse dietro quell'inaspettata notifica, che presentava i contorni di una beffa del destino.

In quel momento la paranoia riprese possesso della sua mente, convincendola dell'esistenza del famoso terzo complice, il quale avrebbe aspettato la fine dell'Inverno per farle credere di essere al sicuro e poi farla precipitare nuovamente nell'oblio. E se avesse eliminato anche magari ci sarebbe stato anche un terzo assassino, poi un quarto e un quinto. Chiuse gli occhi affranta, ma consapevole di non poter sfuggire dalla verità. Per cui cliccò sull'icona e lesse ogni parola.

E tirò un sospiro di sollievo.

Rilesse nuovamente la breve frase, temendo di non aver letto bene o di non averne colto il significato. I suoi occhi si mossero lentamente sullo schermo, tremolante come sua mano. Il tuo smartphone sta esaurendo la memoria interna. Per ripristinarla, ti consigliamo di cancellare un applicazione pesante e inutile. Yellow chat.

Superato lo spavento, ipotizzò che quella notifica non fosse stata casuale, ma inviatale con lo scopo di aiutarla, una volte per tutte. In tutti quei mesi c'era stato qualcosa, una sensazione, un pensiero che le aveva fatto credere che quella brutta storia non fosse finita e ora, ricordando di possedere una copia del suo peggiore incubo sul cellulare, pensò che si fosse presentata la possibilità di dare un taglio al passato.

Certo, non sarebbe stato solo cancellare un inutile applicazione a dare una svolta alla sua vita, ma rappresentava un gesto simbolico, quasi spirituale  e non avrebbe solo liberato la memoria del telefono, ma anche le scorie dalla sua mente. Eppure, qualcosa la bloccò. In fondo era facile, bastava schiacciare un tasto e tutto sarebbe finito. Si diede della stupida, incapace di capire come si potesse avere paura di tornare a essere felice.

E' la natura umana. Nulla di più nulla di meno.

Premette il dito sulla tastiera e poco dopo sul display comparve la frase 'Sei sicura di voler cancellare Yellow Chat? Se prosegui con l'operazione, non potrai più tornare indietro. Monica individuò un altro significato tra le righe, quello suggeritole dal proprio subconscio ferito e stanco. Era una domanda facile al quale avrebbe dovuto rispondere altrettanto agevolmente. Prese un forte respiro, dopodiché la rilesse per l'ultima volta.

Sei sicura di voler cancellare Yellow Chat?

Si.


Siamo giunti alla fine di questa storia e un po' mi dispiace mettere la parola fine, ma il momento è arrivato e non posso proseguire oltre. Questa è la mia prima esperienza su Wattpad e il mio bilancio personale è molto positivo. Mi sono divertito, ho raccontato la mia storia, mi avete aiutato a correggerla e ho conosciuto molte persone, interessanti e talentuose. 

Scrivere dei semplici ringraziamenti non è facile, in quanto se sono arrivato a questo punto è grazie a coloro che mi hanno seguito in questo viaggio, divenendone parte integrante (alcune parti della storia mi sono state suggerite da voi). Ora passerò qualche settimana a leggere le vostre storie, poi riprenderò a scrivere, non posso farne a meno, come molti di voi mi hanno raccontato. 

Questa esperienza mi ha insegnato che chiunque può scrivere la propria "favola" e condividerla, in un piccolo mondo virtuale in cui tutti hanno qualcosa da raccontare e non è mai banale. Che dire, sono stato felicissimo di leggere i vostri commenti, scherzare con voi, prendere spunto dai suggerimenti che mi avete dato in modo sempre simpatico ed educato. L'unico rimpianto è di aver scoperto Wattpad solo da pochi mesi, ma non è mai troppo tardi, no?

Quindi grazie, grazie e ancora grazie a coloro che mi hanno seguito. Avete reso la mia passione per la scrittura qualcosa di molto più significativo.

Alla prossima storia.

Fra

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