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Accomodata all'interno del Saint Patrick, l'indomani mattina, Monica attendeva impaziente. L'ufficio le aveva comunicato che da quel giorno avrebbe goduto di sette giorni di vacanza e li avrebbe impiegati per andare in fondo alla faccenda. Guardò l'ora. Era in ritardo. Incrociò le mani sul bordo del tavolo e sbuffò. Ernesto l'aveva chiamata un'ora prima assicurando che aveva trovato tutto ciò che aveva chiesto e Monica non poteva aspettare oltre. La brama di sapere la stava torturando.

Poco dopo lo vide entrare di gran carriera, con la sua consueta goffaggine, rischiando di urtare il tavolo dove sedeva una giovane coppia. Si scusò, poi cercò Monica con lo sguardo e si avvicinò, brandendo una cartelletta blu. "Scusa il ritardo, ho avuto problemi con la mia stampante."

"Non importa." tagliò corto la giovane. "Quindi hai trovato tutto?".

"Si, non è stato facile, ma è tutto qui, in questa cartelletta."

"Non deve essere stato facile. Sei stato bravissimo! Hai trovato tutte queste informazioni nel giro di poche ore."

Ernesto scosse la testa. "Rubare informazioni segrete è ciò che so fare meglio."

"Mi dispiace di averti ancora coinvolto..."

"Si, lo so che è pericoloso, ma ho scelto io di aiutarti. Te l'ho detto, me la caverò."

"Grazie." disse sorridendo Monica, la quale accarezzò la cartelletta, quasi contenesse il più prezioso dei tesori. Ernesto le lanciò una strana occhiata.

"Lo so che non sono affari miei, ma mi sento in dovere di dirtelo. Quella è roba che scotta. Stai molto attenta."

"Lo sarò. Ma devo assolutamente sapere."

"Pensi che possa aiutarti sapere?".

"Non lo so. Ma se una ragazza è scampata alle grinfie di Scoiattolo, voglio sapere come ha fatto."

"Ora si trova sotto protezione, con un'identità creata apposta per nasconderla." raccontò Ernesto, facendo spoiler sulla documentazione.

"Non voglio certo fare la stessa fine." affermò con decisione Monica. "Non verrò portata in un luogo cupo, lontano dalla famiglia e dagli amici. Voglio eliminare il problema alla radice."

Poco dopo si congedarono e Monica corse a casa, curiosa di aprire quel fascicolo. C'era una folta documentazione, ma a lei interessava solo sapere l'ubicazione del luogo in cui si sarebbe recata il giorno stesso. Come immaginavo, pensò la giovane, la quale aveva letto il nome della città sull'articolo on-line. Prima di partire, però, voleva mettere al corrente di ciò Andrea, che di certo l'avrebbe aiutata.

"Ho delle novità." disse Monica, senza nemmeno salutarlo.

"Di che si tratta?" volle sapere il fidanzato.

"Ricordi quando ho chiesto a quei detective se qualche ragazza si fosse salvata da Scoiattolo? Beh, hanno mentito. Una si è salvata e so anche dove l'hanno nascosta."

"Ah, si? E dove?".

"A Roma, dove viveva, ma in un luogo nascosto. E intendo andarci oggi stesso. Vieni con me?".

"Aspetta un attimo. Sei sicura che sia una cosa buona?".

Monica alzò un sopracciglio, non aspettandosi quella risposta "Cosa intendi dire?".

"Quella povera sventurata ne ha passate di tutti i colori. Ora, io non so come hai avuto queste informazioni, ma se vai da lei e quel pazzo ti segue, rischi di farla scoprire e la metteresti in pericolo."

"Hai ragione, non ci avevo pensato. Ma starò attenta. E poi non credo che mi seguirà fino in centro-Italia."

"Ne sei proprio certa? Senza considerare che poi quella donna potrebbe dire alla Polizia che sei passata da lei e allora finiresti nei guai."

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