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Il disco al centro del tavolo da gioco iniziò a tremare, così come Monica, la quale si trovava ad affrontare una delle sfide più importanti (e al tempo stesso paradossale) della propria vita, ma le sue speranze erano flebili. Appoggiò le mani sulla tastiera, nel punto indicatole ma, nonostante l'apparente semplicità, dubitava di riuscire a sconfiggere quel folle che aveva creato il gioco e ne conosceva ogni segreto.

Adocchiò il minuscolo riquadro sulla parte alta dello schermo, nella quale si vede solo il volto in miniatura di Piero, terrorizzato e costretto ad assistere a quella sfida. Il suo rapitore, con tutta probabilità si trovava alle spalle, magari utilizzando uno smartphone o un PC, ma a prescindere da ciò la cosa peggiore era che la vita del Detective dipendeva da lei, che non si sentiva affatto all'altezza di un compito così ingrato.

Il cronometro era già partito e indicava che venti secondi erano già passati e, nel complesso di una gara che sarebbe durata dieci minuti, le parvero un'enormità. Seppur non riuscisse a concentrarsi e non avesse nemmeno una idea precisa di come fare per vincere la partita, fissò lo sguardo sullo schermo e quel disco viola che roteava come se fosse impazzito e che, alcuni istanti dopo, schizzò a una velocità inaudita.

Il disco si mosse in direzione del folle, che nel nickname del gioco risultava con l'appellativo di Scoiattolo Invernale e la sua avversaria non poté che pensare a un vantaggio precostituito. Gli piace vincere facile. Il dischetto venne colpito e iniziò a saettare da una parete all'altra del tavolo di gioco, così velocemente che Monica nemmeno si accorse del momento in entrò nella propria porta.

Oltre allo smacco per l'immediato svantaggio, sobbalzò quando una musichetta gioiosa con sottofondo di urla festose le arrivò forte ai timpani e nel mentre sullo schermo comparve una dissolvenza che mostrava il punteggio: 1-0. Macabro, pensò Monica, appurando che quel folle dall'altra parte del PC prendeva tutto come un gioco, esattamente come Luca Quaranta, il cui profilo criminologico non aveva tenuto conto della possibilità che non agisse da solo.

Il dischetto tornò al centro e eseguì la medesima rotazione e questa volta saettò verso Monica che, con un pizzico di fortuna, riuscì a colpirlo e a spedirlo di fronte a sé, ma tornò indietro ancora più veloce infilandosi nella porticina. Dopo un solo minuto erano già due a zero a favore del suo avversario. Gli occhi di Piero si spalancarono in un espressione pura di terrore, mentre Monica batté le mani nervosamente. "Dai, ce la puoi fare. Concentrati!".

La palla passò a Scoiattolo che, dimostrando di essere particolarmente ferrato in quel gioco, siglò il terzo goal con assoluta facilità. "Che succede Monica? Non dirmi che sei in difficoltà. Voglio divertirmi, non certo vincere così facilmente. E ricorda che da questa sfida dipenderà il destino del povero Piero."

"Non è ancora finita." affermò lei, presa da una forte rabbia. 

La gittata del dischetto era a tratti impossibile da decifrare, ma il folle sembrava leggere bene ogni traiettoria, anticipando le mosse della sua avversaria senza darle il tempo di reagire. In quel momento Monica rimpianse le serate passate in sala giochi in cui aveva preferito ignorare i ragazzi che si facevano belli dietro ai videogiochi. Tuttavia, un colpo di fortuna oppure una distrazione di Scoiattolo le aprì la strada e grazia a una sponda riuscì a segnare il primo goal. 

Tre a uno.

Scoiattolo non disse nulla e incassò il colpo, attribuendolo forse a un semplice incidente di percorso che non si sarebbe più verificato. Il disco tornò a lui, seguendo l'ordine naturale stabilito dal gioco. Monica agitò velocemente le dita sulla tastiera, muovendole quasi casualmente, con le freccette che sembravano guidarla nella direzione opposta da quella desiderata, ma un colpo ben assestato accorciò le distanze, portandola sul tre a due.

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