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"Come hai detto, scusa?" chiese Andrea, preso alla sprovvista.

"Purtroppo hai capito bene." ribadì Monica, in lacrime. "Mi dispiace."

"Mi pare di averti sentito dire qualcosa riguardo al fatto che dobbiamo lasciarci. Per quale motivo?".

"Perché è meglio così, fidati."

"No, non è meglio. Non posso crederci."

"Non rendere le cose più difficili." lo scongiurò lei. "Per favore."

"E' stato lui, vero?".

"Si..."

"Proprio come immaginavo. Che bastardo..."

"Ha minacciato di ucciderti" confessò Monica. "E io non voglio che accada."

"E non accadrà." affermò Andrea con decisione, cingendola per le spalle.

"Come fai a esserne certo?".

"Perché sono capace di difendermi."

"Non si tratta di questo! Non sai quando e come attaccherà. E' troppo pericoloso."

"Così lasciamo che lui vinca. Il suo unico scopo è farti del male. Vuoi continuare a vivere così, nella paura e nell'angoscia?".

Monica scosse la testa. "Non sono forte come te, non ci riesco."

"Non preoccuparti per me." ribadì il fidanzato.

"Come puoi chiedermi di non preoccuparmi? Io..."

"Non mi accadrà nulla, te lo prometto."

"Non fare promesse che non puoi mantenere. Non posso stare senza di te, ma..."

"Anche io." la interruppe Andrea. "Per questo motivo non gliela lasceremo vinta e combatteremo insieme."

Monica cercò la forza di sorridere. "Insieme."

"Brava la mia guerriera." 

Suggellarono il patto con un abbraccio, poi andarono al Saint Patrick, dove passarono l'intero pomeriggio insieme, ma non come erano soliti a fare in quel luogo, bevendo Martini e cianciando del più e del meno. Avevano qualcosa di importante da fare ed erano determinati. Dovevano scovare Scoiattolo. Non importava come. Presero alcuni fogli bianchi, una penna e iniziarono a ipotizzare e a scrivere tutto ciò che veniva loro in mente; dove poteva nascondersi, in quale modo riusciva sempre a essere un passo avanti a loro. 

Ma il loro entusiasmo si smorzò presto, quando gli scarsi risultati messi neri su bianco non lasciarono presagire nulla di utile. Si trattava di informazioni base che già erano note; sicuramente Scoiattolo abitava a Milano o nei dintorni - altrimenti non si spiegava come potesse essere sempre nei paraggi - aveva un lavoro o una rendita che gli permetteva di aver strumenti di controllo efficaci e, in ultimo, si trattava di un esperto hacker.

Alla fine pagarono il conto e, a testa bassa, lasciarono il locale con un nulla di fatto. Scoiattolo era a ancora al sicuro. Una volta alla macchina di Andrea, Monica gli disse che preferiva andare a casa da sola. "Sei proprio sicura?".

"Si, se dobbiamo imparare a non avere paura, allora è meglio che mi abitui fin dall'inizio."

"Come preferisci." disse Andrea, che la baciò e la lasciò per la sua strada.

Lungo il breve tragitto, Monica prese il foglietto sul quale avevano appuntato gli scarsi indizi su Scoiattolo e rilesse riga dopo riga con attenzione, ma il suo giudizio non cambiò. Avevano solo perso tempo. Pensò che forse poteva chiedere aiuto ad Ernesto che, come aveva trovato Ilaria, forse poteva scovare anche quel maniaco. Tuttavia non voleva mettere a rischio pure lui. Sbuffò, accartocciò il foglio e lo gettò in un cestino.

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