[Lexa POV]
Salutato lo zio ci siamo messe comodamente sedute nel salotto. Il mio cuore continua a fare le capriole e ho perennemente il fiato corto, neanche mi stessi allenando.
Clarke mi sta controllando la ferita. Il suo tocco è estremamente delicato, e, sebbene mi faccia ancora terribilmente male il braccio, l'unica cosa che riesco a sentire è la sua mano sulla mia pelle. Nonostante indossi il guanto di lattice, le sue dita su di me mi danno i brividi. Stento a controllarmi, dovrei cercare di mostrarmi impassibile, priva di emozioni... ma non ci riesco.
È come se mi fossi fatta di lei ed ora, non potendo più averla, stessi andando lentamente in crisi d'astinenza.
Clarke è intenta nel suo lavoro e non si accorge dei miei occhi fissi su di lei, di come la osservano attentamente, catturando tutte le diverse sfaccettature del suo viso... i suoi splendidi occhi, quel neo estremamente sexy, posizionato poco sopra alla bocca rosea e sensuale... Oddio quelle labbra. Improvvisamente mi torna in mente il flash del suo bacio ed un tremore pervade il mio corpo. Ovviamente Clarke se ne accorge.
"Ehi, tutto bene? Ti ho fatto male? Hai freddo? Stai tremando!".
Mi ridesto dal mio stato di catalessi anche se balbetto un po'.
"No... Tranquilla... sto bene".
"Ho quasi finito!", esclama lei rimettendosi a trafficare nel mio braccio.
Sarà veramente durissima continuare a tenere la maschera da Commander e a recitare la parte della donna fredda e senza scrupoli. Con Clarke al mio fianco mi viene voglia di essere me stessa, la vera Lexa, quella che per innumerevoli motivi ho rinnegato e nascosto nei meandri più segreti della mia anima. Come posso andare avanti con lei sempre nei pressi? La conosco da appena due giorni e mi ha già scombussolato la vita, mi ha inondato con la sua luce, facendomi provare emozioni che non sapevo di poter provare. Se firmerà il contratto sarà vincolata a questa vita fatta di oscurità, piena di bugie, sotterfugi e delinquenza allo stato puro. Non posso condannarla ad una esistenza così. La sua purezza e la sua luce svaniranno per sempre, ed io non voglio che accada. Ma, egoisticamente parlando, non voglio neanche separarmi da lei. Mi fa sentire bene, viva. Il mio cuore è tornato finalmente a battere e solo perché mi è vicina... per un suo sguardo... per un suo sorriso... per un suo tocco. Oddio, non so cosa devo fare... non lo so!
Sono talmente immersa nei miei pensieri che non mi accorgo dell'arrivo di Anya.
"Ehi, buongiorno!", esclama mia cugina.
"Buongiorno Anya...", mentre la saluto Clarke finisce di sistemarmi la fasciatura.
"Dottoressa Griffin, lieta di rivederla", dice poi rivolgendosi direttamente a lei.
"Anche per me è un piacere signorina Woods! Ma la prego, mi chiami Clarke. Come ho detto prima, quando mi chiamano così mi giro sempre per cercare mia madre", replica con un sorriso.
"A patto che ci diamo del tu e che mi chiami Anya. L'appellativo signorina è veramente antiquato e, secondo te, sono una persona all'antica?", risponde mia cugina mettendosi in posa.
Tempo due secondi e scoppia a ridere, trascinando con sé anche la dottoressa. Io rimango sempre più allibita da questa reazione che provoca su qualsiasi persona incontri. Magari rilascia delle strane sostanze che assoggettano tutti al buonumore. No, non è possibile! Ma che cavolo vado a pensare!!
///
[Clarke POV]
Sono circa dieci minuti che sto leggendo il contratto... ci sono più clausole di riservatezza che per entrare all'FBI! Devo ammettere però che lo stipendio non è affatto male: a confronto il mio fa scappar da ridere. Lexa aveva ragione, non mi posso lamentare. Anche se ho fatto finta di niente, l'ho osservata per tutto il tempo. Sembra che stia combattendo una guerra con se stessa, un minuto sembra serena, quasi felice, l'altro è scontrosa, malinconica e triste. Non riesco proprio a capire cosa le passi per la testa. Cerco di scacciare questi pensieri distraenti ributtandomi sulla lettura del contratto.
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In the Arms of the Enemy
FanfictionLa storia è ambientata nel 2028 in una New York futura ma non tanto diversa da quella attuale. Lexa Woods è il CEO dell'azienda più prestigiosa di New York, la Woods Corporate, ma questa è solo una facciata... infatti, in realtà, è il Commander de...