Capitolo 34

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NOTE MUSICALI.

Consiglio spassionato al momento giusto fate partire la canzone: Savage Garden - Truly, Madly, Deeply.


"I wanna feel you un, feel you under my body, I wanna feel you un, feel you un..."
"Voglio sentirti, sentirti sotto il mio corpo, voglio sentirti, sentirti..."

[Clarke POV]

E' già passato un mese dalla sparatoria, e oggi, finalmente, mi dimettono dall'ospedale. Sinceramente non ce la faccio più a stare qui dentro, il mio recupero è stato più lungo e faticoso del previsto, ma alla fine sono riuscita a rimettermi in piedi.

Non sono mai stata sola. Mia madre mi ha dato letteralmente il tormento, soprattutto per fare la riabilitazione... fortuna che Anya, Raven e Octavia mi hanno salvato dalle sue grinfie. Persino Wells e il direttore Kane mi sono venuti a trovare... Poi c'è lei... Lexa è venuta qui ogni giorno, spesso rimaneva anche di notte. Abbiamo parlato tanto, di ogni cosa. Abbiamo pianto, riso e scherzato insieme, e finalmente siamo riuscite a chiarirci. Lexa alla fine mi ha perdonato, e questo mi ha reso enormemente felice.

Ora la sto aspettando mentre preparo la borsa con tutte le mie cose.

Il dottore Jackson ha firmato il modulo di dimissioni, ponendo però due condizioni: la prima è che, per due mesi, non avrei dovuto andare al lavoro (neanche quello d'ufficio era lecito), la seconda è che, a casa, ci fosse qualcuno che mi potesse aiutare con la terapia. Lexa d'istinto, senza neanche pensarci, ha tranquillizzato il medico, dicendo che andavo a stare da lei.

Così ora sto aspettando il mio bellissimo passaggio per tornare a Polis.

Devo ammettere che tornare in quella villa mi dà emozioni contrastanti. Da una parte sono felice, dopo tantissimo tempo, potrò finalmente stare un po' da sola con Lexa. Dall'altra, invece, sono leggermente turbata. In quel posto sono successe molte cose spiacevoli, tra cui l'essere torturata, e non vorrei che la mia mente mi giocasse brutti scherzi. Sono cose che non riuscirei mai a dimenticare, neanche volendolo.

Sono persa nei miei pensieri e, quando sento delle mani abbracciarmi i fianchi da dietro, sussulto.

Sento il suo profumo inebriarmi le narici e, immediatamente, il mio corpo si rilassa.

"Ehi bellissima...", mi sussurra all'orecchio, sfiorandomi la guancia con le labbra.

"Ehi splendore...", replico girandomi nel suo abbraccio e incontrando il suo sguardo.

"Sei pronta?", mi chiede.

"Non ancora...".

La sua faccia diventa un gigantesco punto interrogativo e non riesco a non sorridere.

Mi avvicino al suo viso azzerando la distanza tra di noi e la bacio. Le sue labbra sono morbide e si abbinano perfettamente alle mie. Il bacio è dolce, ma diventa subito intenso. Io le mordo il labbro inferiore per avere un accesso e approfondire quella dolce connessione. Lei probabilmente non aspettava altro, schiude la bocca e finalmente le nostre lingue si accarezzano, dando vita ad una splendida danza. Il mio corpo è attraversato da brividi e scariche elettriche. Sorrido sulla sua bocca quando avverto uno strano formicolio allo stomaco, come se un migliaio di farfalle al suo interno mi facessero il solletico... Mi sa che sto decisamente impazzendo... sono pazza di te, Lexa!

In affanno, siamo costrette a sciogliere il contatto.

Poso la mia fronte sulla sua e sorrido.

"Ora sono pronta!".

In the Arms of the EnemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora