[Clarke POV]
I miei occhi cominciano a cercare i suoi in modo quasi disperato tra tutte quelle persone. Fortuna vuole che la mia indagine duri poco, infatti, l'istante seguente, il mio sguardo trova il suo. Rimango a bocca aperta, è veramente una visione. Indossa un vestito color smeraldo, smanicato, lungo fino alle caviglie, con un generoso spacco laterale, ed una profonda scollatura rotonda sulla schiena. La tonalità del vestito fa risaltare il colore degli occhi, rendendoli ancora più luminosi. Già so che la mia ammirazione mi farà fare una figuraccia. Infatti sono qui, impalata come uno stoccafisso, che la sto guardando incantata... probabilmente sono a bocca aperta, perché respiro a stento e non riesco a controllare la mia mascella. Intenta nei miei vaneggiamenti, non mi rendo conto di non essere più sola.
"Ehm, se fossi in te proverei a chiudere la bocca, anche se devo ammettere che qui, in villa, il pericolo mosche non dovrebbe esserci... e quindi, a rigor di logica, dovresti essere salva, ma... almeno così non daresti nell'occhio!", sogghigna Anya dandomi una leggera gomitata per ridestarmi.
Eccola là! Beccata alla grandissima!
"Come, scusa? Immagino che io la stessi fissando un po' troppo...".
"Noo, giusto un pochino... probabilmente anche un cieco se ne sarebbe accorto!".
Le mie guance si colorano istantaneamente di un rosso acceso. Cerco di salvare la situazione provando a giustificarmi.
"Ops... a mia discolpa vorrei far notare che lei si è vestita in un modo a dir poco illegale! No, dico, ma l'hai vista?".
"Hai ragione è veramente raggiante stasera, anche se devo dire che non è l'unica... tu non sei da meno Clarke. Questo colore ti dona...", replica sorridendomi.
"Grazie Anya...", le rispondo imbarazzata.
"Beh, però, anche tu sei uno schianto", continuo cercando di sviare il mio disagio.
"Avevi dei dubbi?", mi domanda retoricamente, roteando su se stessa con un gesto teatrale per farmi ammirare meglio la sua bellezza.
Ci guardiamo in faccia è scoppiamo entrambe a ridere.
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[Lexa POV]
È già più di mezz'ora che sto intrattenendo, con noiosi convenevoli, gli ospiti del galà che hanno invaso la sala. Ho sempre odiato queste serate, forse perché nessuna delle persone qui presenti è veramente interessata al suo scopo: la beneficenza. Ognuna di loro è troppo presa da sé stessa, è falsa, arrogante e senza scrupoli. Ti rivolgono sempre sorrisi e complimenti e poi, appena svolti l'angolo, ti pugnalano alle spalle. Sono una massa di ipocriti. Ho imparato da tempo ad interagire con questi voltagabbana ma ogni volta è sempre più difficile. Non dovrei stupirmi così tanto, in fondo il mondo mi vede alla stessa maniera... è così che devo apparire, è così che devo essere... Almeno fino a stasera.
La mia agitazione si sta manifestando prepotentemente. Beh, il motivo è presto detto: ho deciso di prendere in mano le redini della mia vita, magari non considerando bene le conseguenze di questo mio gesto, ma ho deciso di farlo ugualmente. Comunque sia, questo è quello che devo e voglio fare. Sono stanca di sopravvivere... voglio vivere.
Continuo ad annuire al discorso di uno dei tanti ospiti di cui non ricordo nemmeno il nome, quando il mio sguardo viene improvvisamente rapito da lei... la mia ragione di vita.
Dio, è veramente bellissima. Non ho mai visto niente di più bello in vita mia. I miei occhi percorrono la sua figura carpendo ogni più piccolo dettaglio. L'abito che indossa, abbracciando le sue curve e risaltando il suo viso rendendolo ancora più luminoso, le sta divinamente. Non riesco a staccarle gli occhi di dosso. La continuo a fissare, quasi fossi una maniaca pervertita. Sorrido e mi dò dell'imbecille mentalmente. Lei sembra senza fiato, quasi fosse più agitata di me. La vedo rilassarsi quando Anya le si avvicina dicendole qualcosa. Ed eccolo lì, il sorriso che tanto amo. Mi congedo velocemente dalla persona che mi sta parlando e mi dirigo verso di loro. Quando sono a pochi metri, il mio verde si immerge di nuovo nel suo azzurro ed un brivido mi attraversa tutta la schiena. Non riesco ancora a capire cosa mi hai fatto Clarke... Tutte le volte che ti sfioro, ti tocco, ti bacio, o semplicemente ti guardo mi scateni delle emozioni talmente forti che il cuore rischia di scoppiarmi nel petto. Ma come fai?
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In the Arms of the Enemy
FanfictionLa storia è ambientata nel 2028 in una New York futura ma non tanto diversa da quella attuale. Lexa Woods è il CEO dell'azienda più prestigiosa di New York, la Woods Corporate, ma questa è solo una facciata... infatti, in realtà, è il Commander de...