Capitolo 11

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[Clarke POV]

Non so neanche io come ho fatto a ficcarmi in questo grande casino... E la cosa peggiore è che adesso non so come uscirne.

Ma chi voglio prendere in giro? Lo conosco benissimo il motivo... ha a che vedere con quei dannatissimi occhi verdi che sembrano leggermi dentro, con quelle bellissime labbra che non vedo l'ora di sfiorare, con il mio cuore che batte all'impazzata solo perché mi sta vicina, con la perenne bramosia che ho di essere toccata da lei. Maledizione Clarke... Dovevi proprio innamorarti di lei? Lo sai che in nessun modo questa storia potrà finir bene, vero? E se invece ci sbagliassimo tutti? Se Lexa non fosse quel mostro che tutti dipingono? Ma fosse solo una ragazza alla ricerca disperata di amore, provata dalla vita e costretta a scelte difficili solo per spirito di sopravvivenza?

Mi sto letteralmente impantanando in pensieri assurdi. Mille dubbi mi assalgono e non riesco a trovare nessuna risposta alle mie domande. Sbuffo sonoramente cercando di liberare la mente.

Guardo l'ora ed è già tardi. Comincio a prepararmi per la cena.

Dopo una rapida doccia, mentre rovisto nell'armadio, comincio a fantasticare su cosa aspettarmi dalla serata... e mi ritrovo a sorridere da sola come una deficiente, emozionata come un'adolescente al primo appuntamento.

Indosso l'elegante abito rosso che ho scelto, infilo il mio tacco 12 e comincio a truccarmi, senza esagerare, facendo particolare attenzione a far risaltare i miei occhi.

Mi guardo allo specchio soddisfatta del risultato e continuo a sorridere noncurante delle conseguenze di tutta questa situazione.

"È solo una cena... cosa vuoi che succeda?", mi ripeto a voce alta cercando di convincermi.

Neanche dieci minuti dopo sento bussare alla porta. Velocemente mi avvio ad aprire. E quello che vedo mi lascia letteralmente senza fiato.

Lexa è di fronte a me ed è letteralmente una visione. Indossa un abito da sera nero, lungo fino alle caviglie... Ha una ricercata manica scesa ed un profondo spacco laterale che lascia intravedere le sue splendide gambe. Una luminosa decorazione in paillettes percorre lo scollo a V che prosegue fino ad abbracciarle il fianco... e per finire delle morbide pieghe si snodano sul davanti enfatizzando le sue forme, lasciando ben poco spazio all'immaginazione. Come se non bastasse ha i capelli sciolti adagiati morbidamente su una spalla che la rendono ancora più sexy e provocante. Devo ricordare a me stessa di respirare, infatti non mi accorgo di essere in apnea. La sto fissando intensamente, mangiandola con gli occhi senza dire una parola. Non riuscendo a celare il mio imbarazzo, un improvviso calore mi colora le guance.

"Sei bellissima...", mormoro risvegliandomi dal torpore.

"Anche tu... sei da togliere il fiato", replica con un filo di voce inchiodando i suoi occhi ai miei.

"Vogliamo andare?", mi chiede poi facendomi strada verso la macchina.

Le mie gambe non sembrano voler collaborare, infatti ci mettono più del dovuto a rispondere all'impulso del mio cervello, se ne stanno lì, ferme, incapaci di muoversi.

"Clarke?!", mi ridesta dolcemente.

"Sì scusa, ero un attimo sovrappensiero", ribatto in preda alla confusione più totale.

La seguo abbassando lo sguardo e, non so neanche io come, mi ritrovo aggrappata al suo braccio. L'istante dopo la sua mano si posa sulla mia per una dolce carezza, ed un brivido mi attraversa la schiena. E vi posso garantire che il freddo non c'entra niente!

///

[Lexa POV]

Ci ho messo più del dovuto a prepararmi per questa serata, volevo farmi bella per lei... e ora mi ritrovo qui, imbambolata, davanti alla sua porta, da ormai 5 minuti con infiniti dubbi che mi frullano in testa. Sono terribilmente agitata. Sospiro cercando il coraggio di bussare. Che ironia, io il Commander dei Grounders ho paura di un appuntamento. Alla fine trovo la forza di alzare il braccio per posarlo con garbo sulla porta.

In the Arms of the EnemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora