[Lexa POV]
Il pranzo tutti insieme è molto piacevole... il che ha dell'incredibile.
Parliamo del più e del meno, ovviamente l'argomento del nostro lavoro è tabù ma non sembra importare a nessuno. I miei zii e persino Anya sono interessatissimi a Clarke e alle sue esperienze nei SEALS, così la massacrano di domande... ma a lei sembra non disturbare affatto, infatti parla a ruota libera con trasporto e passione di quegli anni passati. Io sono completamente rapita dalla sua voce.
Una volta finito di mangiare invito Clarke ad una visita guidata della tenuta.
"Clarke però ti avverto, Polis è grande ci vorrà un bel po' per fartela vedere tutta...".
"E allora cosa stiamo aspettando? Avanti cicerone, sono tutta orecchi!", esclama sorridendomi.
E, per un attimo, dimentico chi sono e il ruolo che devo interpretare.
Come prima cosa le mostro la villa.
"Il salotto, la sala da pranzo, la cucina e lo studio di zio Titus li hai già visti. Qui c'è il mio ufficio e di fianco ci sono la sala per i ricevimenti e la biblioteca", le dico invitandola ad entrare in quest'ultima.
"Caspita, ma è immensa! Io adoro i libri! Oddio, la mia vera passione è dipingere, ma anche leggere mi rilassa molto".
È talmente entusiasta che le si illuminano gli occhi, e in quel momento capisco, forse per la prima volta in tutta la mia vita, cosa vuol dire essere felici.
"Allora sei un'artista?", le chiedo incuriosita.
"Beh... 'artista' è un parolone. Diciamo che adoro fare ritratti, osservare i lineamenti delle persone e riportarli su tela...".
"Dottoressa... se le chiedessi di farmi un ritratto, lei me lo farebbe?", la provoco divertita come non mai.
"Ma naturalmente signorina Woods! Anche se non è scritto sul contratto posso fare uno strappo e regalarle una mia opera... Magari fra qualche anno varrà come un Picasso", afferma mettendosi a ridere, io la seguo a ruota scoprendo la gioia e l'ilarità del momento.
Proseguiamo il giro andando al piano superiore dove ci sono le camere da letto degli zii e di Anya da una parte, la mia (in cui era già stata) e altre due stanze per gli ospiti.
Quando la conduco al piano interrato, la sua faccia è veramente uno spasso.
"Da questa parte si va in piscina, mentre da quella in palestra, più avanti ci sono la sauna e il bagno turco... naturalmente nel tempo libero puoi usufruire anche tu di tutte queste comodità, senza problemi. Le uniche zone in cui non ti è consentito l'accesso sono quelle laggiù: sono le camere blindate... lì ci sono tutti gli scheletri nell'armadio della famiglia Woods", finisco la frase fingendo ironia e sarcasmo per non destare ulteriori sospetti.
"Beh, vorrà dire che mi accontenterò di tutto il resto... Cavolo, io adoro nuotare".
"Allora sei nel posto giusto", le dico facendomi sfuggire un sorriso.
"Pare proprio di si!", esclama divertita.
I suoi occhi si inchiodano per l'ennesima volta ai miei, e io mi sento vacillare da quell'intensità. Respiro a fatica cercando di riprendermi.
"Il tour della villa è finito. Se ti va, ora possiamo esplorare il vasto parco della tenuta... così più tardi ti posso accompagnare nella tua nuova casa...", affermo con soddisfazione nella voce.
"Sarebbe magnifico", replica con entusiasmo.
Mi sorride genuinamente e sento, ancora una volta, le mie gambe cedere.
STAI LEGGENDO
In the Arms of the Enemy
FanfictionLa storia è ambientata nel 2028 in una New York futura ma non tanto diversa da quella attuale. Lexa Woods è il CEO dell'azienda più prestigiosa di New York, la Woods Corporate, ma questa è solo una facciata... infatti, in realtà, è il Commander de...