[Lexa POV]
Sono già passate un paio di settimane dal mio annuncio al galà, e le ripercussioni, che tanto temevo, non si sono ancora viste. Forse è presto per cantare vittoria e abbassare la guardia, ma, a volte, mi faccio prendere dalla felicità del momento, trascurando i pericoli che sono dietro l'angolo.
Ovviamente è Clarke la responsabile di questa mia gioia incontrollata. Con la sua costante presenza, di giorno come guardia del corpo e di notte tra le mie braccia, ogni cosa mi sembra più bella... persino l'incontro per l'acquisizione della Quinn Consolidated è stata una passeggiata. Nonostante i continui sproloqui di Roan Quinn, mi è bastato guardarla un attimo per sorridere di nuovo, non prendendo in considerazione quello che mi suggeriva il Commander che è in me... massacrarlo di botte pur di farlo tacere.
Oggi però non è al mio fianco, e mi manca da morire. Mi ha chiesto una giornata libera per poter andare a far visita a sua madre. Non potevo di certo negargliela, visto e considerato che da quanto è venuta a Polis, circa quattro mesi fa, non ne ha richiesta neanche una.
"Ehi Lex, come mai così assorta?", mi chiede Anya entrando nel mio ufficio.
"Base terra chiama Lex... Rispondi Lex...", riprova a catturare la mia attenzione. Questa volta però riesce a ridestarmi.
"Eh?! Niente di che... stavo solo pensando...", replico con un sorriso.
"Ah... ho capito! Stavi pensando a Clarke... Cavolo, ormai avrei dovuto indovinarlo subito... quando pensi a lei hai sempre un sorriso ebete stampato in faccia!", esclama divertita.
L'ammonisco con lo sguardo ma non ottengo molto.
"A proposito di Clarke... credo che Titus stia escogitando qualcosa per la sua prova di lealtà", il suo tono diventa subito serio.
"Come fai a saperlo? Sai di che si tratta?", le chiedo preoccupata.
"Lo sai che io so sempre tutto... Comunque al momento non ho ancora i dettagli, ma tranquilla, al massimo entro sera, saprò ogni cosa".
"Mi raccomando Anya, tienimi informata...".
"Ma è ovvio! Non c'è bisogno di dirlo?!", ribatte posandomi una mano sulla spalla.
La notizia che mi ha appena dato mia cugina, mi turba. Le prove di lealtà sono molto difficili... quasi sempre sono degli omicidi su commissione. Clarke ormai non può più tirarsi indietro, ma se dovesse passare quella linea sottile tra il bene e il male, si perderebbe per sempre. Non so proprio come fare per salvarla da tutto questo.
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[Clarke POV]
Queste ultime due settimane sono state veramente difficili per me. Ho provato diverse volte a parlare con Lexa, a dirle la verità su di me, ma, da codarda quale sono, non ci sono riuscita. La situazione comincia a pesarmi notevolmente. Il nostro rapporto sta diventando importante, stiamo praticamente sempre insieme e non ce la faccio più a mentirle. Ogni volta che la guardo, mi sento letteralmente uno schifo... ipocrita e squallida. Lei non si merita un trattamento simile.
Oggi le ho chiesto una giornata libera. Stando sempre insieme ho avuto molte difficoltà a fare rapporto così ho dovuto inventare l'ennesima balla, 'permesso famigliare', per riuscire ad incontrarmi con Octavia. Ora mi ritrovo nell'ufficio di mia madre all'ospedale... e, dopo averla tranquillizzata per più di tre ore rassicurandola che sto bene, sono in attesa della mia collega, che come al solito, è in ritardo.
Quando comincio a perdere le speranze, sento bussare alla porta.
Corro ad aprire e mi ritrovo Octavia seguita da Raven.
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In the Arms of the Enemy
FanficLa storia è ambientata nel 2028 in una New York futura ma non tanto diversa da quella attuale. Lexa Woods è il CEO dell'azienda più prestigiosa di New York, la Woods Corporate, ma questa è solo una facciata... infatti, in realtà, è il Commander de...