Capitolo 12

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[Lexa POV]

Ancora non ci credo di essermi aperta in questo modo.

Sono stata terribilmente egoista... Ora lei è in pericolo.

Chiudo gli occhi e scuoto la testa come per eliminare tutte le parole dette... ma ormai è troppo tardi.

Sento le mani di Clarke posarsi sul mio viso e attirarmi verso di sé. Istintivamente apro gli occhi e trovo il suo viso ad un soffio dal mio.

"Credo che adesso sia il mio turno... di parlare...", mormora con un filo di voce.

Sento il suo respiro sulle mie labbra e un brivido mi corre lungo la schiena.

Sono completamente in balia di quello sguardo che sembra leggermi dentro.

"Lexa, non ti devi far perdonare niente... niente, hai capito? Quello che mi hai detto mi ha aperto gli occhi. Sei la persona più coraggiosa che abbia incontrato in vita mia. Sei stata costretta per quasi tutta la tua esistenza ad essere una persona che non sei, solo per amore della tua famiglia... e questo mi fa male, terribilmente male, perché non te lo meritavi di certo... perché tu sei speciale Lexa! Sai, avrei dovuto dar retta al mio istinto e non nascondermi dietro ad un dito... il mio cuore ha sempre avuto ragione e dovevo starlo a sentire... anche io ti amo Lexa e non ho intenzione di andare da nessuna parte... sì, hai ragione l'intera faccenda è pericolosa... ma non m'importa, io voglio lottare per te... voglio salvarti da questo incubo... voglio farti capire cosa vuol dire vivere...", finisce la frase quasi in affanno.

Vedo una lacrima rigare il suo volto, non ci penso due volte e azzero la distanza tra di noi, posando la mia bocca sulla sua per un tenero bacio. La passione e l'intensità aumentano. Sento il calore pervadere tutto il mio corpo. L'attiro più vicina allacciandole le braccia al collo. Le mordo il labbro inferiore chiedendo il permesso per approfondire quel dolce contatto. La sua risposta è immediata, infatti sento la sua lingua contro la mia per uno scambio di carezze intense che mi fanno gemere. Non riesco più a controllare il mio cuore... sembra impazzito... io sono pazza... pazza di lei. Prese da noi stesse non ci accorgiamo nemmeno dell'arrivo del cameriere con le nostre portate. L'uomo, educatamente, si schiarisce la voce per palesare la sua presenza. Colte sul fatto, sciogliamo subito il contatto estremamente imbarazzate. Comincio a sorridere distogliendo lo sguardo dal cameriere per ricompormi.

"Buon appetito", dice l'uomo posando i piatti davanti a noi.

Non faccio in tempo a ringraziarlo che si è già eclissato.

La cena scorre via velocemente. La conversazione, tra una risata e l'altra, è decisamente più leggera. Sembra che la mia confessione non l'abbia spaventata perché è ancora qui, qui davanti a me, che ride e scherza. Oddio, adoro il suo sorriso... mi fa dimenticare ogni cosa. La cerco spesso con lo sguardo e lei fa lo stesso. Anche le nostre mani cercano il contatto... un continuo sfiorarsi, con dolci coccole e piccole carezze che mi danno tutte le volte i brividi. Non riesco proprio a capire cosa mi abbia fatto questa donna, mi sta facendo vivere in un sogno... sì, un bellissimo sogno da cui non voglio assolutamente essere svegliata.

///

[Clarke POV]

Non lo credo ancora possibile, solo poco fa Lexa ha sganciato la bomba, e adesso stiamo allegramente cenando: conversiamo amabilmente, ridiamo, scherziamo e ci sfioriamo l'un l'altra. Il suo tocco leggero mi fa venire i brividi ogni volta. Le mie emozioni implodono dentro di me facendomi andare letteralmente in tilt. Quando mi sorride devo ricordare a me stessa di respirare. I pensieri mi tradiscono ed ogni tanto vado con la mente a tutto quello che ha dovuto, e deve tuttora, subire. La rabbia prende il sopravvento... ma subito dopo mi perdo in quel bellissimo verde dei suoi occhi e il cuore comincia a battermi scacciando via ogni più piccola traccia di collera.

In the Arms of the EnemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora