Capitolo 18

2.2K 110 8
                                    

[Clarke POV]

Nonostante la nottata piena di movimento, il primo raggio di sole che entra nella stanza riesce a svegliarmi. I miei occhi si adattano faticosamente alla luce, sbatto più volte le palpebre fino a quando non riesco a mettere a fuoco. La prima cosa che vedo è il volto di Lexa che dorme ancora profondamente, stringendomi a sé. Istintivamente sorrido felice, assaporando questo momento, ma subito dopo un velo di tristezza si impossessa di me. Cerco di svincolarmi dalla sua presa, facendo piano per non svegliarla. Afferro vestiti e cellulare e mi chiudo in bagno appoggiandomi alla porta. Indosso velocemente gli slip e la maglietta, poi fisso per qualche istante il display del mio cellulare. Non posso più rimandare, devo dirlo ad Octavia. Ma cosa le dico? Che è da un mese che ho una relazione con Lexa? E che la amo da morire? E ora lei lo vuole rendere pubblico dichiarando il suo amore per me a tutto il mondo? No, forse è meglio non essere così dettagliata... Pensa Clarke, pensa.

Guardo l'ora: sono le 7:15.

Anche se è presto decido comunque di chiamare. Digito il numero con la solita procedura e attendo che la mia collega mi risponda.

"Buongiorno boss... mattiniera oggi, eh?! Non c'è che dire mi hai quasi buttato giù dal letto...", mi saluta con il suo solito tono allegro.

"Buongiorno Octavia. Scusa l'ora, ma è successa una cosa e avevo bisogno di parlartene subito", la mia voce è poco più di un sussurro.

"Perché bisbigli? Oddio... No, ti prego... non me lo dire... Non di nuovo, Clarke!", esclama arrivando a capire il problema.

"Beh, ad essere onesta è un po' più complicato questa volta...".

"Non lasciarmi in sospeso, sono troppo giovane per avere un infarto... Su, avanti, parla!", mi incita a vuotare il sacco.

"Diciamo che è da circa un mese che frequento Lexa...", replico lasciando la frase in sospeso, cercando le parole più giuste.

"Boss, questo mi sembra ovvio: sei la sua dottoressa nonché la sua guardia del corpo...", precisa Octavia.

"No, non hai capito: ho una relazione sentimentale con lei da un mese... non te l'ho detto prima perché pensavo avresti dato di matto...", cerco di salvarmi in corner.

"TU COSA?! Cavolo Clarke, ma hai idea del casino in cui ti sei cacciata? Se te lo fossi scordata, Lexa Woods è la persona che devi mettere in galera, non quella di cui ti devi innamorare... OH MIO DIO!! Ti prego, dimmi che non te ne sei innamorata?".

"Non te lo dico se vuoi, ma non è questo il problema..."

"Bionda, così lo hai ammesso lo stesso! Ecco, adesso siamo letteralmente rovinati!", esclama, quasi frustrata, la mia amica.

"Credo proprio che questo non sia il problema più grosso Octavia...", provo invano a finire il mio discorso.

"No, dico, tu mi vuoi morta? Che cavolo ci può essere di più grave di questa situazione?", sbotta irritata.

"Semplice, Lexa vuole annunciare al galà di beneficenza di questa sera, e quindi a tutto il mondo, che stiamo insieme...", dico tutto d'un fiato per paura di non riuscire a finire la frase.

"OH MIO DIO!! Ma questa è una tragedia Clarke... E di grazia, mi sapresti dire come cavolo faccio a spiegare questa cosa al direttore?".

"Octavia, tralasciamo per un attimo il fatto che io sia innamorata di lei... Sono ancora attiva ed obiettiva sulla missione, i miei sentimenti non influiscono sul mio lavoro. Il fatto che io abbia intrapreso questa relazione può solo giovare al nostro scopo finale. Mi sto guadagnando la sua fiducia e sto scoprendo dettagli molto riservati della sua vita. Sono convinta di quello che sto facendo. Troverò quelle famigerate prove per smantellare una volta per tutte questa organizzazione. Inoltre ho motivo di credere che lei sia solo una pedina tra le grinfie di Titus Woods".

In the Arms of the EnemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora