Capitolo 31

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[Lexa POV]

Sono passati ormai diversi mesi dall'ultima volta che ci siamo viste, Clarke... da quando non ho mosso un dito per fermarti e ti ho lasciato uscire dalla mia vita. Nonostante la decisione sia stata solo ed esclusivamente mia e non la rimpianga minimamente ancora oggi, non passa un singolo secondo senza che i miei pensieri capitolino su di te, sui tuoi dannatissimi occhi, sulle tue dannatissime labbra, sul tuo dannatissimo modo di toccarmi... dannazione!! Mi manchi da impazzire, mi manca tutto di te e di come mi facevi sentire quando eri al mio fianco... eppure... non riesco ancora a voltare pagina, non riesco a smettere di pensare che tu mi abbia presa in giro così, a casa mia, nel mio letto. E questo mi fa male, dannatamente male... perché io continuo ad amarti. Non credo che amerò mai più nessun altra donna come amo te.

Una lacrima solitaria scende sul mio viso, abbattendo tutte le mie barriere ed ogni mia più piccola difesa che a stento cerco di tenere in piedi.

La testa mi esplode e non mi rimane altro che buttarmi sul lavoro. Io ed Anya abbiamo fatto un immenso sforzo per riuscire a salvare la Woods Corporate, l'FBI ha controllato ogni cosa, dalla fattura per la cancelleria alla nostra ultima acquisizione, e siamo risultate perfettamente in regola. Così, tolto di mezzo il lato marcio della famiglia, stiamo portando avanti gli affari della nostra azienda nella più totale legalità, anche se le autorità ci hanno già avvisato che saremo sotto stretta sorveglianza per almeno un paio d'anni. Non ci possiamo certo lamentare: l'alternativa era l'ergastolo o peggio. Titus verrà processato il mese prossimo e, con tutte le accuse a suo carico, rischia la massima condanna: la sedia elettrica. Non provo nessuna pena per lui, e, tanto meno, dispiacere... si merita di morire come sono morti i miei genitori, e come è morta Echo. Pensare a lui e a quello che ha fatto a me ed a Anya, mi provoca un senso di ira che non riesco a controllare. In questi mesi più di una volta ho sfasciato l'arredamento dell'ufficio, ma oggi no... non gliela darò vinta.

Cerco di respirare profondamente guardando fuori dalla finestra del mio ufficio... e, incredibilmente, riesco a calmarmi subito.

"Ehi Lex, abbiamo delle visite...", la voce di Anya mi ridesta, facendomi quasi sobbalzare.

"Ops... scusa, non volevo spaventarti!".

"Non fa niente, ero sovrappensiero... Dicevi?".

"L'FBI è venuta a farci visita!", esclama Anya cercando una mia reazione.

Le sue parole mi lasciano senza fiato... e se dietro a quella la porta ci fosse lei? Riuscirei a guardarla negli occhi senza cedere ai miei sentimenti? Continuo a rimuginarci sopra senza dire una parola a mia cugina.

"Ehi.. Lex, ci sei? Tranquilla lei non c'è. Sono venuti l'agente speciale Blake e l'agente speciale Jaha. Li faccio entrare?".

Annuisco tirando un sospiro di sollievo.

La mia reazione non sfugge ad Anya che non perde occasione per fare le sue battute.

"Vedo con piacere che la dottoressa ha ancora un certo potere su di te... Ricordati di respirare, stai diventando paonazza!".

Non faccio in tempo a fulminarla con lo sguardo che mi ritrovo davanti ad Octavia ed al suo collega.

"Buongiorno signorina Woods!", mi saluta l'agente Blake.

"Buongiorno a voi... siamo tornati al lei?", le chiedo facendole capire che non è il caso di usare tutte questa formalità.

"Hai ragione Lexa... Beh, io e il mio collega Wells siamo qui per avvisarvi... Abbiamo saputo da una delle nostre fonti, che la mafia cinese sta progettando un attentato... il bersaglio è proprio la vostra famiglia!".

In the Arms of the EnemyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora