Capitolo 2

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Quando Penélope quella mattina entrò in negozio, al solito orario e con i soliti caffé caldi del bar di Pepe all'angolo della strada, ad accoglierla ci fu il signor Romiro arrivato in anticipo in negozio.

"Signor Romiro!! Cosa fa qui a quest'ora?!" domandò Penny guardandolo.

Appoggiò i caffé sulla scrivania e si sfilò la giacca; appoggiò la borsa vicino alla cassa e fece il giro del tavolo raggiungendo il libraio che era comodamente seduto sulla sua poltrona in pelle a sfogliare vecchi libri ingialliti e polverosi.

"Buongiorno Penélope, come vedo i caffé non mancano mai!"

"Eh no, ecco il suo con un po' di latte" sorrise passandogli il suo solito caffé mattutino.

"Cominci a viziarmi più di mia moglie lo sai?" rispose il signore, gentile.

Penny si sedette accanto a lui, come faceva sempre da che lavorava lì e lo guardò un momento.

Se c'era una passione che non sarebbe mai morta in lui era quella per il suo lavoro e per i suoi libri. Quando ne guardava uno, ne sembrava totalmente rapito e innamorato quasi fosse una persona vera.

"Che legge stamattina?" domandò curiosa la ragazza.

"Oh, ho ritrovato una copia dell'Odissea." sorrise.

Penny ripensò subito al discorso del giorno prima sul suo nome e sulla sua origine e abbassò gli occhi con un sorrisetto.

"E cosa ha trovato di bello?" domandò tenendo le braccia conserte al petto.

"Beh rileggevo il momento in cui Penélope riconosce Odisseo che torna a casa dopo vent'anni...lei lo ha aspettato e lui è lì, di fronte a lei."

"Non è un po' troppo romantico, signor Romiro?" chiese inclinando il capo.

"La cosa strana non è che sia troppo romantico, ma che non ti scalfisca per nulla."

"E chi lo dice?" disse alzandosi dalla sedia col suo caffé fumante in mano.

Fece qualche passo per la libreria mentre continuava a discutere con lui.

"Beh si vede dagli occhi mia cara, non nascondono niente quei due occhi azzurri."

Penélope sorrise. I suoi occhi erano sempre stati uno specchio per lei, lo specchio dell'anima. Nonostante i suoi colori fossero prettamente spagnoli, i capelli color cioccolato fondente e la carnagione leggermente più ambrata, era nata con due grandi specchi d'acqua che cambiavano colore a seconda del clima e dell'umore della giornata. Poteva diventare grigi o azzurro intenso o blu cobalto. Era sempre stato così, il colore dei suoi occhi veniva influenzato dai cambiamenti e dalla vita di Penélope: con quei due fari luminosi era inoltre difficile non capire cosa stesse pensando in ogni situazione.

"Beh...solo perché non si capisce cosa penso, non è detto che non mi scalfiscano le sue parole, signor Romiro."

Il libraio chiuse il libro di colpo e inforcò gli occhiali da vista. "Me la fai una promessa, Penélope?" disse alzandosi e raggiungendo la ragazza a metà stanza.

Penny annuì. "Quale?"

"Quando troverai il tuo Ulisse, quando questo racconto ti scalfirà in qualche modo perché lo sentirai un po' tuo...me lo dirai?"

Penélope allargò un sorriso. "Le prometto che sarà il primo a saperlo." disse quasi a bassa voce.

Il signor Romiro sorrise e se ne andò soddisfatto nel magazzino a raccogliere gli ultimi arrivi.

Penny ripensò alla strana promessa appena strappatagli e sospirò tornando verso la cassa.

All'improvviso il rumore della porta del negozio che si apriva, richiamò la sua attenzione.

Trudly, Madly, Deeply || Ramos, CasillasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora