Finito il film che come ogni volta aveva fatto piangere sia Sara che Penélope, i quattro avevano deciso di fare una passeggiata per il centro di Madrid che già a mezzanotte sembrava addormentato. Faceva abbastanza freddo e la gente era rientrata in casa ore prima: da un lato era anche meglio, meno fans, meno fotografi, meno confusione così da potersi godere una passeggiata come persone normali.
Penélope camminava al lato di Sergio mentre Iker e Sara camminavano loro davanti.
"Quando avete la prossima partita?" domandò la giornalista ad un certo punto.
Sergio e Iker si guardarono. "Domenica pomeriggio. Al Bernabéu. Prima però abbiamo il pranzo con i dirigenti.." sbuffò il difensore.
"E dai non è così male" sorrise Iker "Infondo non devi fare altro che dire di sì a Florentino e dire "certo come no" agli altri funzionari."
"Wow, impegnativo" rise Sara guardandoli.
"Domenica venite alla partita?" domandò Sergio guardando le due ragazze.
Penélope ci pensò. "Io lavoro domenica."
"Quale persona lavora di domenica?!" esordì Iker guardandola.
Penny corrugò la fronte. "Io." sbottò.
Sergio e Sara si guardarono per un attimo: entrambi avevano capito che, per tutta la serata, qualcosa tra i due non andava. "Romiro tiene aperto di domenica?"
"No, ma ho del lavoro da fare in negozio ugualmente." rispose di nuovo Penny rivolta al portiere che le si era affiancato per osservarla meglio.
"Beh non fa niente, verrà alla prossima...vero Penny?" commentò Sergio provando a farli smettere di beccarsi in quel modo.
"Certo, quella di Siviglia mi è piaciuta molto..i tifosi sono incredibili" sorrise.
"Già è la parte migliore" annuì il sivigliano "E al Bernabéu è ancora meglio, perché sei in casa e ti vogliono ancora più bene...mette i brividi.."
"Una partita che devi assolutamente vedere" soggiunse Sara "E' il Clàsico, è una cosa incredibile..."
"Già anche le risse sono incredibili, vero Sergio?!" domandò Iker guardando l'amico.
Sergio si mise a ridere. "Chissà come mai è la cosa che si ricordano tutti del Clàsico, le risse.."
Penélope lo guardò. "Se giocaste a calcio senza farle magari la gente si ricorderebbe delle partite, no?"
"Non conosci il Barcellona." sentenziò Iker guardandola.
Penélope lo guardò senza rispondere e continuò a camminare.
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Dopo la serata con Sergio, Penélope era arrivata a casa da qualche minuto e si domandava dove fosse finita Kay.
Entrata in cucina per bere un bicchiere d'acqua prima di andare a letto, aveva visto la lavagnetta sul frigorifero dove la scrittura di Kay non sarebbe tornata per la sera perché doveva festeggiare "selvaggiamente" - così aveva scritto – il compleanno di una stagista di Elle Magazine sua amica.
Si appoggiò al tavolo della cucina guardando intensamente la lavagnetta. Lasciò che la sua mente vagasse da sola e inspiegabilmente, invece di pensare alla serata trascorsa meravigliosamente in compagnia di Sergio, stava pensando a Iker e all'ennesima prova che non gli stesse bene la sua "storia" con il suo migliore amico.
Era come se fosse geloso ma si odiasse perché in teoria non avrebbe dovuto esserlo. Pensò che la colpa non fosse sua, ma solo di Iker stesso che non riusciva a gestire le sue emozioni che non riuscisse a incanalare quella gelosia, metterla da parte e pensare alla sua fidanzata.
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Trudly, Madly, Deeply || Ramos, Casillas
FanfictionNon sapeva come si chiamava né chi fosse di preciso, ma sapeva che quando l'avrebbe raccontato al signor Romiro, probabilmente gli sarebbe venuto un principio di infarto per l'emozione. "Iker Casillas" si presentò lui "Capitano del Real Madrid, ecco...