L'addio al celibato di Iker era durato fino a notte fonda e quando il sole già sorgeva su Toledo, Sergio aveva deciso di trascinare a casa il ragazzo.
Inutile dire che, legato alle più antiche tradizioni della festa, Iker era totalmente, incondizionatamente, disperatamente ubriaco. Non era uno che beveva troppo ma quella sera, quei matti di Marcelo e compagnia avevano organizzato la festa più pazza e alcolica a cui Sergio avesse mai partecipato e la cosa era sfuggita di mano a tutti tranne a lui che forse era il più abituato e l'unico sobrio della serata.
Tre taxi avevano riportato in albergo tutti, mentre il sivigliano aveva dovuto rincorrere Iker che si era messo a correre in mezzo alle strade ridendo divertito da chissà cosa.
Aveva deciso di fare due passi e di tornare in albergo prendendo un po' d'aria. Il sorgere del sole di Toledo era una delle cose più belle che avesse mai visto. Era riuscito a riprendere Iker per un braccio, a sorreggerlo e con lui andare a camminare verso l'albergo.
"Iker non sei un peso piuma perciò se eviti di agitarti e camminare con me mi fai un favore!" si lamentò tenendo l'amico in piedi.
Iker lo guardò un momento. Aveva un mucchio di pensieri in testa che giravano senza sosta e che lo facevano quasi impazzire. Non si era mai ubriacato così pesantemente: di solito era lui che portava a casa Sergio ubriaco e non il contrario. Forse l'aveva fatto inconsciamente, forse c'era un motivo invece. Non capiva più nulla e l'unica cosa di cui aveva voglia era parlare. Parlare e lasciare fluire i pensieri che per mesi aveva trattenuto in sé.
Iniziò a parlare, in preda al totale alcol nelle sue vene, e non solo.
"Io la amo Sergio."
"Che dici?" domandò l'amico perplesso.
"Io la amo" ripeté scuotendo il capo.
"Sì, anche Sara ti ama e domani vi sposerete perciò.."
"No, non Sara!"
Sergio si fermò. Sgranò gli occhi, quasi trasalendo. Che diavolo diceva il suo amico?
"Ma come non Sara! Sei talmente ubriaco che non ti ricordi nemmeno il nome della tua sposa??"
"Io l'ho sposata solo per dimenticarla ma..non la dimentico io...io ho fatto l'amore con lei..io la amo..io.."
"..Iker piantala! Riprendiamo a camminare! Sei ubriaco e non sai cosa dici! E poi questa lei chi sarebbe se non Sara?? Andiamo!"
"Penélope." disse chiudendo gli occhi.
Sergio si bloccò di nuovo a pochi passi dall'albergo. Si voltò a guardarlo.
"Come??"
"Penélope, io la amo Sergio, la amo con ogni fibra del mio essere, te lo giuro. E mi odio perché non posso averla, perché mi devo sposare e io non voglio..non voglio sposare Sara io sono innamorato di Penélope io amo Penélope..!"
Sergio non poteva credere alle sue orecchie. Iker sarà stato anche ubriaco ma sembrava sapesse bene cosa stesse dicendo.
"Iker..che diavolo dici?" disse, facendosi serio.
"Lei non te l'ha detto e...e.. nemmeno io perché ti vuole bene e non vuole rovinare tutto" annuì Iker con la testa che iniziava a girare vorticosamente.
"Dirmi cosa?"
"Ci siamo baciati e...io l'ho baciata e...abbiamo fatto l'amore...e poi quel giorno, quando abbiamo mangiato cinese lei..lei mi ha baciato ed io..l'ho sentita...e..."
Sergio non lo stava più ascoltando. Il suo cuore batteva così forte da impedirgli di respirare correttamente inoltre un flashback lo travolse come un treno in corsa.
STAI LEGGENDO
Trudly, Madly, Deeply || Ramos, Casillas
FanfictionNon sapeva come si chiamava né chi fosse di preciso, ma sapeva che quando l'avrebbe raccontato al signor Romiro, probabilmente gli sarebbe venuto un principio di infarto per l'emozione. "Iker Casillas" si presentò lui "Capitano del Real Madrid, ecco...