Capitolo 31

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"E' per questo che ieri sera aveva quella faccia al parco?"

Penélope annuì.

"Accidenti, non me l'aspettavo. Cioè...voleva sposarti! Dopo tutto quello che è successo con il primo matrimonio!"

"E' quello che dico anche io!! Insomma...come puoi chiedermi di sposarti dopo che sono passati solo due mesi? E pretendere poi che io dica di sì su due piedi..senza pensarci!" protestò la ragazza passandosi una mano tra i capelli.

"Beh" commentò Kay dopo averci pensato "Tu sei sicura dei tuoi sentimenti per Iker no?"

Penélope la guardò come se le avesse domandato la cosa più ovvia dell'universo. "Non è cambiato niente! Ed è questo il punto...avevamo raggiunto il perfetto equilibrio, era tutto così fantastico, io e lui stavamo assieme e...adesso...lui ha distrutto tutto.."

"Non è colpa sua, lui ti ama a tal punto da chiederti di sposarlo. E' una cosa positiva. Preferivi ti lasciasse perché ti ama troppo??" domandò Kay inarcando un sopracciglio.

Penny rimase in silenzio. In quel momento, l'unica cosa che aveva in testa era una confusione tale che non le permetteva di pensare.

"Forse so chi può aiutarmi a risolvere questo casino."

"Gli unici che possono risolvere siete tu e Iker. Devi parlare con lui." consigliò Kay.

Penélope scosse il capo. "E' meglio di no, abbiamo litigato ieri e...non voglio litigare di nuovo. La mia posizione in questo momento è chiara. Io non posso sposarlo adesso come vuole lui. Non...sono pronta." confessò sospirando.

"E perché non glielo dici?!"

"Perché lui vuole sposarmi ed io...devo andare." prese la borsa e la giacca e andò verso la porta di casa, per uscire.

Kay la seguì con lo sguardo. "Dove vai ora Penny?! Non fare casini!! Vai dritta al lavoro senza..." prima che potesse finire le raccomandazioni, Penélope era già uscita. Kay sospirò: una mezza idea su dove volesse andare la ragazza ce l'aveva, ma sperò vivamente di sbagliarsi.

Quando Penélope parcheggiò la macchina nel parcheggio di Valdebebas, la prima cosa che scorse fu il suv di Iker. Guardò l'auto un momento da lontano e trasse un sospiro appoggiando una mano alla fronte: perché aveva deciso di sposarla? Perché aveva deciso di incasinare tutto quando sembrava tutto perfetto? Chiuse un momento gli occhi, ma li riaprì pochi secondi dopo quando sentì qualcuno batterle sul vetro.

Sobbalzò sul sedile incrociando gli occhi scuri di Sergio dall'altra parte dal vetro.

Abbassò il finestrino e sorrise. "Che ci fai qui?" domandò il difensore perplesso.

"Hai voglia di fare un giro?"

Sergio guardò l'orologio. "Ti concedo un'ora di tempo. Ma...dove stiamo andando?"

"Sali Ramos! Per una volta ti guido io...e tu lasciati guidare!"

Sergio scrollò le spalle: quella pausa pranzo sarebbe stata sicuramente più interessante dei discorsi da mensa di Mourinho e Karanka.

Fece il giro dell'auto e salì affianco alla ragazza, sul posto del passeggero.

"Allora, mi dirai dove andiamo?"

"E' una sorpresa." disse Penélope uscendo dal parcheggio e rimettendosi in strada.

Sergio incrociò le braccia, sospirando. "Se lo dici tu...non domando più nulla!"

Uscendo dagli spogliatoi di Valdebebas, la prima cosa che Iker aveva notato era stata un'auto familiare. Un tuffo al cuore fu ciò che sentì al centro del petto, quando riconobbe in quella macchina quella di Penélope.

Trudly, Madly, Deeply || Ramos, CasillasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora