Capitolo 15

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«Non vorrete mica ucciderla?!»

Erano ore che il trambusto di sotto continuava, eri semplicemente stufa di aver la mente ulteriormente incasinata, così, assieme a Tate, osaste scendere per pura curiosità, che, ahimè, si trasformò in partecipazione: un corpo femminile era a terra, svenuta probabilmente, con un profondo morso sul braccio, ma non morta.

«Non lo usate il cervello? Se la uccidete qui, sarà sempre intrappolata tra di noi, non volete un altro incomodo, giusto? Dovete lasciarla andare.»

Tate aveva continuato il discorso, accanto a te, con sguardo sprezzante, verso gli spiriti che bramavano a tutti i costi della carne sotto i denti, c'erano i twins, il Dottor Montgomery, Elizabeth Short e infine le due infermiere: tutti chini e rivolti verso il biondo.

«Perché lasciar sfuggir una squisitezza tale?»

La Dalia Nera prese parola.

«Già..potremmo affogarla nella vasca in Cantina..»

Proseguì una delle infermiere.

«No, dovrò ispezionare il suo corpo, lasciatela a me!»

Si unì il Dottore.

«Noi vogliamo romperle il cranio, ogni organo ancora pulsante.»

E, all'unisono, conclusero i gemelli.

«No, dico io cosa farete: non sopporterete un minuto di troppo il suo spirito sano e vegeto! Ohh, poi non verrete a chiedere aiuto a noi, però, non lo farete, siete solo degli stolti!»

La tua voce era, in un certo senso, tremolante, ancora ti stavi trattenendo, ma quelli spiriti ti mandavano i nervi all'aria.

«La piccola Harmon ha ragione: non vogliamo un'altra anima in mezzo ai piedi.»

Hayden, spuntata fuori dal nulla, col suo solito sorriso sghembo, si avvicinò a Tate, che la stava osservando con ribrezzo.

«Certo, se era il figlio dei proprietari precedenti ci avrei fatto un pensierino..»

Schietta e antipatica come poche, aggiunse alla sua scenata un occhiolino, bastò solo questo a farti stringer i pugni, eri gelosa, si.

«La troietta è tornata in pista, cosa farai ora, soddisferai le tue schifose voglie con chi? Ora che i bambini sono in mani diverse, la tua partecipazione è più che inutile.»

Era irrilevante, Tate stava ancora cadendo in quel vorrice pieno di lame arruginite, solo lo stringere leggermente il suo braccio era bastato a far rilassare i muscoli contratti, non doveva perdere la calma.

«Ma Tate, così mi offendi! Sappiamo tutti chi è la vera illusa qui dentro. Ah, e per la cronaca, io almeno la cosa che ho tra le gambe la sfrutto, sbaglio, Violet?»

Le nocche divennero bianche, tanto ti stavi trattenendo dal bloccarla a terra e ficcarle un chiodo in gola.

«Hayden, sei così troia che se fosti stata una sirena saresti riuscita ad aprire le gambe ugualmente.»

Ma, evidentemente, il ragazzo ti precedette, che inoltre ti fece sfuggir una risatina del tutto innocua. Fatto sta che era comunque riuscito a zittir la donna, che sbuffando si era dileguata, così come la maggior parte degli spiriti che, probabilmente, avevano di meglio da fare, al posto di ascoltar i battibecchi di voi ragazzi: rimaneva solamente la Dalia.

«Beh, la lascio a voi, allora.»

Ma prima che tu potesti dir qualcosa, la fanciulla già era sparita: cosa fare ora, con un corpo ancora vivo ma non cosciente?

«Dammi una mano Violet, la portiamo in camera tua.»

Tainted Love || Tate And VioletDove le storie prendono vita. Scoprilo ora