Capitolo 25

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«Tatty?»

«Mh.»

«Giochiamo ad obbligo o verità?»

«No.»

«Ma ci stiamo annoiando a morte entrambi!»

«Ho detto di no.»

«E se partecipasse anche Vio?»

«In quel caso, va bene.»

«Sei incredibile..»

«Scendo a chiamarla-..»

«No, aspetta, faccio io..VIOOOOOOLET!»

«MA PORCA PUTTANA!»

Temo che, in quel momento, la buona sana volontà nella mia testa abbia fatto lo stesso rumore che fece il mio cuore quando Violet mi mandò via: crack, vetri infranti, non ci stavo capendo più un accidente, addio udito e controllo di sé stessi. Ma che diamine, cosa ci voleva ad alzarsi ed andare a chiamare la diretta interessata?! No, ho un ferita sul braccio e non posso alzarmi, bla bla bla! ODIOSA.

«VIOOOOOOOOOLEEEEE-..»

«STAI ZITTA, CRISTO BAMBINO!»

Però la scena che ritrovò dinnanzi Violet, forse, non era proprio educativa, da parte mia, almeno: un Tate innervosito che alza le coperte fin sopra il capo ad una Jasmine rompipalle e urlante, già, che bello.

«Ehi! Mi avete..chiamata?»

«Mphff!»

«Tate..?»

«Mi ha rotto i timpani. Oltre ai coglioni, ovviamente.»

«Lasciala stare, Tate.»

«Mh.»

Probabilmente, la biondina, sotto le lenzuola stava soffocando, ma, poco me ne importava, però fui costretto a lasciarla respirare, controvoglia. Insomma, perché un'assillante ragazza come lei non dovrebbe sapere cosa si prova ad esser Morto? Violet lo sa, sa come ci si sente, e lei era l'animo più generoso, perché ha dovuto attraversar l'arco vita/morte, e Jasmine no? Ingiusto, tutto questo era ingiusto.

«Porca troia Tatty, non respiravo!»

«Sappi che..se non ti uccido e se non ti uccisi appena ti vidi lì a terra esitante..ricordati, che lo sto facendo solo per Violet..hai capito?»

Ancora, notai la paura negli occhi di una persona, una sensazione di dominio magnifica, io solo potevo provare quella pazza scarica di adrenalina che porta ad essere superiore, io solo avevo la libertà di far notare a tutti qual'è la verità, e perché? Perché avevo il coraggio di esser me stesso, si, un psicopatico e sociopatico ragazzo adolescente, non me ne vergogno, in certe situazioni. Fortuna che il tono della voce era basso, sussurrai, dir quelle cose davanti alla mia fanciulla non era il massimo, ma comunque, notai di sfuggita un cenno positivo da parte della ferita, poi, sorrisi innocentemente, e mi abbandonai nuovamente sulla sedia, sbuffando.

«Allora, perché mi avete chiamata?»

«Volevamo giocare ad obbligo e verità.»

«Oh, fantastico!»

La mia "vittima" era troppo scossa per risponder ad una semplice domanda, risposi io, distraendomi devo dir anche, nel mentre Violet si avvicinava e si depositata a gattoni sul morbido letto: eccitante.

«Chi..inizia?»

Ohw, la poverina ha parlato, quasi quasi mi fa pena. Nah.

«Tate?»

Violet attirò, come sempre, la mia attenzione concentrata pochi secondi prima sulla finestra annebbiata, picchiettando con la mano sul materasso, ad invitarmi a sedermi accanto a lei, così io feci, senza neanche farmelo ripeter due volte.

«Va bene, vado io.»

«O-obbligo..o verità?»

Perfetto, toccava esser più furbi della volpe in codesto caso: Jasmine, nonostante fosse parecchio stupida, sapeva esser anche scaltra, alquanto direi, dunque, cosa progettar? Rischiare era ciò che amavo far di più, provare il brivido sulla pelle, lo squilibrio che si fa notare nel mentre in cui decidi di scegliere l'opzione più pericolosa, si, decisamente.

«Obbligo.»

«Bene, umh..per..tre giorni, dovrai esser sotto mio comando e fare tutto ciò che ti dico, e tu, non dovrai obbiettare, un specie di schiavetto..va bene?»

«Si, certo. Penitenza.»

«Baciami

«...»






Tainted Love || Tate And VioletDove le storie prendono vita. Scoprilo ora