Capitolo 17

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< Mi dica la verità, dottor Harmon: lei crede che io sia pazzo? >

La mia prima seduta dallo psicologo era cominciata da qualche minuto, ma quella domanda mi assillava già la mente. Era frustrante pensare che il mondo non mi capisse per niente, che mi avesse trascinato da un dottore soltanto per il mio carattere un po' fuori dagli schemi. "C'è una spiegazione per tutte le cose. Anche per la pazzia." rispose l'uomo. Non aveva risposto alla mia domanda. "Facciamo una cosa, Tate. Parlami un po' della tua vita." Prese poi un blocchetto ed una penna. Evidentemente voleva prendere qualche appunto. Spostai lo sguardo sul soffitto ed incrociai le braccia al petto, nonostante fossi steso su uno di quei lettini che tutti gli psicologi avevano nel loro studio.
Nacqui 22 anni fa, a San Francisco. Il parto fu abbastanza lungo e complicato, visto che ero il primo figlio, ma dopo ore interminabili di travaglio e più mezz'ora di continue spinte nacqui io: Tate, il primogenito della famiglia Langdon. Fin da subito, la mia famiglia mi considerò una grazia divina. Era tutto un Tate di qua, Tate di là. Era. Era così fin quando non arrivò mia sorella Allison, colei che poi sarebbe diventata la principessa della casa, la figlia tanto amata e viziata, e il fatto che mio padre fosse misteriosamente scappato pochi mesi prima che nascesse, contribuì ad aumentare le attenzioni di mia madre nei suoi confronti. Allison ormai era al centro dei pensieri di tutti quanti. Io, invece, ero passato in secondo piano. E così, all'età di dieci anni, scappai di casa e non vi ritornai per ben tre giorni. Al mio rientro non mi aspettò nessuna parola dolce, nessuna carezza o lacrima. Solo schiaffi e rimproveri.
Uccido chi mi piace.
C'è chi prega di non essere ucciso, ma non mi fa pena, non provo niente.
Noi viviamo in un mondo schifoso.
È un mondo schifoso e assolutamente inutile, e ad essere sincero mi sembra di aiutarli, visto che li tolgo dalla merda, e dal piscio, e dal vomito che riempiono le strade. Gli aiuto ad andare in un posto pulito, ordinato.
C'è qualcosa in tutto quel sangue, che mi risucchia.
Gli indiani credevano che il sangue contenesse gli spiriti cattivi, e una volta al mese celebravano il rito di taglirsi apposta per farli uscire. Io la trovo..una pratica saggia..molto saggia, mi piace.

< Ha mai provato a smettere di bere e di fumare? >

Mi chiese il dottor Harmon. Scossi il capo.

< Tutto ciò che mi uccide mi fa sentire vivo. >

«Violet, ti mancano? I tuoi genitori, intendo..quando mio padre mi lasciò, da bambino, entrai in depressione per un paio di giorni, ancora oggi non reggo il fatto, mi fa incazzare, col mondo, con tutti. I tuoi genitori ti hanno letteralmente messa da parte, non ti urta? Come fai ad essere così in pace con te stessa, con tutta le stronzate che ti circondano? Ti ho sempre ammirata per questo, ciò che ti rende speciale, che ti dinstingue dalla massa..e mi piaci così..»

I miei occhi si alzavano e abbassavano ripetutamente sul volto di quella splendida leonessa che avevo dinanzi, una volta a lambire le labbra, e l'altra a scrutarle lo sguardo, che nonostante si fossero abbuiati un secondo, non smisero di emanar luce, insomma, quella interiore, che ancor teneva nascosta come il più bel dono da custodire: quella luce la stava donando a me, come fece una volta, solo che, ancora inesperto, non sapevo come al meglio agir, ma ora no, ora sono capace di prenderla e cullarla tra le mie braccia, come la più bella e l'ultima rosa nera mai esistente.

«Sai, me lo son chiesta anche io, come faccio ad andar avanti? Ma poi ho capito: quando la vita non la si appartiene più, non si ha nulla da perdere, e poi, ho te, Tate, tu mi invogli a continuare, e ti ringrazio, per questo..»

La strinsi a me, avvolgendole un braccio attorno alle spalle e facendole così poggiare il capo sul mio petto, riuscivo a sentire il suo flebile respiro, riuscivo a sentire il suo magnifico profumo, la avevo vicina, nel corpo e nello spirito, io che avevo bisogno di tutto questo, e lei, che aveva bisogno di essere completa, potevamo esser felici, finalmente. Ma tutto ciò che rende felice alla fine ti uccide.

Tainted Love || Tate And VioletDove le storie prendono vita. Scoprilo ora