Capitolo 28

180 12 0
                                    

|Tate|

"You're all I want, you're all I have!"

Ero stretto in una morsa mortale: Jasmine che non sembrava curarsi minimamente della presenza di Violet, io che probabilmente ero più incazzato che stranito. Le labbra della bionda sapevano di marcio, oppure era solo una mia sensazione, lei mi ricordava il marcio comunque. In quel momento ero troppo scosso, troppo confuso per reagire al primo istante, ma quando realizzai del movimento e del calore sul mio petto, riuscii ad agire, era come esser tornati al gioro della mia morte, ma stavolta era più fastidioso, lame arruginite che scavano senza badare le urla. La mano della bionda vagò cercando il contatto con il cavallo dei miei jeans, e non ci volle molto che la immobilizzai a letto sotto il mio peso, ringhiando carico di rabbia: lo sguardo, il respiro spezzato di Violet mi diede la forza di far ciò. La mia stretta si depositò sul collo della rovina che aveva segnato la distruzione totale della fanciulla più sensibile e bella dell'universo, non glielo avrei mai perdonato, per questo, lottai con me stesso, vietandomi di prendere ancora una volta un'altra vita "innocente". Il sorriso scaltro sul corpo che avevo sotto il mio era sparito, lasciando spazio ad una smorfia, aveva cominciato ad agitarsi e a contorcersi, poco tempo e avrebbe spirato, non potevo permettere restasse in questa casa per sempre. Mi fermai quando sentii l'aria dietro di me muoversi, mi voltai, alzandomi immediatamente dal corpo inerme, ma ancora vivo della bastardina e, con sguardo ahimè pieno di sensi di colpa, anche se colpe non erano mie, vidi Violet fuggire, ancora, da me. Stava fuggendo da me?

«Violet!»

In men che non si dica mi ritrovai a seguir, scombussolato, la ragazza, che però per poco mi sfuggì, rinchiudendosi in bagno: e sapevo che non era un buon segnale, non lo era, per nulla.

«Violet, apri, aprimi! Violet, ti prego, io non ho fatto nulla! Nessuna potrebbe mai prendere il tuo posto, amo solo te..scusami, scusa, Violet! Lasciami entrare!»

Alcuna risposta, riuscivo a percepire solamente gli ansimi e il respiro affannato della fanciulla, faceva male sentirla star così, per me, poi: non era giusto soffrisse per un ragazzo che neanche la meritava. Solo quando mi arrivò all'udito un, familiare per giunta, suono metallico, iniziai a sbraitare.

«VIOLET, NON FARE CAZZATE! V-VIOLET!»

Non poteva morire..e questo era un invoglio a continuare una tortura, lo so, esperienza provata, e non c'è niente di peggio di uccidersi anche dopo esser già morti.







Tainted Love || Tate And VioletDove le storie prendono vita. Scoprilo ora