|Violet|
Mi strinsi al suo petto, poggiando il capo nell'incavo del suo collo: i suoi capelli color ocra solleticavano solitari il mio volto. Sorrisi, passando la lingua sul taglietto dal sapore metallico che avevo sul labbro, lui mi strinse a sé. Osservava il sole, le nuvole, stormi d'uccelli, fronde degli alberi muoversi al vento primaverile. Ed io osservavo lui. Dall'aria così innocente, sembrava voler far creder di essere un bambino alla scoperta del mondo traditore--ma dentro urlava. Le fiamme ardenti che voleva sputare contro tutti e tutto, faticavano a rimaner spente dentro quelle bocce di vetro che erano i suoi occhi, neri, si, ma che trasmettevano mille emozioni. Pensai all'ultimo omicidio che aveva commesso: Jeffrey aveva chiuso gli occhi dopo non molto esser stato lasciato fuori dalla Casa. Moira aveva riagganciato un rapporto con Jasmine, ma dire che fu servito l'intervento di tre degli spiriti innumerevoli di questa casa per cercare di farla stare lontano da Tate, è dir poco. Accettò il fatto di aiutarci col cadavere del ragazzo, lo lasciò in uno dei boschetti più vicini: avrei preferito sarebbe morta anche lei sbranata dai lupi, ma ahimè non si ottiene sempre ciò che si vuole. Quindi, ora, che dire? Siamo felici, io e Tate, perlomeno. Mamma e papà non so che fine abbiano fatto, Hayden non si fa "viva" da due settimane e Nora si lamenta ancora in cantina. Siam tornati a quella che noi chiamiamo non normalità. E ne sono lieta.
«Tate?»
Ruppi il silenzio di quei miei pensieri: il biondo volse lo sguardo su di me, addolcendo i lineamenti.
«Sei pronto?»
Annuì, tornando a guardare fuori dalla finestra.
«Sempre stato.»
Gli lasciai un delicato bacio sul lato della bocca. Sorrise, e Dio sa solo cosa provai in quel momento. Si voltò nuovamente, baciandomi la fronte.
«Si va in scena.»
Sussurrò al mio orecchio, vagamente divertito. Mi allontanai di un passo da lui, drizzando l'udito: il cancello principale si aprì. Il ragazzo si sistemò la tuta di lattice, facendo per mettersi la parte che avrebbe dovuto coprirgli il volto, ma lo fermai.
«Intanto mi presento: mi chiamo Marcy, vi farò sapere tutto quello che dovete conoscere su questa casa. Inizio col dire che è una semplice abitazione di epica Vittoriana.. »
Accarezzai il viso al giovane, sorridendo nel mentre Marcy iniziava col giro della casa.
«Ti amo.»
Mormorai.
«Ti amo anch'io.»
Lui si alzò la tuta di lattice sul capo, scrocchiandosi il collo.
[ Angolino autrice.
Ma buonasera. Allur, inizio col dire che, si, sono finalmente riuscita a finire questa storia, hahah. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto la mia fan fiction, e tutti coloro che hanno votato! Dato che non ho nulla d'importante da dire, vi lascio con un ultimo grazie.
Byee! ]
THE END.
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Tainted Love || Tate And Violet
Fiksi Penggemar[...] Per un momento lui parve incupirsi, sorvolare i ricordi con rammarico e rabbia, quando colta alla sprovvista ti ritrovasti bloccata al muro col polso stretto dalla morsa del biondo, e solo un impercettibile sussulto ti lambì le labbra: non hai...