Capitolo 34

179 12 0
                                    

|Tate|

«Allora, dottore, che mi dice, mi son ripresa, da potermi almeno alzar dal letto?»

Sorrise, era un sorriso solare e fottutamente splendido, così, quasi involontariamente, sorrisi anche io: mi straniva il fatto che trovasse spiritoso quello che stavo facendo per lei, però forse si, ero troppo esagerato, anzi, no, ero troppo preoccupato.

«Sembrerebbe si sia rimessa divinamente, non che mi sorprenda, data la sua forza stravolgente, potrà tornare a ridere e gironzolare per la casa..signorina Langdon.»

Mi avvicinai fugace per rubarle uno schiocco di labbra, non appena pronunciate le ultime parole. Violet Langdon, suonava bene.

«Non credo mi abituerò mai ad aver il tuo cognome, però, devo dire che mi piace.»

Le labbra rimasero curve, sorprendentemente: da ieri, almeno, era decisamente migliorata con l'umore. Violet si alzò dal letto, minacciando di non regger tutto il peso sulle gambe che per due settimane erano rimaste inattive, se così si può dire, dunque la sorressi, evitando un ruzzolone da parte sua, che bofonchiando qualcosa rise appena.

«Sono malata, non riesco più a camminare!»

«Ma smettila, sei sana più di me!»

«Più di Elizabeth.»

«Si.»

«Pfft-..»

«Ma..lei è stata tagliata in du-..»

«Buongiorno, Tate, ben svegliato.»

«Simpatica!»

Iniziò una vera e propria guerra di risate e cuscinate, la fanciulla scattò dietro il letto riparandosi dai miei attacchi con le lenzuola, ed io usai come scudo la sedia, chinandomi dietro ad essa.

«Non puoi vincere contro di me, Tate, arrenditi!»

«Speraci!»

Approfittando di un secondo di distrazione della ragazza, iniziai a gattonare da lei, fino a quando non se e accorse e si alzò in piedi, facendo una smorfia divertita.

«Ehi, ma cosa?»

Mi lanciai letteralmente su di lei quando tentò di sfuggire, cadendo entrambi sul morbido letto, lei sotto di me, io a tenerle i polsi fermi affianco alla testa, con un sorriso che dallo spensierato passò al furbo.

«Da Tate non si scappa, con Tate non si vince.»

«Non è giusto, mi hai colto di sorpresa!»

Ghignando, posai velocemente le labbra sulle sue, per zittirla, immobilizzando i polsi, tenuti con solo una mano, sopra la sua testa, per lasciar che l'altra iniziasse ad esplorare ancora una volta il corpo della ragazza. Iniziai a mordere e succhiare il suo labbro inferiore, sentendola mugugnare in approvazione. Le mie labbra scesero, lasciando una scia di umidi baci, dalla mandibola, al collo, soffermandosi sulla clavicola, ove iniziai a tirare leggermente la pelle con i denti, passando successivamente la punta della lingua a completare i segni violacei che stavano a significare simbolo di appartenenza: tutti dovevano sapere che lei, quella ragazza così stupenda, era mia, solamente mia.

«Anche ora, ti ho colta di sorpresa?»

Sorrisi malizioso, soffiando e respirando sul suo collo, ispirando il suo dolce profumo di vaniglia, mentre la mano libera le accarezzava dolcemente il fianco, la sentii ansimare leggermente, per poi mormorare a voce bassa sette semplici parole, ma di maggiore importanza per me.

«Tu sei la mia sorpresa più bella.»






Tainted Love || Tate And VioletDove le storie prendono vita. Scoprilo ora