Matthew
Destiny House
Di certo non mi aspettavo questo quando avevo cercato il Destiny House. Il locale che dall'esterno sembrava un semplicissimo locale notturno, in realtà è l'inferno caduto in terra. L'aria è pesante e calda, come la visione che mi si propone davanti. Sia uomini che donne poco vestiti, ballano insieme ai clienti, scopando letteralmente con i vestiti. I miei occhi si spostano velocemente sulla folla che mi circonda, tutti con una maschera. Era l'unica regola per entrare in questo ridicolo posto, a parte un costosissimo biglietto. E ora capisco il perché.
Oltre questo sfoggio di pelle nuda, balli e alcool a volontà, ho visto delle persone, soprattutto uomini, sparire su per delle scale, insieme a delle donne del locale, che sono protette da delle guardie in borghese, ossia con solo delle mutande di pelle. C'è un bel giro di prostituzione, in questo posto, ma non è per questo che sono qui.
No, l'unica cosa che mi ha portato qui è una donna dai lunghi capelli bruni, in un vestito bianco, e con una maschera dorata. Non è stato difficile individuarla, soprattutto grazie alla esuberante amica dai capelli rosso fuoco. Lei deve essere Tess. Sono insieme in un tavolo con i divanetti, con altre quattro ragazze, probabilmente colleghe e amiche. Stanno bevendo e urlando da più di un'ora, e lei è al quarto cocktail, cinque se conto anche lo shottino di tequila, appena bevuto. Sta esagerando e qualcosa mi dice che sono io la causa. Tess l'afferra per il braccio e la porta a ballare, entrambe sembrano pronte a cadere da un momento all'altro ma illese arrivano alla pista.
La musica è talmente alta, da sentirla rimbombare in tutti i muscoli e le ossa. Lei balla e io ho occhi solo per lei. Un cazzo di angelo in questo fottuto inferno, e io sono il demone che la mangerà in un sol boccone. Il suo bacino ondeggia e le braccia volteggiano sopra alla sua testa, mentre si lascia trasportare dalla musica.
All'improvviso un uomo le si avvicina, alto e con una maschera argentata. È a pochi centimetri dal suo corpo, e già sento il sangue ribollirmi nelle vene.
Allento la pressione sul bicchiere, per paura di romperlo e lo riappoggio sul bancone alle mie spalle, senza staccare gli occhi da Jennifer. Sono qui per la sua sicurezza, per farla tornare a casa sana e salva. Però quanto vorrei allontanare quell'uomo da lei. No, devo solo proteggerla in caso di pericolo, non devo intervenire, infondo è adulta, è single probabilmente e...
Però tra poco sarà tua moglie, nella gioia nel dolore. Cazzo.
Le luci si oscurano, creando poi un gioco con i faretti colorati di rosso. Mentre i "ballerini" e le "ballerine" passano tra la gente invitando a ballare (o fare di peggio). Non ci vuole molto a capire che guardano di più i portafogli che l'aspetto fisico, soprattutto quando noto una giovane ragazza, precipitarsi da un vecchio che quasi non si tiene nemmeno in piedi, ma sfoggia un costosissimo rolex.
Una bionda, coperta solo da un babydoll succinto, mi appoggia una mano sul braccio, con le sue unghie rosse che si conficcano nella stoffa. «Vuoi venire con me?» chiede e la sua voce è come un canto della sirena, ma io ne ho avvistata un'altra che m'interessa. «No grazie», sussurro spostando lo sguardo di nuovo sulla pista. Lei non demorde e si avvicina al mio orecchio «sicuro? Potrei renderti felice», mormora cercando di convincermi, ma io mi allontano, sfilando il braccio dalle sue grinfie «sono a posto così». Lei mi lancia un'occhiataccia, prima di allontanarsi verso la prossima preda.
Giusto il tempo di vedere Jennifer e le mani di quell'uomo sul suo corpo. Ma la cosa che più mia fa chiudere le mani in pugni serrati, e che lei non si sposta. Se ne sta lì, a strusciare il suo corpo contro di lui e il suo bel fondoschiena contro il cazzo di quell'uomo. Le sue movenze sono sinuose sotto al vestito bianco, e quelle gambe lunghe che sembrano quasi brillare sotto alla luce, mettendo in risalto i muscoli. La mano dell'uomo si posa sulla sua pancia, per avvicinarla di più a lei, dandomi un altro motivo per spaccargli la faccia.
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MIA PER 365 GIORNI
ChickLitMIA PER 365 GIORNI Tratto dal libro :"sposami". Sapete quando si dice fare il patto col diavolo? Jennifer Miller si ritrova a considerarlo, mentre la sua vita sembra cadere a pezzi. Con molti problemi economici e la terribile malattia del padre, s...