Farfalle nello stomaco?
Jennifer
«Chiudi gli occhi».
La sua voce roca mi arriva alle orecchie, scaricandomi addosso migliaia di brividi. Mi ha fatto passare una serata orribile finora. Bugiarda...le tue labbra ancora formicolano per il bacio di poco fa. L'immagine di noi due abbracciati, mentre le sue labbra possedevano le mie, tornano a balenarmi nel mente, facendomi avvampare. Però mi aveva aiutato, per quegli attimi avevo completamente dimenticato di essere su un macchinario infernale, sospeso nel vuoto e ad una altezza che non voglio nemmeno immaginare. E forse avevo anche provato cose che non avrei dovuto, per non parlare delle mie mani che lo avevano accarezzato e attirato a me. Sì forse dovrei proprio non pensarci.
«Cosa?» ripeto confusa, trovando il suo sguardo indagatore su di me. Si volta, con il solito sorriso sornione sul volto «a cosa stai pensando? Sei tutta rossa» commenta indicando distrattamente il mio volto, cosa che se possibile mi fa avvampare ancora di più.
Perché il mio viso è sempre un libro aperto? Non riesco mai a controllare il mio corpo e questo mi causa non pochi problemi. «Niente è una reazione al caldo, fuori fa un freddo terribile», mento, sperando di sviare l'attenzione dal mio viso. Cosa che stranamente accade, perché si ritrova a chiedermi la sua richiesta.
«Per Favore Jenny», chiede con voce melliflua. Ormai sono arrivata fino a qui, perciò perché non continuare con questa assurdità? Lo guardo di sottecchi e faccio un sospiro profondo, prima di chiudere gli occhi e sentirmi all'improvviso indifesa sotto al suo sguardo. Lo sento aprire gli occhi e poi un leggerlo rumore meccanico.
La voglia di spiarlo e scoprire cosa sta facendo è talmente alta, che mi ritrovo ad aprire leggermente l'occhio per spiarlo. «Ti ho vista!» mi urla lui per poi ridacchiare.
Sbuffo per poi serrare di nuovo le palpebre senza aver colto nulla. Sento all'improvviso la sua presenza spostarsi dietro di me e le sue mani raggiungermi il viso, posandosi davanti i miei occhi. Una risatina mi esce dalla bocca prima che possa controllarla. «Non ti fidi?» gli chiedo, godendomi silenziosamente il caldo delle sue mani sul mio viso.
«Assolutamente no! Se c'è una cosa che ho capito di te e che non sopporti le sorprese, devi sempre anticiparti tutto!» ha proprio ragione, non riesco mai ad aspettare, voglio sempre scoprire quale sarà la mia sorpresa, o il regalo che mi aspetta.
È più forte di me, come se una forza interiore mi spingesse a scoprire, mangiandomi con la curiosità. La sua figura mi spinge avanti guidandomi nel buio più assoluto.
Il suo corpo si scontra contro al mio più volte, ricordandomi incessantemente di lui e del suo corpo alto e presente, a pochi centimetri dal mio.
Una delle sue mani si stacca dal mio viso, ma l'altra si sposta meglio occupando anche il posto dell'altra. Lo sento flettere i muscoli e poi un rumore di cigolio, accompagna la sua mossa.
All'improvviso un rumore incessante che prima non c'era, mi arriva alle orecchie. Sento della musica, degli strumenti che sovrastano solo leggermente, delle urla. Ma non spaventate, no, urla di gioia, risate e un vociare alto e incomprensibile. «Cos'è?» chiedo.
Ma lui mi ignora, di nuovo «ci sono tre gradini», mi avvisa. Piego la gamba, cercando con tentennamenti il primo gradino, e quando lo trovo, gli altri due passi li faccio d'istinto. Anche se mi sento al sicuro, perché con il braccio ancora libero, me lo aggira intorno al busto, tenendomi stretta a sé, in caso di caduta.
Il vociare che sentivo sembra aumentare passo dopo passo, finché Matt non si ferma, con ancora la mano sul mio addome. «Sei pronta?» mi chiede con un sussurro all'orecchio. La sua bocca è così vicina, che mi fa sobbalzare. Il suo respiro caldo mi sconvolge per qualche attimo, ricordandomi i baci affamati di poco fa.
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MIA PER 365 GIORNI
ChickLitMIA PER 365 GIORNI Tratto dal libro :"sposami". Sapete quando si dice fare il patto col diavolo? Jennifer Miller si ritrova a considerarlo, mentre la sua vita sembra cadere a pezzi. Con molti problemi economici e la terribile malattia del padre, s...