Capitolo 16 - parte 3

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XVI

(parte III)

Cora fece un gran sbadiglio annoiato. C'erano un sacco di cose da fare, ma quella mattina non ne aveva un granché voglia. Si guardò attorno in cerca del suo mollettone, per provare a dare ordine a quei capelli che ormai erano quasi del tutto asciutti. Detestava quando i suoi riccioli si trasformavano in una massa informe sulla sua testa, nonostante spendesse soldi in balsami e prodotti disciplinanti vari che funzionavano poco. Fece il giro della casa, provò a controllare anche il bagno piccolo e la camera da letto, ma senza esito. Quando tornò in cucina, sbuffando delusa, si ricordò che il giorno prima Steven glielo aveva tolto dai capelli: erano nel laboratorio al piano di sotto. Piegò le labbra in una smorfia infantile. Non avrebbe potuto recuperarlo almeno fino al ritorno del ragazzo, poiché lei non aveva le chiavi dei locali al piano terra, ma anche perché Steven le aveva chiesto di non entrare senza il suo permesso. Cora era un tipo mediamente curioso, ma sapeva rispettare la volontà altrui. Fece un'alzata di spalle, mentre tornava in bagno, rassegnata ad accontentarsi di legarli alla bell'e meglio con uno chignon annodato.

Una volta terminato, si accorse della presenza di Kitty sulla soglia. Si chinò per invitarla ad avvicinarsi e prenderla così in braccio, ma la piccola scappò via, rifugiandosi chissà dove.

«Ma guardala!»

Se la ritrovò in cucina, seduta vicino alla ciotolina vuota e lo sguardo fisso su di lei. La giovane sorrise. Prese una delle bustine di cibo dal mobile delle scope e le riempì la ciotolina, rubandole una carezza intanto che la palletta di pelo aveva il musetto affondato nei bocconcini, prima di lasciarla in pace.

Fra le tante cose che ancora doveva sistemare c'era il computer, che per lei era molto importante. Steven le aveva detto che poteva disporre della casa come meglio voleva, ma lei non se la sentiva di rivoluzionarla. Con tutta calma fece un altro giro dell'appartamento. Oltre alla camera da letto che avevano occupato lei e Steven, ai due bagni, al salotto spazioso e alla cucina, c'erano altre due stanze da letto: una era matrimoniale e l'altra invece una singola, arredata per una ragazzina.

Al suo interno vi aveva trovato una scrivania, un'intera parete completamente occupata dalla libreria, un letto con il comodino e un comò coordinato e per finire, un armadio a muro incassato in una rientranza che ne completava l'arredo. Tutti i mobili erano di una tinta chiara, un ciliegio naturale che ben risaltava con il colore di fondo. Le pareti erano rivestite da una carta da parati dai colori tenui e sfumati, nei toni sabbia e fucsia molto pallido, che trasmettevano la sensazione di vivere in un mondo immerso fra le nuvole. C'era però qualcosa di particolare in quella carta che catturò l'attenzione di Cora. Non solo alla vista sembrava diversa e poco convenzionale, ma appena la ragazza la sfiorò con le dita, ne ebbe la conferma: intrappolati fra due strati di carta sottile vi erano piccoli elementi: foglioline, piume e petali di fiori.

Osservò con ammirata attenzione la stanza; anche lei aveva sognato da bambina di avere una camera come quella dove si trovava ora: romantica e da fiaba.

La stanza non aveva bisogno di alcun lavoro particolare, la disposizione di ciò che c'era dentro sfruttava al meglio ogni spazio e rientranza presente. Forse il colore non era più adatto alla sua età e avrebbe stonato un po' con l'uso che voleva farne, ma ci si sarebbe adattata.

Si rimboccò le maniche e sistemò il computer sulla scrivania, che occupò quasi tutto il piano. Subito lo accese e selezionò una delle sue playlist preferite, alzando il volume al massimo: era più piacevole lavorare con la musica!

Andava e veniva dalla stanza sempre a mani piene, instancabile. Svuotando i ripiani e ordinandovi i suoi libri, i suoi raccoglitori e i suoi soprammobili. Quando anche l'ultimo raccoglitore fu sistemato, sorrise per il lavoro svolto. Accanto alla porta della camera c'erano due scatoloni pieni delle cose che un tempo erano appartenuti alla precedente proprietaria. La giovane li osservò indecisa.

Legacy (#Wattys2017) [completo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora