XVII
(parte IV)
La Main Street di Winchester era una bella via, allegria e piena di vita, con le vetrine dei negozi decorate e illuminate a festa per la Pasqua.
A quell'ora di notte c'era ancora molta gente in giro che passeggiava tranquilla, si fermava davanti alle vetrine, o usciva dai negozi aperti oltre il solito orario.
Cora si strinse nel cappotto, risistemandosi anche la stola di lana che aveva avvolto attorno al collo e alle spalle come una sciarpa. Si fermò in mezzo al marciapiede, girandosi a destra e a sinistra per individuare il locale che le aveva indicato Steven pochi minuti prima al telefono. Probabilmente l'aveva già passato. Si diede della stupida per aver camminato con la testa fra le nuvole per chissà quanto tempo, quando invece avrebbe dovuto prestare più attenzione a dove stava andando. Era anche vero che, una volta arrivata in fondo alla strada, poteva sempre tornare indietro, ma forse avrebbe mancato l'appuntamento con Steven. Fece qualche altro metro, cercando il famoso negozio di articoli sportivi. Forse avrebbe fatto meglio a chiedere a qualcuno, ma in giro vedeva solo coppiette. Si fermò di nuovo, guardandosi attorno. Di fronte a lei c'era un vecchio cinema e subito a fianco si trovava una piccola libreria. Poco più avanti c'era una biforcazione, quindi con molta probabilità la Main Street terminava in quel punto. E se avesse camminato sul lato sbagliato della strada?
Si avvicinò al ciglio del marciapiede per attraversare. Dall'altra parte della strada c'era una pasticceria. I suoi occhi furono attirati dalla sua vetrina, mentre lo stomaco iniziava a farsi sentire. Sembrava ancora aperta, o almeno, le luci al suo interno erano accese. Magari, si disse, poteva entrare e, con la scusa di comprare qualcosa di goloso, chiedere informazioni senza sembrare un'imbranata. Aveva già un piede sulla carreggiata quando da dietro si sentì trattenere da un abbraccio, improvviso e geloso.
«Era duecento metri più indietro», le disse una voce quasi irriconoscibile, carezzandole l'orecchio.
Cora si girò di scatto e lo vide, ansante e senza fiato, ma con un meraviglioso sorriso a illuminargli il viso.
«Cosa ti è successo?» chiese lei, preoccupata, portandosi le mani sulla bocca.
Steven le si era presentato davanti stravolto dalla fatica, con i capelli in disordine e il viso sporco e imperlato di sudore. I suoi vestiti non erano da meno, il maglione aveva dei fili d'erba incastrati nella lana e i jeans erano fradici dalle ginocchia in giù, con una grande macchia di fango appena al di sotto del ginocchio sinistro e alcune strisciate su entrambe le cosce, come se ci si fosse pulito le mani.
«Correre per il bosco con il terreno zuppo e quasi completamente al buio non è affatto semplice come si possa pensare», rispose Steven, senza accennare a smettere di sorriderle. I suoi occhi brillavano dalla gioia.
«Mio Dio, sei... sei un disastro», si lasciò sfuggire Cora, trattenendo a stento una risatina per quel suo stato pietoso. Subito le tornò in mente la prima volta che l'aveva visto e, sovrapposto a quel ricordo, sentì nella sua testa le parole di Jade. Quella strana donna sosteneva di conoscerlo bene, le aveva raccontato tante cose, eppure... il suo Steven era diverso da quello di Jade.
«Neanche tu sei messa tanto meglio, sei bagnata come un pulcino. Sei stata sotto la pioggia per tutto il tempo?» le chiese, passandole una mano prima sulla guancia gelida e poi sui capelli bagnati.
Cora abbassò lo sguardo per l'imbarazzo. Erano lì che parlavano come se non fosse successo nulla, mentre una decina di minuti prima lei stava camminando con la paura nel cuore di aver rovinato ogni cosa.
Rapidamente si tolse la stola e la avvolse addosso a Steven, che sembrava iniziare a patire quel freddo pungente e umido, ancora carico dell'abbondante pioggia che si era riversata sulla zona in quella lunga giornata. Abbracciati l'uno all'altra, tornarono sui loro passi, fino ad arrivare alla tavola calda dell'appuntamento.
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Legacy (#Wattys2017) [completo]
RomanceLa vita solitaria di Sean Hayes, giovane uomo d'affari di successo a capo della Corporation di famiglia, viene rivoluzionata da un messaggio che non può ignorare e al quale non può sottrarsi; viene così attirato a un appuntamento in un luogo fuori m...