VIII
(parte IV)
Steven percorse la strada verso il negozio totalmente in trance, dimenticandosi persino dei libri che voleva portarsi via. Si fece una lunga doccia calda, per togliersi tutta la sporcizia di dosso, ma quel torpore, quelle strane sensazioni che aveva provato in quel vicolo, erano ancora lì. Anzi, se possibile, si sentiva ancora più stordito di prima. Per diverso tempo rimase poi seduto al tavolo da pranzo con lo sguardo perso nel vuoto; il cellulare, lì a portata di mano, continuava imperterrito a suonare e a vibrare. Meccanicamente lo prendeva e rifiutava la chiamata, oppure lasciava che si inserisse la segreteria telefonica.
Sospirò, appoggiando la fronte al tavolo. Se anche avesse risposto a qualcuna di quelle chiamate, di certo non avrebbe afferrato la metà di quello che gli sarebbe stato detto. Continuò a rimuginare su quanto gli era successo quel pomeriggio. Non riusciva a darsi una spiegazione. Era la cosa più assurda che avesse mai vissuto in tutta la sua vita. Alzò la testa e fissò di nuovo quei cinque dollari tutti spiegazzati. Poi sospirò e si riappoggiò al tavolo.
«Scambiato per un accattone.»
Non riusciva a capacitarsene: era stato fatto oggetto di elemosina e compatimento. Lui, che apparteneva a una delle famiglie più ricche di Boston. Si passò la mano sugli occhi e per un secondo sorrise: se fosse accaduto a suo fratello Kenneth... di certo avrebbe reagito con un sorriso e si sarebbe intascato i soldi con tanto di ringraziamenti.
«Basta! È inutile!» esclamò, battendo la mano sul tavolo e alzandosi di scatto.
Uscì dall'appartamento in tutta fretta e le idee ancora più confuse di prima.
Il fresco della sera gli provocò un brivido. D'istinto si srotolò le maniche della camicia, tirando giù anche quelle del maglione, stringendosi poi nelle spalle e sfregandosi più volte le braccia infreddolite. Avrebbe dovuto prevedere una differenza di temperatura di quel genere, visto il periodo, ma quella giornata era stata così particolarmente calda che non sembrava affatto di essere appena a metà marzo. Con la sera però, tutto era tornato nella norma e ora rimpiangeva di aver lasciato a casa il cappotto. Si appuntò mentalmente di tenerne uno anche nell'appartamento sopra il negozio, per non incorrere più in futuro nello stesso errore.
Si incamminò sul marciapiede, le mani ben ficcate nelle tasche dei jeans, la testa bassa e incassata nelle spalle. La sua mente continuava a tornare a quel pomeriggio, a quell'incontro, a quella ragazza. Non stava guardando in quale direzione stava procedendo, ma se avesse prestato attenzione si sarebbe accorto di aver preso la strada sbagliata, opposta a quella che portava alla fermata dell'autobus. Ma forse... forse, tutto sommato, aveva preso quella giusta.
Ancora una volta, Cora ritornò sui suoi passi. Quella giornata bizzarra sembrava non voler proprio finire, così come i guai che si era andata a cercare. Le braccia iniziavano a farle male: quelle due borse della spesa se le stava trascinando da tutto il pomeriggio. Di tanto in tanto si affacciava nella sua mente il pensiero che la sua spesa probabilmente non avrebbe visto il frigorifero ma sarebbe finita direttamente nel cassonetto dei rifiuti, se non si fosse sbrigata a rientrare a casa. Ma come poteva farlo se non trovava più le chiavi?
Se n'era accorta solo una volta arrivata davanti al portone della palazzina. Aveva citofonato con molta insistenza a Dohko, per chiedergli aiuto e un duplicato delle chiavi, ma non aveva risposto nessuno. Era persino andata al ristorante cinese e aveva parlato con la nipote, ma anche lei non le era stata un granché d'aiuto.
«Ma proprio oggi doveva sparire quel vecchio?» borbottò, stanca, demoralizzata e arrabbiata con se stessa.
L'unica cosa che poteva fare era ripercorrere a ritroso la strada che aveva fatto quel giorno: tornare nei negozi dove si era fermata per gli acquisti, fare di nuovo una sosta alla caffetteria con l'internet point dove nel primo pomeriggio si era rilassata un paio di ore, cercare fra gli scaffali della piccola libreria dove aveva guardato alcuni manuali. Quel vicolo buio era l'ultimo luogo in cui era stata, prima di tornare dritta a casa: era la sua ultima spiaggia!
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Legacy (#Wattys2017) [completo]
RomanceLa vita solitaria di Sean Hayes, giovane uomo d'affari di successo a capo della Corporation di famiglia, viene rivoluzionata da un messaggio che non può ignorare e al quale non può sottrarsi; viene così attirato a un appuntamento in un luogo fuori m...