XIII
(parte II)
Dopo l'ennesima riunione con gli amministratori delle società minori del gruppo Hayes, terminata da neanche dieci minuti, Sean Hayes si prese una pausa nel silenzio del suo ufficio di Manhattan. Il suo lavoro stava diventando solo una lunga e noiosa sequela di riunioni, incontri e pranzi d'affari. A volte si chiedeva che razza di lavoro fosse il suo. Era girato verso la grande vetrata che dava sulla città, il suo sguardo immerso nella contemplazione del cielo newyorkese che lentamente si stava oscurando di nubi cariche di pioggia. Anche quella giornata, così com'era stata l'intera settimana, sembrava essere in perfetta sintonia col suo stato d'animo.
Era partito per la Grande Mela lunedì mattina di buon'ora, portandosi dietro Kenneth – proprio come aveva promesso – e con un umore nero. Non aveva badato molto alle convenzioni familiari, ma aveva voluto comunque appianare la situazione con Steven, appartandosi con lui in biblioteca per quasi un'ora.
Aveva ascoltato con attenzione le sue giustificazioni e aveva visto, coi suoi stessi occhi, quei piccoli mutamenti che Shura gli aveva paventato. E infatti, davanti a sé si era ritrovato un giovane uomo che voleva vivere una libertà di cui non aveva mai goduto veramente, che pian piano manifestava la volontà di voler lasciare la sua ala protettiva e questo lo aveva disorientato e deluso. In cuor suo lo avrebbe preferito solo dedito alle attività del Country Club, anche se lui le considerava una perdita di tempo; e poi... c'era stata la parentesi amorosa con quell'ereditiera: anche se l'aveva trovata seccante, non l'aveva mai impensierito davvero e comunque, Steven non aveva mai sfidato apertamente la sua autorità di padre. Ora invece non capiva cosa gli stesse succedendo. O forse lo capiva fin troppo bene. Auspicava però fosse un'altra infatuazione passeggera, una sbandata di poco conto, come già aveva avuto in passato.
Sospirò nell'osservare il cielo assumere una tinta scura che inghiottiva anche il grigio delle nuvole. Stava ormai giungendo il crepuscolo di quell'interminabile giornata, ma c'era ancora un impegno che richiedeva tutta la sua attenzione e capacità di sopportazione.
L'ufficio era immerso nel silenzio. Poteva sentire distintamente il suo respiro e il leggero cigolio della poltrona in pelle ogni volta che faceva un movimento, anche lieve. Sbuffò stancamente. Diverse volte aveva chiesto che mandassero qualcuno della manutenzione per sistemarla, ma ancora non era riuscito a risolvere il problema. Quasi senza volerlo, iniziò a muovere la poltrona con un certo ritmo. Poi, all'improvviso si intromise il suono dell'interfono.
«Sì, Jane?»
«Mi dispiace importunarla mr Hayes», si annunciò la donna, segretaria personale di Sean Hayes, con un'impostazione di voce molto professionale. «So che non voleva essere disturbato per nessun motivo, fino all'appuntamento di questa sera, ma sono appena arrivate delle persone molto insistenti che desiderano parlarle con urgenza.»
Nonostante la sua quasi ventennale esperienza, la donna usò un tono di voce insolitamente incerto nell'annunciare quella particolare visita.
«E... mi perdoni se mi permetto, signore, ma sono persone piuttosto inquietanti», aggiunse, abbassando la voce e coprendosi la bocca con la mano, per essere sicura di non farsi udire da altri.
«Sì, Jane, sono persone che stavo attendendo, anche se sono un po' in anticipo. Falle pure passare», rispose con un mezzo sorriso Sean, nel sentire quel commento. Si rimise composto sulla poltrona e si risistemò la cravatta.
«Veramente, mr Hayes, queste due persone non hanno preso un appuntamento, sono...» La donna fece una pausa, squadrando rapidamente, da dietro i suoi occhialetti, le due persone che attendevano poco più in là. «Sono un uomo e una donna. I loro biglietti da visita dicono che sono due avvocati di Boston!» terminò con una leggera punta di preoccupazione nella voce.
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Legacy (#Wattys2017) [completo]
RomansaLa vita solitaria di Sean Hayes, giovane uomo d'affari di successo a capo della Corporation di famiglia, viene rivoluzionata da un messaggio che non può ignorare e al quale non può sottrarsi; viene così attirato a un appuntamento in un luogo fuori m...