XXIII
(parte II)
Non appena vide sparire il fratello oltre la soglia dalla biblioteca, Steven tirò un sospiro di sollievo e si rilassò. Accantonò subito il lavoro che si era offerto di fare e per qualche secondo si dondolò sulla poltrona, pensando a come organizzarsi. Poi, da uno dei cassetti prese una piccola agendina con la copertina di pelle grigia, avvicinò a sé il telefono e compose il numero, attendendo.
«Martin!» chiamò, non appena sentì il "pronto" dall'altra parte della linea. «Smuovi il sedere e vieni alla villa, c'è del lavoro urgente da fare!» ordinò con tono deciso, ma se l'altro fosse stato nella stanza con lui, avrebbe visto un mezzo sorrisetto sulle sue labbra.
«Ma... capo, è sabato! Avevo organizzato un barbecue e una partita a poker con alcuni colleghi! Non si può rimandare a lunedì?» azzardò l'uomo, con voce un poco lamentosa. Anche se Steven non aveva un ruolo ufficiale nella società di famiglia, era sempre bene non contrariare troppo un Hayes.
«Scommetto che ci sono anche Jimmy e Stu, vero? Ottimo! Porta anche loro, più siamo e prima finiamo!»
Un analista di mercato, un contabile, un assistente legale... e poi c'era lui, il jolly del gruppo, che in sé racchiudeva le medesime competenze di tutti gli altri, ma che si era scelto il ruolo più semplice di dattilografo e di supervisore. Nel corso degli ultimi anni, Steven aveva formato quel piccolo team molto efficiente e affiatato, col quale svolgeva al meglio il lavoro che gli veniva assegnato dal padre e, all'occorrenza, prendendo in consegna anche quello di Kenneth, ottenendo sempre ottimi risultati.
Attese per diversi secondi che dall'altra parte l'uomo replicasse qualcosa, ma alle sue orecchie arrivavano solo dei respiri incerti e nervosi.
«Sai, Martin, mi ritrovo fra le mani un paio di biglietti per quel match tanto atteso al Madison Square Garden. Sono posti riservati, in ottima posizione... ma non so cosa farci. Mi dispiacerebbe se andassero sprecati. Tu mi avevi detto che ti interessava quell'evento, non è vero?» gli chiese, con voce pacata, quasi melliflua.
Steven era certo che sarebbe bastato solo un piccolo incoraggiamento per ottenere ciò che voleva e la conferma gli arrivò pochi istanti dopo con un verso strozzato dell'impiegato che fece ben intendere che avrebbe ceduto a quella richiesta. Gli concesse mezz'ora per presentarsi da lui, passando naturalmente dall'accesso secondario, quello che costeggiava il lago. Terminata la telefonata chiuse gli occhi, soddisfatto e si rilassò completamente. Non gli restava che vincere la sfida con Kenneth per ottenere quei famosi biglietti e tutto si sarebbe incastrato alla perfezione. Quella era la parte più facile: Kenneth era un ottimo atleta, uno sportivo d'eccellenza, imbattibile a basket e a hockey, ma a tennis non aveva speranze contro di lui. Negli ultimi dieci anni Steven non era mai stato battuto e non lo sarebbe stato neppure questa volta, vista la posta in palio.
Nel silenzio della biblioteca si sentì il lieve suono della vibrazione del suo smartphone. Sul display comparve il nome di Jenny, storse la bocca in una smorfia nel leggerlo. Continuò a fissarlo fin quando non smise di vibrare e tirò un sospiro di sollievo. Non che gli desse fastidio che lei lo volesse contattare dopo tutte quei mesi di silenzio, ma sapeva bene cosa voleva da lui e ora non c'era più possibilità di rimettersi assieme.
Non riuscì a terminare quei pensieri che il cellulare si animò una seconda volta: ancora una volta era lei. Steven scelse di non rispondere e di nuovo attese. Poi fu la volta di un messaggio. A questo poteva anche dare un'occhiata. Se ne pentì subito: il tono era drammatico e teatrale come solo Jenny sapeva essere, gli comunicava che al ritorno dall'Europa Cicci e lei avrebbero passato tutto il mese di settembre al Country Club e non vedevano l'ora di stare con lui.
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Legacy (#Wattys2017) [completo]
Lãng mạnLa vita solitaria di Sean Hayes, giovane uomo d'affari di successo a capo della Corporation di famiglia, viene rivoluzionata da un messaggio che non può ignorare e al quale non può sottrarsi; viene così attirato a un appuntamento in un luogo fuori m...