21. INCUBO

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In questo capitolo c’è la presenza di scene che potrebbero urtare la vostra sensibilità, non leggere se facilmente impressionabili...
Per chi legge buona lettura 🎶

"INCUBO"

Il cielo era oscurato da una grande tavola grigia, che a guardarla faceva venire l'angoscia. Era così fredda nonostante c'era caldo, tutto sembrava lugubre e cupo. Mi guardavo attorno spaesata e impaurita, non riuscendo a capire esattamente dove fossi in quel momento. Ero sola, per una stradina secondaria tra gli edifici e non capivo cosa ci facevo lì. Non ci avrei mai messo piede nel solo vederla, mi sembrava impossibile essere seriamente in quel luogo.

«Scarlett!» sentii urlare da dietro di me e mi voltai di scatto, felice di sentire quella voce familiare in quel postaccio.

Da lontano vidi Suwa che stava correndo verso di me, sotto quelle nuvole che piano piano facevano evolvere quella giornata in una ancora più scura di quello che già era, con l'affanno che gli impediva di respirare correttamente. Sembrava aver corso per chissà quanto tempo e sul suo volto era dipinta la disperazione. Mi preoccupai all'istante e gli chiesi cosa era successo mentre mi veniva sempre più in vicino. Lui arrivò da me senza proferire parola, ma non si fermò e continuò a correre prendendomi per il polso.

«Mi stanno seguendo, cazzo!» gridò con quella poca aria che aveva nei polmoni.

Aggrottai la fronte mentre gli correvo dietro con il cuore che batteva a mille per la paura che mi fece venire, sentendo un peso alla pancia come se sullo stomaco ci fossero delle pietre che ostacolavano quella che poteva essere una fuga. «Chi dovrebbe seguirti?» mi voltai indietro e il vialetto ad un tratto divenne completamente buio. Per quel che potevo vedere, non c'era anima viva dietro di noi e mi stava salendo ancora di più l'angoscia non riuscendo a comprendere. Ero consapevole del fatto che su queste cose lui non poteva scherzare. «Non c'è nessuno!»

Poi guardai davanti a noi e mi fermai di colpo con il mio migliore amico. C'erano alcuni poliziotti che si stavano affrettando a scendere dalle auto con le luci accese e le sirene in azione, e davanti a loro, in piedi e con uno sguardo da gelare le vene, c'era anche... Suwa. Non capivo bene cosa stesse succedendo, solo che c'erano due Suwa, uno vicino a me preoccupato e davanti a noi un altro che sembrava un demone apparso nell'oscurità, e non ci stavo con testa. Era impossibile.

No, è solo un sogno pensai, nonostante tutto sembrasse reale.

Di colpo sentii qualcuno strattonarmi per il braccio e presi un colpo al cuore cacciando un urlo per lo spavento.

«Scarlett, andiamocene via di qui!» mi urlò Samuel, preoccupato anche lui.

Vedendo Sam mi sentii più tranquilla, ma appena mi voltai un secondo verso il mio migliore amico, lui era paralizzato dal terrore. In quell'istante realizzai che non sapevo cosa fare. Stavo ferma sul posto come una statua di marmo, non volevo lasciare da solo il mio migliore amico, ma allo stesso tempo volevo scappare via con Samuel perché quella situazione era diventata a dir poco spaventosa. Sammy mi tirò verso di se portandomi via con lui e Suwa realizzando che io mi stavo allontanando, urlò il mio nome con disperazione allungando la mano verso di me. Mentre io e Samuel ci allontanavamo sempre più da lui, Suwa cercava di raggiungerci, ma invano. Mentre io correvo sembrava che lui rallentasse la sua di corsa. Guardando dietro di lui vidi un poliziotto puntargli una pistola contro.
Bang.
Il poliziotto aveva scoccato il primo sparo e gli beccò il braccio destro. Mi fermai con tutta la forza che riuscii a prendere, facendo voltare anche Samuel.

«Suwa!» gridai con tutta l'aria che riuscii a buttare fuori.

Lui si toccò il braccio dove gli avevano appena sparato, e nonostante sanguinasse continuava a corrermi dietro. Notai un altro poliziotto caricare la pistola e puntò dritto verso di noi.
Bang.
Un altro sparo, e questa volta gli colpì la gamba sinistra, facendogli perdere l'equilibrio. Suwa si inginocchiò a terra cacciando un urlo di dolore e chiudendo gli occhi per cercare di contenerlo, invano.

IMPREVEDIBILE - oltre l'oceano ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora