59. MORENDO DALLA VOGLIA

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"MORENDO DALLA VOGLIA"

Samuel

Quella mattina stavo dormendo beatamente nel mio letto, quando ad un tratto iniziai a sentire dei baci umidi che passavano dalle mie labbra, alla mia mandibola e al mio collo, per poi ripetere il giro. Qualcosa mi fece pensare che stessi sognando, ma quando aprii leggermente le palpebre, una Scar era intenta a svegliarmi con quei piccoli gesti.

Okay, siamo sicuri che sia Scarlett?
Samuel, non eccitarti.
E come faccio a non esserlo porca puttana, è la prima volta che mi sveglia così, mi fa andare su di giri.

Notando che mi ero svegliato mi sorrise, smettendo quella sua dolce tortura. Io però volevo che continuasse. «Buon compleanno Sammy.»

«Ah, ecco perché mi hai svegliato così, adesso è tutto più chiaro» biascicai, senza darmi il tempo di pensare.

Con un gesto del braccio la portai sotto di me mentre mi sollevavo, e la sua risata era così leggera che sembrava come lo zucchero a velo. Le baciai le labbra in modo casto, per poi guardarla negli occhi, immergendomi in essi. «E come mai hai avuto questa brillante idea?»

«Beh, ho provato a chiamarti, ma nulla. Ho iniziato a punzecchiarti e niente, ancora dormivi. Poi ho nominato Kate Upton e hai solo mugugnato un tette mi pare, e me ne hai palpata anche una ad essere sincera. A quel punto ti ho dato uno schiaffo sul petto ovviamente offesa, ma anche lì nulla. Poi ho pensato bene di baciarti... e ha funzionato» mi raccontò e mi veniva solo da ridere.

Tette eh? Certo che ti fai riconoscere.
Ah, sta zitto.

La baciai di nuovo sulle labbra, togliendomi così quella voce dalla testa. «Beh, da oggi in poi voglio che mi svegli baciandomi, mi piace decisamente di più.»

A quel punto cominciai a baciarle ogni centimetro del suo viso sotto alle sue fievoli risate. Sapevo che dovevo essere io quello torturato in questo modo, era il mio compleanno ed era un mio diritto, però mi dava comunque soddisfazione, lei era felice e automaticamente lo anche ero io. Per di più adoravo timbrarla di baci, era come se in qualche modo ci dicessimo a vicenda che io ero suo e lei era mia. Mai avrei detto e pensato una cosa simile, solo con lei veniva fuori questo mio lato romantico che una volta avrei ritenuto vomitevole. In effetti non era così male essere innamorati persi di una persona che ricambiava e che non ti stava a dire "no, in realtà sei innamorato della mia vagina", o come la chiamava Scarlett "Rossana". Povero cartone, lo adorava da piccola e sicuramente ancora.

Come era vero che la mattina il gallo cantava, stessa cosa era Xavier che bussava alla porta. Mamma mia che nervoso, anche al mio compleanno pazzesco, però quella mattina avevo ottenuto un risveglio niente male per i parametri della mia ragazza, quindi potevo ritenermi anche soddisfatto. Aprii l'ingresso del mio appartamento e il mio migliore amico mi lanciò dei coriandoli in faccia. «Auguri Sammy!»

Ne sputai uno che mi era finito in bocca. «E questi da dove vengono?» gli domandai, stringendogli la mano e facendomi dare delle pacche fraterne sulla schiena.

«Dal Dollar King, ovvio.»

Annuii. «Il negozio di minchiate di Hugh, afferrato.»

Xavier mi ispezionò, indicandomi come se fossi una cosa e non il suo migliore amico. «Ma una maglietta e dei pantaloncini no?» chiese, vedendomi in soli boxer, poi, sentendo dei passi, si voltò e ampliò il suo sorriso. «Buongiorno anche a te sorellina.»

Mi girai anche io verso la mia fidanzata e la osservai mentre si grattava la nuca con una mano, mentre con l'altra teneva un cellulare in mano. Era struccata con una leggerissima sbavatura di matita sotto agli occhi che a dire il vero non mi dava fastidio, anzi, era come un'ornatura al suo bellissimo volto. I leggins che usava per andare a dormire le fasciavano le gambe e la maglietta che indossava era una delle mie, e gli arrivava fin sotto al sedere. Era enorme su di lei, ma il fatto che la indossasse mi faceva pensare al fatto che avere cose mie su di lei la facesse sentire più vicina a me di quanto non lo fosse già.

IMPREVEDIBILE - oltre l'oceano ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora