52. HAI ROVINATO IL PIANO

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"HAI ROVINATO IL PIANO"

La mattina dopo mi svegliai con Sammy che mi accarezzava il viso con il dorso della sua grande mano, e vedendomi con gli occhi semi aperti mi salutò. «Buongiorno bellissima» disse con la sua voce sensuale, che faceva esplodere le ovaie come un vulcano scoppia scagliando per aria i lapilli.

Okay, essere già su di giri la mattina non va affatto bene.
No no, va bene così, dai mettiti a cavalcioni su di lui.
Ma che dici?
Che palle che sei, e prima perché pensavi che sarebbe stato innaturale, poi perché ti aveva rifiutata, e lì altra scusa, ma ora che siete fidanzati non ci provare nemmeno. Ho aspettato con ansia questo momento, quindi ora tu ti metti a cavalcioni su di lui e lo baci fino a che non vi si consumano le labbra, okay? Non voglio scusanti!

Scacciai quella stupida voce dalla testa e gli accarezzai il volto, sentendogli un accenno di barba. «'Giorno»

Ora voglio sapere come starebbe con la barba, se ci penso si è sempre rasato.
Sì sì, cambiami pure discorso, tanto quella che ci rimette sono sempre io... perché le coscienze come me devono sempre soffrire in questo modo inaudito?

La cosa che mi sorprese era stata l'azione che Samuel fece subito dopo. Come se avesse sentito la mia vocina, alzò le coperte e si mise sopra di me, tenendo le braccia saldate sul materasso per non schiacciarmi col suo peso. Senza farmi pensare a cose futili, premette le sue labbra alle mie, azione seguita da una miriade di scariche elettriche, e appena si scostò, potei notare che aveva le pupille dilatate. Lo vidi studiare la mia espressione sorpresa, facendosi poi scappare un risolio. «Cos'è, non ti piace più essere baciata? Eppure pensavo di essere bravo» dichiarò apertamente, mostrandomi un sorriso che diceva chiaramente "ma non ci credo nemmeno se me lo dici". Come sempre, era sicuro sul fatto che ogni cosa che faceva era perfetta e riguardo ai suoi baci, beh, non aveva nemmeno torto.

Sentendolo mi misi a ridere e con le mani lo presi per i lati del suo volto, avvicinandolo a me per baciarlo.

«Mmm» vibrarono le sue corde vocali, facendomi capire che non se lo aspettava, ma rimediò subito passando una mano sotto alla mia schiena e facendomi incollare al suo nudo petto.

Come se non fossimo già vicini.
Ma zitta, fattelo bastare, è perfetto.

L'altra mano si infilò sotto alla mia maglietta, iniziando ad accarezzarmi con il pollice i miei fianchi, pigiando di tanto in tanto

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L'altra mano si infilò sotto alla mia maglietta, iniziando ad accarezzarmi con il pollice i miei fianchi, pigiando di tanto in tanto.
Da rettificare, non andava affatto bene essere su di giri la mattina, non volevo immaginare cosa sarebbe potuto succedere quella sera se già eravamo messi a questi livelli.
Questa piano piano cominciò a salire, facendomi provare una nota di piacere nel suo tocco e volendo stare tra lui e il materasso il più tempo possibile. Come mille emozioni potessero giocare tra di loro con un semplice suo gesto, mi era quasi impossibile capirlo.

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