63. CAVALLO DI BATTAGLIA

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Parte del capitolo è stato scritto con la collaborazione di: DaddaTaras
Passate nell'angolo autrice prima di chiudere il capitolo 🎶

"CAVALLO DI BATTAGLIA"

Samuel

Una volta che Scarlett uscì dal nostro appartamento, con Xavier ripresi la discussione sospesa.

«Non voglio più starti a sentire, sei estenuante» gli feci presente, sbuffando come un animale.

«Come hai fatto a non parlargliene fino ad oggi?!» mi sgridò per l'ennesima volta. Avevo già detto che era stressante? «Doveva aspettare me per cavarti qualche parola di bocca?!»

«Sai che non è facile, a momenti non riuscivo a parlarne a te! Mi hai sentito al telefono quando mi hai chiamato.»

Lo vidi rilassare le spalle, forse aveva finalmente compreso la mia difficoltà. Sapevo anche io che dovevo raccontarle di quello che mi era successo in America, in fin dei conti era la mia fidanzata, ma che potevo farci se non mi venivano le parole? «Lo so Sammy, ma non puoi continuare così, state insieme dannazione.»

«Troverò il modo di parlargliene» gli feci presente, sperando che capisse che quel mio tono di voce stava ad indicare una promessa.

Voltandosi, si diresse verso l'ingresso. «Guarda che io lo dico per te, tenersi tutto dentro non è la soluzione migliore» e a quel punto uscì dalla porta, lasciandomi da solo insieme ai miei pensieri.

E io che speravo di passare la mattinata con lei, soltanto in sua compagnia tra le coperte.
A fare atti impuri.
Beh, si può fare anche altro.
Certo, ti sei proprio preoccupato per come stesse questa mattina, non ti sei concentrato per fare un altro giro, no...
Senti, è stato il miglior rapporto mai avuto, ci credo che voglio ancora farlo.
Datti una calmata, felino in calore.
Ma è vero.
Che romantico che sei, mi fai commuovere.
Non rompere il cazzo.
Ma quando mai ho rotto.
Quanto sarcasmo, mi accechi.
Allora dimmi, com'è che volevi passare la mattina? Abbracciandola facendovi le coccole?
Perché non ti materializzi così ti strozzo?

Dopo diversi minuti passati a fissare il vuoto, cominciai a chiedermi dove diavolo si fosse cacciata quella rossiccia. Pensando che forse era andata da Brooke, ne approfittai per farmi un giro per il centro di Sydney. Ancora nella mia testa c'erano gli scenari della notte passata e un sorriso soddisfatto ornò immediatamente le mie labbra. Avevo provato una miriade di sensazioni ed emozioni, mi sentivo come se fosse stata veramente la prima volta anche per me, cazzata del ripristino della verginità a parte, ma questa era davvero stata la nottata perfetta. Era passato molto tempo dall'ultima volta che avevo avuto rapporti, e avrei voluto farlo ancora, ancora e ancora, solo con Scarlett. Nonostante fossi quel tipo di ragazzo che aveva esperienza da vendere in quel campo, con lei questo rapporto intimo era stato qualcosa di unico. Tralasciando il fatto che lei era vergine e che quindi era diverso a prescindere essendo inesperta, le cose che avevo provato erano del tutto differenti dalle altre volte. Con Scarlett non mi ero sentito solo vivo, non eravamo stati solo due corpi che si muovevano insieme, al contrario era come se ne fossimo diventati uno solo, mi sentivo completo ed era una sensazione difficile da spiegare a parole, l'unico modo per definire il nostro rapporto era con l'espressione fare l'amore. Era stato così sensazionale che desideravo avere sempre più di lei anche se lo avevamo fatto soltanto la sera precedente, però, dannazione, volevo ancora provare quel meraviglioso, dolce ed eccitante brivido mille volte, infinite.

Fare l'amore... a dire il vero avevo già pensato di aver fatto una cosa simile nell'ultima notte passata con Kayla. A ripensarci però, forse non era stata esattamente la stessa cosa, o per lo meno, forse avevo amato Kayla, ma facendo l'amore con Scarlett ero riuscito a capire il vero significato di avere un rapporto intimo. Con Kayla era iniziato tutto in modo completamente differente, il nostro rapporto era frenetico e pieno di scontri, eravamo come due forze della natura, uno tsunami contro un uragano, forse non riuscivamo sempre ad andare d'accordo essendo due persone diverse, ma nonostante ciò c'era quell'attrazione magnetica che ci impediva di allontanarci. Se lei era il bianco, io ero il nero, di cui solo una tonalità riusciva ad avvicinarci, ma anche questa fu spezzata da uno scherzo del destino.
Chiusi gli occhi al pensiero di quella ragazza dagli occhi grigi e mi lasciai abbandonare dalla cascata di ricordi che invadeva la mia mente... La prima volta che ci eravamo incontrati, la nostra prima avventura, le sue teorie, le sue passioni, le nostre serate intime, le nostre litigate... e poi quello. Ancora non riuscivo ad accettarlo del tutto.

IMPREVEDIBILE - oltre l'oceano ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora