57. FRATELLASTRI

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"FRATELLASTRI"

Come non sclerare era impossibile.
A momenti avrei partecipato alla cena con il signor Sampson e la sua nuova compagna, di cui non sapevo nemmeno il nome. Oltre al fatto di non sapere cosa poter mettere, non sapevo nemmeno come presentarmi o comportarmi.

"Piacere, sono Scarlett Willoughby, la ragazza di Sammy"... no, così non va bene... "Buona sera, mi chiamo Scarlett, felice di conoscerla"... aspetta, le parlo in modo confidenziale oppure formale?
Ma perché non la saluti così: "wee zia, mi chiamo Scarlett, ma puoi chiamarmi Scar come lo zio di Simba, bella".
Perché cavolo dovrei fare questa scenata?
Ti stai stressando troppo ragazza mia, rilassati, sciallizzati Bro... no aspetta, se al maschile è Bro, al femminile com'è, Sist? Suona malissimo.

Anche se aveva messo in scena il suo teatrino, aveva ragione, dovevo calmarmi. Bene, quindi mi era rimasto solo sclerare davanti all'armadio.

Ci risiamo. Ma fatti aiutare per la miseria, che stai qua a fare da sola? Su su.

In quel momento una lampadina nel mio cervello si illuminò. Presi il cellulare e cercai il numero di Brooke.

Brooke? Io pensavo a Sammy.
Se lo chiedo a lui mi farà indossare qualcosa di sconcio.
Anche se vai a cena con suo padre?
È suo padre, mica Jake Parfit. Con lui si sarebbe vantato del fatto che io sono la sua ragazza. Qualsiasi occasione è buona per dare un pretesto alla sua magnificenza.
Non che non se lo possa permettere.
In effetti...

Feci squillare e poco dopo mi rispose. «Ma ciao tesoro bello!» pronunciò in italiano. «Come mai questa chiamata?» ritornò a parlare come sempre.

«Tu e italiano? Da quand'è che lo parli?» domandai a dir poco incredula.

«Gliel'ho sentito dire a Sam, non so che significa, ma suona bene, non trovi?» chiese conferma con un tono entusiasta, e me la stavo immaginando arrotolarsi una ciocca di capelli con le dita.

Sospirai, tenendo però i lati della bocca verso l'alto. «Sì certo, comunque questa sera vado a cena con il padre di Sammy e la sua nuova compagna, e non so cosa mettere.»

«Tu mi stai chiedendo consiglio?» domandò stupita.

«Sì...?»

«Oh mio Dio, Scarlett, aspettavo questa chiamata per una cenetta romantica tra te e Sam, ma va bene comunque! Aspetta, vengo subito da te» e sentii dall'altra parte della cornetta Brooke muoversi e fare casino, forse si stava vestendo. «Oddio oddio oddio, dammiii... dieci minuti, volerò se sarà necessario.»

Ridacchiai nel sentirla così in fibrillazione, e speravo vivamente che non decidesse di farmi mettere il vestito nero che mi aveva obbligato ad inserire nella mia valigia. Sapevo perfettamente che avrebbe colto l'occasione per farmelo indossare per una cenetta con Sammy, sperando che che dopo questa ci fosse del movimento in stanza, questo era poco ma sicuro, stavamo parlando di Brooke e di Samuel. Io ovviamente non centravo nulla nonostante fossi il mezzo necessario per far succedere certe cose, l'importante per loro era che fossero soddisfatti. Sì, il mio parere era pari a zero.

Mi sembra anche giusto.
Tu da che parte stai?
E me lo chiedi? Da quella di Sammy, ovvio, ci sono dubbi?

IMPREVEDIBILE - oltre l'oceano ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora