58. POTRESTI TRADURRE?

2.2K 108 257
                                    

"POTRESTI TRADURRE?"

«Allora, com'è andata la cena?» ci domandò Xavier una volta entrato nel nostro appartamento.

Da quando mi ero messa insieme a Sammy, il mio fratellone aveva preso la male abitudine di venire da noi non appena poteva, come per volerci tenere sotto controllo, quindi Samuel, per la qualsiasi occasione tentata a fare qualcosa di intimo che poteva andare poco più oltre ad un bacio sulle labbra, veniva interrotto dal suo migliore amico, che un giorno, talmente era alterato, lo definì un "pezzo di merda da dover uccidere prima o poi". Cose molto dolci insomma, da dedicare solamente al proprio unico e speciale cognato.

Sì, però che palle, prima tu, ora tuo fratello, domani i figli. Se mai verranno, continuate ad essere interrotti. E la sera ne approfittate? Eh no, Scarlett si deve addormentare. Non sei mica un gatto che pensa solo a dormire.
Guarda che è anche lui quello che tiene il freno, non sono l'unica.
Lo fa perché non vuole pensare di averti stuprata! Aspetta solo che tu dica "Samuel facciamo l'amore, ora". Ma tu lo hai mai detto? Rispondo io per te: no.
È imbarazzante.
Quanto te. Comunque la promessa fatta a Brooke la devi mantenere, non azzardarti a cambiare idea.
No, non la cambierò. Sperando di non cambiarla all'ultimo...
Tu provaci e giuro che non avrò pietà, sarò senza pudore e malefica quanto un segugio infernale.
Afferrato il concetto.
Non sto scherzando.

Tornando a quella mattina, beh, Sam per prima cosa sospirò pesantemente, poi scosse la testa continuando a ripetere "non voglio pensarci". Quindi toccava a me parlare, ovviamente.

Guardai negli occhi di mio fratello che non capiva naturalmente di che problemi era afflitto il suo caro migliore amico, e io avevo l'intenzione di sotterrarmi. «Xavi, questa notizia credo che non la digerirai facilmente, come non lo è stato per Sammy» e da lì partirono nella mia mente i vari scenari in cui andò di matto.

Dagli torto.

«Okaay, che sta succedendo?» domandò con tono preoccupato.

Degluttii. «Ecco, vedi... la nuova compagnia di Ethan è-»

«Amanda Parfit, la madre di Jake» finì la frase Sam al posto mio, con un tono esasperato, le mani fra i capelli e la testa buttata sullo schienale del divanetto.

Il mio fratellone sembrò bloccarsi davanti a questa assurda notizia. Non sapevo chi dei due l'avesse presa peggio, erano entrambi sconvolti, Samuel per di più lo era dalla sera prima e stranamente, una volta tornati a casa, non aveva avuto nessuna voglia di tentare di fare qualcosa che gli sarebbe piaciuto. Non era da lui.

Eppure la serata aveva cominciato a prendere una buona piega.
Ma dove?
Prima di andare a cena.
Vabbeh.
Un corno, perché doveva essere Amanda? Avreste potuto fare progressi.
Amanda o non Amanda ormai è andata così, hanno due figli che non si sopportano e chissà se Jake lo sa.
Forse lo sa, ma non sa che Samuel Sampson è lui, in fin dei conti non sa il suo cognome.
Mmm, mi sa che hai ragione... vabbeh, prima o poi lo scoprirà, quindi Amen.

Tornai con la testa per terra e guardando Xavier, lo vidi bloccato, con la bocca e gli occhi spalancati dallo stupore. Solo una cosa uscì a dire, e poteva essere solo questa:

 Solo una cosa uscì a dire, e poteva essere solo questa:

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
IMPREVEDIBILE - oltre l'oceano ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora