48. IMPREVEDIBILE

2.6K 178 739
                                    

AVVISO IMPORTANTE NELLO SPAZIO AUTRICE
PASSATE A LEGGERE 🎶

"IMPREVEDIBILE"

Samuel

Non ci capivo più nulla. Fino a quel giorno la prendevo in giro come se nulla fosse, forse leggermente infastidito nel vederla sorridere con altri ragazzi, ma dopo quel bacio tutto era confuso, facendo sicché ultimamente la cosa mi urtasse molto, tanto da non riuscire più a scherzare sul fatto che tradisse chissà chi quel giorno. Mi comportavo come se volessi le sue attenzioni, cercavo di farmi più attraente ai suoi occhi ancora senza capire la reale motivazione. Mi piaceva vederla osservarmi, specialmente quando ero senza maglia, prenderla in giro dicendole se le piaceva il panorama per il semplice fatto di farla diventare rossa e avere così una soddisfazione personale, ma quando eravamo con gli altri sembrava tutto più diverso. Rideva e scherzava con i ragazzi, sorrideva ed era felice senza che io intervenissi. Certo, mi faceva piacere vederla senza pensieri negativi, ma era come se volessi che fossi soltanto io la ragione del suo sorriso. Mi dava persino fastidio che ridesse a causa di Alastair, era una cosa anormale! Erano migliori amici, era assurdo essere... geloso o invidioso di lui, io ci dormivo assieme persino la notte.

Non avrei mai potuto dimenticare la serata dopo il compleanno di Hugh. Dovevo ammetterlo, ero brillo quella sera, ma mi ricordavo tutto. Mi ricordavo che mi aveva pregato di mettere il pigiama, che l'avevo accarezzata, che l'avevo baciata non riuscendo a resistere al momento, che l'avevo paragonata ad una sorellina, che l'avevo fatta star male, addirittura l'avevo fatta piangere facendomi sentire una schifezza. E poi si era dichiarata. Quando l'aveva fatto non sapevo cosa risponderle. Era vero, la vedevo come una piccola sorellina, ma in realtà non avevo mai capito come funzionasse un amore tra fratello e sorella. La mia era antipatica, fastidiosa, brontolona e scorbutica, Scarlett invece era dolce, gentile, attraente, divertente e impacciata, tanto da fare molte figure di merda. Mi divertiva vederla imbarazzata e rossa, specialmente quando eravamo messi in posizioni o facevamo frasi o pensieri da doppio senso e ci beccava puntualmente Xavier. Non capivo come lui riuscisse a non perdere le staffe, forse ci aveva semplicemente rinunciato talmente eravamo strambi. Io invece da quel bacio non riuscivo a non tormentarmi.

Io credo di sapere il motivo...
Tu non sai nulla, sta zitto.
Testone.
Sapientino. Devi finirla di credere di sapere tutto, sei soltanto una fastidiosa mosca.
Così mi offendi.

Se continuassi a non pensare prima di agire avrei sul serio rischiato di rovinare il nostro rapporto. Era unico e forte, imparagonabile alla qualsiasi relazione che avevo avuto con la qualsiasi persona. Era speciale, non lo volevo sgretolare.

Il rumore della porta che sbattè mi fece tornare alla realtà, facendomi girare di colpo. «Dobbiamo parlare» mi disse Xavier in tono serio.

«Okay, riguardo a cosa?» domandai con un mezzo sorriso, appoggiando la schiena al muro e tenendo le braccia conserte facendo finta di nulla, cestinando i miei pensieri.

«Mia sorella» sbottò.

Okay, è stato inutile cestinare.
Tra noi calò un silenzio assordante, sembrava impossibile, ma era così. Era uno di quelli che dava fastidio, uno di quelli che avresti voluto prendere a sberle se solo fosse stata una persona.

«Dimmi cosa sta succedendo tra di voi» continuò ad insistere.

Roteai gli occhi e non perché non volevo parlarne, ma perché non sapevo nemmeno io per l'esattezza cosa stava accadendo. «Non saprei Ash, non so nemmeno cosa vuoi sapere di preciso, sii più chiaro.»

IMPREVEDIBILE - oltre l'oceano ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora