Volevo morire. Per la prima volta mi resi conto che se io avessi lasciato questo mondo per sempre forse sarebbero stati tutti più al sicuro.
Non mi sentivo più le braccia, era come se si fossero staccate dal mio corpo. Non sentivo più Chloe urlare, vedevo sfocato io viso di George. -Ucciderti?- commentò lui. -no cara, il nostro obbiettivo non è più quello di ucciderti. Sai... L'associazione ha ritenuto il tuo potere un enorme beneficio, da non sprecare.- continuò. Un momento dopo aprì di nuovo la bocca per parlare, ma non ci riuscì. Un ragazzo alto più di lui lo attaccò alle spalle. Era buio, troppo buio. Ma forse era meglio così. Non volevo vedere le mie braccia.
Mi venne in mente una cosa. Ecco perché George non faceva che seguirmi in questi giorni. Stava studiando i momenti in cui uscivo e rientravo di casa, è stata tutta colpa mia. Non ho fatto attenzione. Alla fine è sempre colpa mia. -Becca?- è Matt... Mi ha salvata di nuovo. Comincio a piangere. -Ascoltami Becca, non possiamo uscire da qui.- sussurrò. Appoggiò la sua mano sulla mia pancia e ci teletrasportammo.
Non so che cosa successe dopo, perché persi i sensi.
Aprì gli occhi molto lentamente. Provai ad alzarmi, ma mi dimenticai che non potevo appoggiarmi sulle braccia e una fitta di dolore mi attraversò tutto il corpo. Ero sdraiata su un letto. Riconobbi la stanza, Benjamin. Mi alzai piano senza usare gli arti posteriori e mi misi a sedere. Poi camminai verso la porta chiusa. Le mie braccia erano fasciate, ma il dolore non era diminuito. Uscì lentamente.
Camminai nel corridoio della casa famigliare e poi vidi Benjamin. Lui si voltò a guardarmi e mi venne incontro. Allargò le braccia e mi strinse forte a lui. Mi lasciai andare in quell'abbraccio, assaporando il suo profumo, senza però stringerlo a mia volta, non potevo muovere le braccia. -Adesso non sono l'unico ad essersi beccato un coltello nel corpo.- mi disse con aria divertita. Io gli sorrido, dolorante. -Io due però- aggiunsi, ridacchiando. Ci staccammo, e notai un certo rossore sul suo viso. Distolsi velocemente lo sguardo.
-Chloe?- domandai, dopo un momento di silenzio. Benjamin mi prese la mano e mi guidò verso una stanza. Entrammo. La mia amica era stesa sul letto matrimoniale dei genitori del ragazzo. Mi avvicinai, e mi accorsi che anche lei aveva le braccia fasciate, più o meno nello stesso punto delle mie. Deglutì. -Becca... Stai bene?- mi chiese. Era sveglia, però non si era alzata dal letto. Benjamin si avvicinò a lei e la tirò su di peso, senza farle male.
-Si... Mi dispiace- mormorai, abbassando lo sguardo. -Io... Sono una stupida. Avrei dovuto accorgermi di George, o perlomeno fare attenzione. E poi non ho saputo reagire, vi sto mettendo tutti nei guai.- aggiunsi, senza guardare ne Chloe ne Benjamin. -Noi non ti lasceremo così. Io ti starò vicina, finché potrò, non puoi dire niente per farmi cambiare idea, ok?- ribatté la mia amica. Aprì la bocca per risponderle, ma non feci in tempo perché il ragazzo prese parola. Si mise di fronte a me e si alzò la maglietta, mostrano il busto fasciato.
-Becca io non ho rischiato la vita per una cosa di cui non mi importasse nulla. Tu m'importi. Quindi non c'è niente che tu possa fare o dire per tenerci lontani da te. Ne io, ne Chloe e nessun altro che tenga a te.- disse. Io lo guardai in quegli occhi azzurro mare e mi feci scappare un piccolo sorriso di ringraziamento.
-È solo che io non voglio che vi accada nient'altro.- mormorai, guardando le ferite di Chloe e quella di Benjamin, che gli aveva quasi causato la morte.
Dopo qualche minuto di discussione sulla situazione, nella stanza entrò anche Matt. Almeno lui sembrava stare bene. Mi venne incontro e mi abbracciò forte, stringendomi nel suo corpo caldo e profumato. -Matt, che cosa faremo adesso? Abbiamo capito che la Killer Death troverà un modo per rintracciarci, in qualunque casa decidessimo di fermarci. Non so davvero dove sbattere la testa, adesso...- mormorò Becca, guardandoci. Lui annuì.
-Ci ho pensato anche io. Staremo qui finché le vostre braccia non staranno meglio, poi ce ne andremo. Viaggeremo con calma, senza smettere di spostarci mai. È l'unica soluzione per avere una possibilità.- spiegò il mio ragazzo. Sembrava altamente sicuro di se, ed era sempre così bello e misterioso.
-Vuoi viaggiare? E dove dormiremo?- chiese Benjamin. Io non voglio che lui venga con noi, non voglio che si faccia male.
-Nel bosco, per strada. Che ci importa? Basta continuare a spostarsi. Ormai, è l'unica cosa che ci resta da fare. Dobbiamo solo aspettare che le braccia di Chloe e di Becca guariscano. Prenderemo solo il minimo indispensabile e poi ce ne andremo.- mi piace l'idea di Matt. È sensata, ha ragione. Sembrano tutti d'accordo. -Non... Dovremo aspettare. Per me va bene anche partire subito, ora. Non mi interessa delle braccia, non mi importa. Non voglio rischiare che un'altra famiglia corri il pericolo. Non preoccupatevi per me.- aggiunsi, con tono supplichevole.
-Esatto. Anche io terrò duro, ma non aspettiamo sarebbe come giocare con il fuoco!- esclamò anche Becca. Io le sorrisi e lei ricambiò. I ragazzi si guardarono e dopo aver contraddito e insistito un po' alla fine cedono.
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The Truth
Science FictionUna ragazza con un potere che viene trasmesso da generazione a generazione solo nelle ragazze. Becca è costretta a scappare da un'organizzazione assassina che vuole usare il suo potere per scopi malefici e per distruggere la sua specie...